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"DPI degli occhi e del viso: occhiali, maschere e schermi facciali"
fonte www.puntosicuro.it / D.P.I.
16/04/2015 - Nel mondo del lavoro
gli
occhi, come ricordato anche
nell’allegato VIII del D. Lgs. 81/2008, devono essere preservati da una
molteplicità di rischi. Ad esempio:
rischi
ottici (la luce naturale e artificiale o le sorgenti di radiazioni causano
una gran parte delle lesioni agli occhi, in dipendenza della lunghezza d’onda);
rischi meccanici (polvere a grana
grossa e fine, particelle ad alta velocità, corpi incandescenti e metalli);
rischi chimici (aerosol e aeriformi,
spruzzi o gocce di soluzioni chimiche che possono penetrare nell’occhio,
corrodere la retina e danneggiare la vista);
rischi termici (il freddo può causare lacrimazione protratta, il
calore può provocare infiammazioni o ustioni).
E la protezione dai rischi di
proiezione legati alle lavorazioni meccaniche, all’utilizzo di sostanze
chimiche e all’esposizione a radiazioni
ottiche che “potrebbero danneggiare l’occhio stesso o alterare la visione
si può ottenere con dispositivi diversi, anche in funzione alla necessità di
proteggere il viso”.
A parlare in questi termini dei
dispositivi di protezione degli occhi e del
viso è il progetto multimediale Impresa
Sicura - elaborato da EBER, EBAM, Regione
Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail - che è stato validato dalla Commissione
Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza come buona
prassi nella seduta del 27 novembre 2013. Progetto che ha prodotto negli
anni non solo diversi materiali relativi alla prevenzione in vari comparti
lavorativi (metalmeccanica, cantieristica navale, lavorazione del legno,
calzature, ...), ma anche una raccolta dettagliata di informazioni sui Dispositivi
di Protezione Individuale nel documento “ ImpresaSicura_DPI”.
Il documento sottolinea che gli
occhi vengono protetti mediante occhiali
di protezione o protezioni da fissare sugli occhiali e la protezione del
viso avviene per mezzo di visiere o schermi di protezione.
Queste dunque le tre principali
tipologie di DPI:
-
occhiali di protezione: “sono formati dalla montatura, che deve
posizionarsi in modo perfetto sul volto, e dalle lenti (UNI EN 166), la cui
dimensione determina l’ampiezza del campo visivo. La presenza di ripari
laterali evita la penetrazione laterale sia di sostanze che di radiazioni. In
commercio si trovano occhiali di protezione con ripari laterali dotati di
aperture per l’aerazione. Sia la montatura che le lenti devono mantenere le
loro caratteristiche al variare della temperatura e dell’umidità (anche dovuta
al sudore), e quindi devono essere costituiti con materiali non deformabile né
infiammabile, e contemporaneamente non nocivi per la salute”;
-
maschere / occhiali a visiera: “fissate direttamente tramite
bardatura al capo o al casco, le visiere proteggono non solo gli occhi ma tutto
il volto dalle schegge, dalle sostanze chimiche o radiazioni, ma non forniscono
protezione laterale. La finestra della visiera contiene lastre trasparenti,
leggere, filtranti, facilmente sostituibili e regolabili”;
-
schermi / ripari facciali di protezione: “gli schermi di protezione
sono generalmente fissati all’elmetto di protezione o ad altri dispositivi di
sostegno, ma non sono completamente chiusi. Devono proteggere dalle schegge,
dagli schizzi, dalle scintille, dal calore radiante e dalle sostanze chimiche e
devono essere difficilmente infiammabili. Alcuni schermi hanno lastre di
sicurezza trasparenti con azione filtrante. Una lamina posizionata nella parte
interna dello schermo protegge dalle scariche elettrostatiche. Gli schermi a
mano sono formati da una costruzione in materiale leggero con apertura per
lastra scambiabile. Vengono tenuti con la mano e salvaguardano gli occhi, il
viso e parti del collo da materiali scagliati, spruzzi e radiazioni. Le cappe,
in diversi materiali, vengono impiegate insieme all’elmetto di protezione o
altri dispositivi di supporto. A differenza degli schermi, sono praticamente
chiuse, coprono anche la testa e nel caso le spalle e sono munite frontalmente
di lastre di protezione trasparenti sollevabili, le quali, a seconda della loro
efficacia protettiva, possono presentare anche azione filtrante”.
Nel documento è riportata
un’utile tabella con i
criteri di scelta
che portano a preferire un dispositivo rispetto l’altro. In ogni caso nella
scelta del tipo di protezione, con riferimento ai rischi correlati alla
proiezione di corpi solidi, occorre tener conto anche dei seguenti elementi:
- “proiezione di corpi solidi a
bassa energia: in questo caso gli occhiali a stanghetta sono da ritenersi
idonei;
- proiezione di corpi solidi a
media energia: in questo caso gli occhiali a maschera sono da ritenersi idonei;
- proiezione di corpi solidi ad
alta energia: in questo caso gli schermi facciali sono da ritenersi idonei”.
Dopo aver riportato indicazioni
normative (D.Lgs. 81/2008) e indicazioni relative alla marcatura per la resistenza
meccanica, il documento pubblica un ampio prospetto che fornisce un breve
sommario di alcuni
tipi e fonti di
pericolo nella protezione
dell’occhio e del viso in ambito industriale, un prospetto che chiaramente
non può tuttavia essere esaustivo dei rischi professionali.
Riportiamo a titolo
esemplificativo alcuni
rischi di natura
meccanica:
- “proiezione di particelle
metalliche: macchinario per la lavorazione del metallo, trucioli di saldatura,
rivettatura, taglio di fili in metallo, molatura;
- proiezione di particelle di
pietra o minerali: sabbiatura, lavorazione della pietra, scultura, molatura,
trapanatura di rocce;
- proiezione di particelle
legnose/fibrose: tornitura del legno, abbattimento degli alberi, rimozione
della boscaglia;
- particelle grossolane sospese
nell’aria: miscelazione del cemento, lavorazione della pietra, segatura del
legno, sabbiatura orbitale, stoccaggio granaglie, macinatura della farina,
estrazione e lavorazione del carbone;
- spruzzi/schizzi di metallo
fuso: colate di metallo, scrematura del metallo, pressofusione, taglio con
fiamma del metallo, brasatura;
- acqua ad alta pressione: taglio
a getto d’acqua”.
I
dispositivi di protezione sono generalmente composti “da un
elemento portante (montatura occhiali, guscio schermi e maschere) e da lenti e
lastrine sostituibili”.
In particolare gli
occhiali devono essere:
- “robusti;
- esenti da bolle;
- resistenti agli urti”, alla
combustione, alla corrosione (parti metalliche) e alla disinfezione e avere
bassa conducibilità termica;
- privi di sporgenze o
irregolarità, al fine di evitare danno, disagi agli utilizzatori;
- atossici, inodori e
fisiologicamente inerti, tali da non causare irritazioni cutanee agli
utilizzatori;
- regolabili in lunghezza;
- privi di effetti che deformano
l’immagine, quindi la parte ottica deve non solo essere perfettamente
alloggiata e rifinita, ma avere una trasparenza ottima, senza effetti di tipo
astigmatico o sferico o prismatico”. E quest’ultima caratteristica – la “
Classe ottica” - ha 3 livelli, “in cui
la classe 1 è quella con minore deformazione e quindi il DPI è adatto per un
uso prolungato mentre quando è di classe 3 (deformazione più accentuata) deve
essere utilizzato per brevi periodi”.
Inoltre il
tipo di oculare, cioè il vetro della lente, “potrebbe essere:
- organico termoplastico a base
di carbonio (plastica);
- minerale a base di silice;
- organico termoindurente a base
di resine sintetiche (infrangibile)”.
Si ricorda che le lenti (oculari)
“possono essere classificate in base al tipo di filtrazione, specifici per ogni
tipo di rischio e conformi ad altre EN, e possono essere anche correttive.
Particolari rivestimenti superficiali possono conferire alle lenti stesse
specifiche caratteristiche superficiali”. E ai lavoratori dovrebbe conoscere la
differenza strutturale tra:
- “vetri di sicurezza (con
resistenza alla rottura);
- vetri composti (in caso di
rottura la parte rivolta verso l’occhio rimane intatta perché trattenuta da una
pellicola di plastica);
- vetri temperati (in cui in caso
di rottura i vetri si disperdono in piccolissimi pezzi non taglienti)”.
Il documento correlato al
progetto Impresa
Sicura riporta ulteriori indicazioni su moltissimi temi: simboli di
resistenza meccanica agli impatti, classe ottica, protettori a rete degli occhi
e del viso, ripari facciali, visiere ed elmetti ad elevate prestazioni, filtri
solari ad uso industriale, ispezioni dei DPI prima dell’uso, manutenzione, equipaggiamento
specifico per saldatura, marcatura per protettori dell’occhio per laser, protettori
dell’occhio contro radiazioni
laser, ...
Concludiamo questa breve
presentazione dei dispositivi di protezione degli occhi e del viso, riportando
alcune indicazioni in merito all’
utilizzo
degli occhiali
di protezione.
Il documento sottolinea comunque
che prima di scegliere gli occhiali da indossare è indispensabile conoscere i
rischi legati all’ambiente di lavoro, le condizioni ambientali e la mansione di
colui che li indossa. In ogni caso il loro utilizzo “è comunque previsto in
tutti i luoghi in cui vi è il rischio di proiezione di corpi solidi, liquidi o
di radiazioni ottiche”.
Si segnala che “nell’utilizzo di
questi DPI occorre porre attenzione a non rovinare la parte ottica appoggiando
il dispositivo su superfici abrasive o acuminate. Gli occhiali con lenti
rovinate o con montatura deformata devono essere cambiati al più presto”.
Diamo infine qualche indicazione
per i
portatori di occhiali da vista.
Si ricorda che “è possibile utilizzare
dei sovraocchiali se la durata dell’utilizzo è limitata oppure montare lenti
graduate su montature antinfortunistiche. Le lenti a contatto non dovrebbero
essere usate in ambienti lavorativi polverosi, oppure in presenza di gas o
vapori (se lenti morbide), e senza occhiali
protettivi, in quanto gas e vapori possono condensarsi tra lente e occhi,
causando danni permanenti all’occhio stesso. Negli ambienti molto caldi
(saldatura, verniciatura) vi è il rischio che le lenti possano essiccare e
aderire alla cornea. Si deve pertanto rendere nota la condizione di portatore
di lenti a contatto al fine di far rimuovere le lenti in caso di personale
incapacità o impossibilità o in emergenza”.
Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso
via internet è gratuito e avviene tramite una registrazione al sito.
RTM
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