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"Magazzini sicuri: manutenzione e stabilità delle scaffalature"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
31/03/2015 - Molti incidenti professionali, come più volte evidenziato dalla rubrica “ Imparare dagli errori”, avvengono negli ambienti e nelle
attività di immagazzinamento.
Incidenti che possono avvenire anche per la mancanza di sicurezza proprio nei supporti, nelle
scaffalature utilizzate, magari non controllate e in cattivo stato.
Ad esempio supporti come
scaffalature e
armadi a cassettiera possono
causare infortuni quando presentano difetti tecnici o vengono usati in
modo non sicuro. Tra Le cause di infortuni ai lavoratori possiamo avere
la caduta della merce immagazzinata, gli urti di veicoli (ad esempio i carrelli elevatori)
contro le scaffalature, la caduta di persone (ad esempio a causa di
accessi inadeguati) e il rovesciamento degli armadi a cassettiera.
Ricordiamo che al tema delle
scaffalature è dedicato un
interpello
della Commissione per gli interpelli (Art. 12, D.Lgs. n. 81/2008). L’ interpello
n. 16/2013 che indica come l'attività di montaggio e smontaggio di
scaffalature metalliche possa determinare l’applicazione del Titolo IV del
D.Lgs. 81/2008 in relazione alla tipologia delle scaffalature ed al contesto
nel quale devono essere montate.
Infatti si possono avere riguardo
alle
scaffalature metalliche una “
moltitudine di tipologie significativamente
differenti”. Ad esempio si possono avere:
- “
scaffalature leggere (scaffalature da negozio o commerciali,
scaffalature da archivio, scaffalature da magazzino);
-
scaffalature medie e pesanti (cantilever, drive in, drive trough,
portapallet); - scaffalature molto pesanti (magazzini portacoils, portalamiere
con portata per piano - ogni livello di ciascuna luce - da 5t a 20t);
-
magazzini dinamici a gravità (magazzini dinamici pesanti con rulli
in acciaio per pallet, magazzini dinamici leggeri con rulli in materiale
plastico per scatole, contenitori ecc.);
-
magazzini ed archivi automatizzati (magazzini per capi appesi o
stesi, magazzini o archivi rotanti verticali, magazzini o archivi rotanti
orizzontali, magazzini traslanti verticali, magazzini con trasloelevatore);
-
archivi e magazzini mobili o compattabili (compattabili leggeri,
compattabili pesanti); - scaffalature autoportanti (veri e proprio edifici che
sorreggono il tetto di copertura dell'edificio);
-
scaffalature leggere con passerelle multipiano (dotate di
passerelle utilizzate per il passaggio di lavoratori)”.
E la Commissione Interpelli
ritiene “che le scaffalature metalliche
non
siano attrezzature di lavoro, come definite dall'art. 69, comma 1, lett. a),
del D.Lgs. n. 81/2008, salvo i casi in cui le stesse rientrino nella
definizione di macchine ai sensi del D.Lgs. n. 17/2010”, invero diversamente da
quanto affermato da una precedente parere del Ministero del Lavoro del 1995.
Per avere qualche informazione su
una gestione sicura di scaffalature e armadi a cassettiera, possiamo prendere
spunto dal contenuto della “
Lista di
controllo. Scaffalature e armadi a cassettiera” prodotta da Suva
,
istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni,
per la sicurezza nelle attività
di immagazzinamento.
Ad esempio – riporta la lista di
Suva - è indicato il “peso massimo ammissibile (la portata) per ogni deposito,
ossia per ogni armadio, superficie di immagazzinamento, posto di
palettizzazione”? E il peso della merce da immagazzinare “è inferiore o al
massimo uguale a quello massimo tollerato per deposito”?
Il documento indica che deve
essere
garantita la stabilità della
scaffalatura. Per esempio mediante avvitamento al pavimento o alla parete o
attraverso una base di appoggio sufficientemente grande. Inoltre gli armadi a
cassettiera devono essere assicurati contro i rovesciamenti, ad esempio con il
fissaggio dell'armadio al pavimento o alla parete o con il blocco dei singoli
cassetti.
E gli elementi di costruzione
delle installazioni di immagazzinamento non devono presentare danni da
corrosione o altri difetti e non ci devono essere spigoli vivi, asperità,
pericolosi per i lavoratori.
Riguardo poi alla
prevenzione della caduta della merce
immagazzinata, è possibile spostare di ca. 50 mm la merce
immagazzinata senza provocare la caduta dell'intera merce o parte di essa?
Si indica poi che il lato
posteriore della scaffalatura, quando confina con posti di lavoro o vie di
circolazione, dovrebbe essere provvisto di dispositivi di sicurezza contro la
caduta della merce immagazzinata.
Ricordiamo che la lista di
controllo si sofferma anche sulla necessità di protezioni antiurto, di
paraurti, sul dimensionamento idoneo per le corse di servizio, sulla presenza
degli accessori per rendere sicura la movimentazione manuale della merce e
sulla necessaria formazione dei lavoratori.
Il
magazzino, come gli altri luoghi di lavoro, è soggetto alle norme
sulla sicurezza relative alla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.
Ricordiamo a questo proposito che
oltre al Decreto Legislativo n. 81/2008,
per la sicurezza dei magazzini si può fare riferimento a varie
norme tecniche, ad esempio:
‐
UNI EN 15629
Sistemi di stoccaggio statici di acciaio ‐ Specifiche dell'attrezzatura di immagazzinaggio;
‐
UNI EN 15635 Sistemi di
stoccaggio statici di acciaio ‐ Utilizzo e manutenzione dell’attrezzatura di immagazzinaggio.
In particolare la
UNI EN 15635
fornisce specifiche indicazioni sugli aspetti operativi per la sicurezza
strutturale delle scaffalature. La norma minimizza i rischi e le conseguenze di
operazioni non sicure o i danni alla struttura anche attraverso verifiche
regolari della struttura della scaffalatura che devono essere condotte durante
il suo ciclo di vita.
Indichiamo inoltre che per ogni tipologia di scaffalatura deve essere
reso disponibile il
manuale d’uso e
manutenzione che contiene le principali avvertenze per il corretto montaggio
ed impiego della scaffalatura.
Ad esempio il manuale deve riportare:
- la sequenza e le modalità delle operazioni di montaggio della
scaffalatura;
- le tolleranze massime ammissibili sui fuori-piombo e sui
disallineamenti e le modalità di misura e controllo degli stessi durante la
vita della scaffalatura;
- i riferimenti dei criteri per la sicurezza del personale adibito al
montaggio, in accordo con la regolamentazione vigente in materia di salute e
sicurezza sul lavoro;
- l’obbligo di esporre in posizione visibile i cartelli di portata;
- il divieto di alterare la geometria progettata senza il consenso del
fabbricante, al di fuori del campo di variazione specificato;
- la necessità di sostituzione di elementi danneggiati.
Concludiamo presentando un esempio di
manutenzione p
rogrammata
delle scaffalature che può essere utile per la prevenzione degli infortuni nei
magazzini.
Nel caso di un magazzino con
rotazione intensa si può ad esempio definire un piano specifico di manutenzione
che comprenda
i
spezioni visive settimanali (per rilevare anomalie facilmente
visibili: ad esempio correnti e spalle deformate, perdita di verticalità
dell’impianto, fessurazioni del pavimento, rottura degli ancoraggi, spine di
sicurezza mancanti, cartelli di portata mancanti, ...),
ispezioni mensili (ad esempio per verificare la verticalità dell’impianto e gli aspetti
generali di ordine e pulizia del magazzino) e
ispezioni
semestrali
o annuali (a seconda del numero di operazioni più o meno elevato che
avvengono nel magazzino).
Suva, “ Lista di controllo. Scaffalature e armadi a cassettiera”
(formato PDF, 588 kB).
Tiziano Menduto
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