News
"Saldatura: le sostanze pericolose per la salute dei lavoratori"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Chimico
17/04/2015 - Quando si parla
della
saldatura e dei processi
correlati si fa riferimento all'unione, separazione o rivestimento di sostanze
metalliche mediante utilizzo di calore o pressione e con o senza l’uso di
materiali aggiuntivi. E il calore può essere originato, ad esempio, da una
fiamma ossidrica o dalla corrente elettrica.
L’ attività
della saldatura è correlata a diversi rischi (fumi, polveri, vapori, gas,
rumore, campi elettromagnetici, vibrazioni, alte temperature, posture obbligate,
...), e affrontiamo oggi in particolare il tema dell’
esposizione del saldatore a sostanze pericolose per la salute
presentando il
factsheet - prodotto
da Suva, istituto svizzero
per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni – dal titolo “
Rischi sanitari della saldatura”.
Nel documento vengono descritti
alcuni dei principali processi
di saldatura, con particolare riferimento alla saldatura per pressione,
alla saldatura per fusione, alla brasatura (i pezzi metallici da trattare
vengono uniti con l'aiuto di un metallo d'apporto fuso), al taglio.
E si ricorda che durante la
saldatura si possono liberare, secondo la procedura utilizzata, “svariati fumi,
polveri, vapori e gas contenenti diverse sostanze. Complessivamente nei fumi e
nei gas si trovano circa 40 sostanze chimiche. Le sostanze nocive originano
dallo stesso materiale lavorato che permane nell'aria in forma di particelle
metalliche o derivati del metallo (per esempio ossidi), materiali d'apporto
(elettrodi, elettrodi a bacchetta, piombo, polvere per saldatura, ecc.) oppure
queste vengono asportate dalla ricopertura come lacche o rivestimenti metallici
o detergenti. Va tenuto conto anche dei materiali di consumo (gas combustibili,
gas protettivi, fondenti ecc.)”.
Rimandando ad una lettura
integrale del documento relativamente ai vari processi di saldatura, ci
soffermiamo brevemente sui
problemi
sanitari correlati alle più importanti sostanze pericolose per la salute nella
saldatura:
-
ferro: il fumo di ferro “può irritare le vie aeree. Dopo
un'esposizione intensa per lungo tempo può verificarsi una siderosi o una
siderofibrosi polmonare. La
siderosi
polmonare viene anche definita ‘polmone del saldatore’. In questo caso le
particelle di ossido di ferro, prevalentemente inerti, dopo l'inalazione
vengono depositate nei tessuti interstiziali e si accumulano nei macrofagi” (cellule
mononucleate tissutali). Si trovano “depositi di ferro soprattutto attorno ai
bronchi, ai vasi polmonari e nei linfonodi broncopolmonari”. Se oltre ai
depositi di ossido di ferro è presente anche una fibrosi, “si parla di
siderofibrosi. A volte si osserva anche
un'infiammazione associata”. In particolare le alterazioni fibrotiche
“compaiono con la maggior frequenza in chi effettua saldature
con elettrodo a bacchetta, in quanto questa procedura ha il più alto tasso
di emissioni”. Generalmente le semplici siderosi “non causano limitazioni della
funzione polmonare e hanno una progressione minima o nulla”;
-
manganese: “il manganese e i suoi composti inorganici in caso di
inalazione hanno un effetto tossico sui polmoni e sul sistema nervoso centrale.
Nelle fasi iniziali di un'intossicazione da manganese prevalgono l'insonnia,
l'instabilità emotiva, i disturbi della memoria, la cefalea, i crampi muscolari
o effetti neurologici subclinici come un'alterazione del
finger tapping (atto di sollevamento e abbassamento di un dito).
Dopo l'inalazione di polveri contenenti manganese nei polmoni si può verificare
una reazione infiammatoria con bronchite o polmonite. In caso di esposizione
cronica al manganese, questo metallo di transizione si accumula nel tronco
encefalico e nei gangli della base. In questa sede altera il sistema
dopaminergico e causa un parkinsonismo (manganismo), tuttavia sovente non
vengono soddisfatti i criteri per una vera sindrome di Parkinson [Racette]. Il
ferro utilizza in parte le stesse vie di trasporto del manganese
(transferrina), per cui viene discusso l'effetto protettivo di un livello
marziale sufficientemente alto nel sangue”. Il documento ricorda poi un’analisi
pubblicata nel 2009 che ha studiato la relazione tra la concentrazione di
polvere di manganese e l'intensità dell'effetto sui lavoratori;
-
nichel: “il disturbo di salute più frequente indotto dal nichel è
la dermatite da contatto. Si tratta di una sensibilizzazione di tipo tardivo
(reazione di tipo IV) e può comparire dopo un contatto di lunga durata con il
nichel. Ne è colpito il 10-20% della popolazione totale; le donne si
sensibilizzano più spesso rispetto agli uomini”. Tuttavia nei lavori di
saldatura, al contrario, “non c'e un contatto con la cute ma soprattutto un'assunzione
inalatoria di nichel. In questo caso è particolarmente tossico il
tetracarbonilnichel, Ni(CO)4, che si forma con la reazione tra
nichel e monossido di carbonio. Dopo l'assunzione inalatoria di
tetracarbonilnichel si possono verificare cefalea, nausea, cianosi, debolezza,
febbre e polmonite”. E in seguito all'esposizione a composti del nichel è stato
osservato “un aumento del tasso di cancro di cavità nasali e seni paranasali e
delle basse vie aeree (laringe compresa)”;
-
cromo: “nel fumo di
saldatura dell'acciaio inossidabile e altre leghe contenenti cromo e
materiali d'apporto sono presenti cromo (VI) e cromo (III). Il cromo (III) ha
una minore importanza tossicologica rispetto al cromo (VI). Il primo è
corrosivo e può causare ulcerazioni croniche dopo il contatto con il setto
nasale e la cute e può inoltre scatenare reazioni cutanee allergiche di tipo IV
o asma”. Invece il cromo (VI) “aumenta il rischio di cancro del polmone e
probabilmente di cancro delle cavità nasali e dei seni paranasali, come è stato
osservato in particolare nei lavoratori addetti alla galvanizzazione e alla
cromatura e anche alla produzione di cromati e pigmenti cromati”;
-
piombo: “il piombo può causare danni al sistema nervoso. Se viene
colpito il sistema nervoso centrale, si possono osservare sintomi sotto forma
di sindrome neurastenica. In questo caso, tuttavia, sono necessarie esposizioni
elevate per tempi lunghi”. Se perdura l'esposizione possono “comparire anche
disturbi al sistema nervoso periferico”;
-
rame: “nei saldatori, dopo l'esposizione a fumi di rame, sono state
osservate irritazioni delle vie aeree e febbre da inalazione di fumi metallici,
che si manifesta con iperpiressia, cefalea, secchezza delle fauci e della gola
con gusto metallico, nausea e dispnea”;
-
zinco: “l'ossido di zinco si forma, per esempio, durante la
saldatura di metallo galvanizzato. Dopo l'inalazione di ossido di zinco (e
altri composti dello zinco) può comparire una febbre da inalazione di fumi
metallici. Un eccesso di zinco nel cervello esercita un effetto dannoso sui
neuroni. Dopo l'ingestione di zinco si possono avere disturbi gastroenterici
come vomito o lesioni pancreatiche (danni alle cellule beta o fibrosi) o si
possono verificare effetti tossici cerebrali. Lo zinco, inoltre, inibisce
l'assorbimento del rame nell'intestino e può causare una carenza del rame
stesso”;
-
stagno: “lo stagno e i suoi composti inorganici possono essere
presenti nei metalli (leghe) d'apporto e sono relativamente poco tossici.
Un'inalazione cronica può portare alla cosiddetta stannosi, una pneumoconiosi
benigna. Dopo l'ingestione si può verificare una gastroenterite acuta. Alcuni
composti organici dello stagno (trietil- e trimetilstagno) sono neurotossici e,
in elevata concentrazione, causano encefalopatie ed edema cerebrale. Il
tributilstagno può causare irritazioni o ustioni cutanee”;
-
cadmio: “la tossicità dipende dal tipo di composto del cadmio. Il
cloruro, l'ossido e il carbonato di cadmio sono più tossici del solfuro di
cadmio. Un'esposizione di lunga durata al cadmio può causare lesioni polmonari
ostruttive e danni renali con conseguente osteoporosi. Un'esposizione a fumi di
saldatura contenenti cadmio può causare irritazioni polmonari con decorso
grave”. È in discussione – continua il documento – “il fatto che il cadmio
aumenti il rischio di cancro del polmone e parimenti viene discussa
un'associazione con il cancro renale e pancreatico”;
-
alluminio: “dopo un'esposizione a concentrazioni elevate e per
molti anni a fumi
di saldatura contenenti alluminio si può sviluppare una pneumoconiosi detta
alluminosi. Mentre l'alluminio si è dimostrato neurotossico negli esperimenti
sugli animali, portando alla deposizione dei cosiddetti "
neurofibrillary tangles" nei
neuroni, il significato di questa neurotossicità negli esseri umani non è
chiaro. I
neurofibrillary tangles
compaiono anche nella malattia di Alzheimer, tuttavia esistono poche evidenze
riguardo al ruolo causale dell'alluminio in questa demenza [Casarett]. È
parimenti controverso il ruolo dell'alluminio in altri disturbi cognitivi”;
-
ozono: “l'ozono può causare secchezza delle mucose, cefalea,
infiammazione delle basse vie aeree e quindi bronchite, asma, edema o fibrosi
polmonare. L'effetto cancerogeno è in discussione, tuttavia al momento mancano
dati per una valutazione definitiva”;
-
monossido di carbonio: “causa cefalea, vertigini e nausea. Dato che
è inodore, inavvertito e ad alte concentrazioni in ambienti chiusi, può portare
a morte per intossicazione”;
-
ossidi di azoto (gas nitrosi): “il biossido di azoto, come l'ozono,
può causare secchezza delle mucose, cefalea, infiammazione delle basse vie
aeree, edema e fibrosi polmonare”;
-
altre sostanze: “ulteriori possibili sostanze nocive sono i
fluoruri, il fosgene, il vanadio e le aldeidi di materiali di rivestimento,
ingrassanti e sgrassanti, ma anche gli isocianati durante la termodegenerazione
delle lacche poliuretaniche. Nel trattamento delle superfici di un pezzo
tramite sabbiatura possono essere rimossi ruggine, sporcizia, colori e altre
impurità. Durante queste attività, a seconda del metodo, si può verificare
un'esposizione ai silicati che possono ugualmente portare a infiammazione e
fibrosi del parenchima polmonare”.
Ricordiamo, per concludere questa
breve presentazione del factsheet di Suva, che il documento si sofferma anche
su alcune delle principali malattie (ad esempio sulla febbre da inalazione di
fumi metallici, la cosiddetta “febbre del saldatore”), sul monitoraggio
biologico e sugli aspetti legali elvetici del riconoscimento delle malattie
professionali.
N.B.: Le indicazioni normative contenute nel documento di Suva, anche
con riferimento al riconoscimento delle malattie professionali, riguardano la
realtà svizzera. Le indicazioni riportate possono essere comunque di utilità per
tutti i lavoratori.
Suva, “ Rischi sanitari della saldatura”, factsheet, edizione
aprile 2013, a cura di: Dr. med. Dr. sc. nat. Michael Koller; Dr. med. Marcel Jost; PD Dr. med. David
Miedinger, PhD; Dr. med. Klaus Stadtmüller; dipl. chem. FH Markus Blättler
(formato PDF, 378 kB).
Tiziano Menduto
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1308 volte.
Pubblicità