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"Imparare dagli errori: incidente nella manutenzione di una locomotiva"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
02/07/2015 - Sono sempre molti, troppi, gli incidenti che avvengono durante le
attività di manutenzione, ordinaria o straordinaria, di impianti, macchine e attrezzature. E non è sicuramente bastata l’importante campagna europea del 2010/2011 sulla
manutenzione sicura per sensibilizzare sufficientemente le aziende sul
tema o per ridurre considerevolmente il numero di infortuni.
Torniamo a parlare oggi dei
rischi nella manutenzione presentando una scheda pubblicata da Suva, istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, e correlata alla campagna elvetica “ Visione 250 vite”. Una scheda, relativa al caso di una “
caduta fatale dalla locomotiva”, che non riporta solo riflessioni sulle cause dell’incidente ma suggerisce alcune “
regole vitali”
da seguire in futuro per evitarlo. Riflessioni e regole che, malgrado
le differenze della legislazione elvetica, ci possono comunque aiutare a
prevenire errori e carenze nei luoghi di lavoro del nostro paese.
Il caso
La vittima dell’infortunio è un operaio
meccanico impegnato in un’attività di manutenzione.
Il lavoratore deve “sostituire un
pezzo ingombrante e pesante su una locomotiva. Per farlo deve sollevare il
tetto del mezzo con la gru. Penetra nel locomotore attraverso la finestrella
del tetto per fissare il tetto al gancio della gru”.
E proprio “mentre si sta agganciando
al dispositivo anticaduta, cade dal tetto. Muore alcuni giorni più tardi per le
lesioni riportate”.
Nessuno ha assistito alla
dinamica della caduta. Si presume che il lavoratore “si sia servito di un’asta
per agganciare la fune di trattenuta della sua imbracatura alla fune di
sicurezza”.
Perché l’incidente è avvenuto?
Queste le indicazioni riportate
nel documento di Suva:
- “il datore di lavoro non ha
fornito attrezzature sicure. La piattaforma elevabile che si usa solitamente
per i vagoni è troppo bassa per il locomotore”. In mancanza di un dispositivo
anticaduta adeguato, il lavoratore “decide di usare i classici DPI
anticaduta”;
- per evitare di cadere il
lavoratore “avrebbe dovuto agganciare la fune di trattenuta dell’imbracatura
alla fune di sicurezza da una posizione seduta. Eseguire questa operazione è
complicato e può indurre all’errore”;
Rimandando alle immagini
esplicative presenti nella scheda di Suva, in definitiva il datore di lavoro
“non ha fornito attrezzature adeguate, ad esempio una piattaforma elevabile” e
il lavoratore non ha rispettato le misure di precauzione per chi usa i DPI
anticaduta”.
Prevenzione
Come rilevato spesso anche in
altre puntate della rubrica “ Imparare
dagli errori”, i
rischi connessi alle attività di manutenzione
sono sicuramente tra gli aspetti di maggior criticità per quanto riguarda la
sicurezza nei luoghi di lavoro.
In Svizzera per migliorare la
sicurezza dei lavoratori impegnati in attività di manutenzione sono state
pubblicate le “
Otto regole vitali per i
manutentori di macchine e impianti”.
Riportiamo in breve le
otto regole:
1. Pianificazione accurata dei
lavori;
2. No alle improvvisazioni;
3. Disattivare e mettere in
sicurezza l’impianto;
4. Rendere innocue le energie
residue;
5. Evitare i rischi di caduta
dall’alto;
6. Solo professionisti per i
lavori elettrici;
7. Evitare incendi ed esplosioni;
8. Aria pulita negli spazi
ristretti;
Ci soffermiamo in particolare
sulla quinta regola, la regola più rilevante nel caso in questione: “
evitare i rischi di caduta dall’alto”.
Queste le
indicazioni per i lavoratori e i superiori:
-
Lavoratore: “se c’è un qualche pericolo di caduta dall’alto, dico
STOP. Lavoro solo se dispongo di attrezzature adeguate”;
-
Superiore: “nei
lavori in quota provvedo alla sicurezza degli accessi e dei posti di lavoro.
Non tollero le improvvisazioni!”.
Il documento sottolinea che “per
lavorare in quota in condizioni di sicurezza e garantire accessi sicuri servono
adeguate attrezzature”. E la loro scelta “dipende dalla tipologia, dalla durata
e dalla frequenza degli interventi
di manutenzione”.
E riguardo alla
scelta delle attrezzature si indica di
rispettare il seguente ordine:
1.
Piattaforme di lavoro fisse con parapetto: “per gli interventi
frequenti e regolari è necessario utilizzare una piattaforma fissa dotata di
parapetto e scala di accesso”;
2.
Dispositivo mobile per vari usi: “se non è possibile avere una
piattaforma di lavoro fissa utilizzare una piattaforma di lavoro mobile o un
ponteggio su ruote; le piattaforme elevabili devono essere manovrate solo da
personale appositamente istruito; garantire la manutenzione periodica delle
attrezzature di lavoro”;
3.
Scale portatili: “impiegare una scala portatile solo se non c’è una
valida alternativa”.
4.
Dispositivi di protezione individuale anticaduta: “i DPI
anticaduta devono essere utilizzati solo in caso di lavori di breve durata,
se non è possibile applicare misure di diverso tipo”; i DPI anticaduta
“comprendono esclusivamente le imbracature anticaduta con assorbitore di
energia e i dispositivi anticaduta di tipo retrattile; fissare i DPI anticaduta
ai punti di ancoraggio previsti a tale scopo; i DPI anticaduta devono essere
utilizzati solo da personale appositamente istruito”.
Ricordiamo, per concludere, che
sul tema dei rischi durante la manutenzione, Suva ha già pubblicato in passato
una lista di controllo dal titolo “ Manutenzione
di macchine e impianti”.
La lista segnalava che i
pericoli principali per i manutentori
sono:
- “di natura meccanica (es. compressione, schiacciamento,
trascinamento da parte di carichi o componenti meccanici);
- cadute dall’alto nei lavori in quota;
- elettrocuzione;
- incendi ed esplosioni;
- soffocamento, intossicazione in spazi ristretti”.
N.B.: Gli eventuali riferimenti legislativi contenuti nei documenti
dell’istituto riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono
comunque utili per tutti i lavoratori.
Suva, “ Caduta fatale dalla locomotiva”, dinamica di un incidente
correlata alla campagna elvetica “Visione 250 vite” (formato PDF, 743 kB).
Suva, “ Otto regole vitali per i manutentori di macchine e impianti.
Vademecum” (formato PDF, 1.09 MB).
Tiziano Menduto
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