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"Uffici: clima di lavoro, aspetti organizzativi e benessere"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
08/07/2015 - Nel confronto con gli ambienti di altri comparti lavorativi, gli
uffici sono
spesso erroneamente considerati luoghi sicuri, dove non esistono rischi
lavorativi. E sappiamo quanto la sottovalutazione dei rischi nel mondo
del lavoro sia proprio tra le principali cause di carenza di prevenzione
e conseguenti incidenti e malattie professionali.
Per evitare questa pericolosa sottovalutazione, torniamo a parlare della
prevenzione dei rischi nelle attività d’ufficio, con riferimento ad un documento che in realtà PuntoSicuro ha già presentato in un precedente articolo, ma che è stato ripubblicato con una nuova veste e nuovi contenuti.
Stiamo parlando del documento “
Sicurezza sul lavoro e tutela della salute negli uffici”, prodotto in Svizzera dalla Commissione federale di coordinamento per la sicurezza sul lavoro (CFSL),
che è rivolto ai datori di lavoro, ai lavoratori e ai progettisti degli
ambienti e delle postazioni di lavoro negli uffici.
Nel documento si sottolinea che se gli infortuni sul lavoro nel
terziario sono spesso meno gravi di quelli che avvengono in altri ambiti
lavorativi , sono comunque numerosi e hanno spesso gravi
ripercussioni per le aziende:
“assenze (visite mediche, degenza in ospedale, convalescenza),
straordinari per gli altri dipendenti, eliminazione di danni materiali,
modifica nell’organizzazione del lavoro, calo del rendimento, errori più
frequenti, impiego inefficiente delle risorse, clima di lavoro malsano,
eventuale perdita di clienti e ordini, perdita di immagine,
ripercussioni sul contesto sociofamiliare, ecc.”.
La sicurezza, la salute e il
benessere in questi luoghi di lavoro sono condizionati da molti fattori. Ad
esempio negli ambienti ad uso ufficio “i posti di lavoro rispettano i criteri
ergonomici? Sono usati correttamente dai lavoratori? Il microclima nei locali è
corretto? E che ne è dell’organizzazione del lavoro e della collaborazione”?
Rimandando ad una lettura
integrale del documento e ai precedenti articoli di PuntoSicuro dedicati alla postazione
di lavoro, al microclima e ai rischi di
caduta negli uffici, ci soffermiamo sul alcune delle indicazioni relative
al “
contenuto del lavoro, organizzazione
e comportamento”.
Infatti tra
infortuni e organizzazione del lavoro “c’è un rapporto
stretto. Un’organizzazione carente,
competenze decisionali poco chiare, malintesi, ritmi di lavoro pressanti,
cattive condizioni generali (ad es. rumore, cattiva ergonomia) possono spesso
portare a situazioni critiche”. E gli infortuni e i problemi di salute
provocati, ad esempio, da disturbi muscolo-scheletrici, “provocano spesso un
forte calo del rendimento o lunghi periodi di assenza dal lavoro”. Se si prende
sul serio il “fattore umano nella prevenzione degli infortuni”, si deve “prestare
particolare attenzione non solo al clima di lavoro, ma anche a come il lavoro è
organizzato, in quanto questo aspetto influisce notevolmente sul comportamento
del personale e ne condiziona la motivazione e anche la produttività”.
Il documento si sofferma ad
esempio sugli
aspetti organizzativi,
che spesso sono in relazione con il “sovraccarico
o sottocarico lavorativo” e i problemi psicosociali.
Queste alcune utili
misure da osservare:
- “tener conto delle capacità del
singolo (sia fisiche che intellettuali);
- ampliare gli spazi di
creatività per la propria attività e distribuire correttamente i carichi di
lavoro;
- garantire che i compiti
assegnati possano essere effettivamente eseguiti. Altrimenti, offrire la
possibilità di un ‘training on the job’ o corsi di aggiornamento;
- strutturare i compiti in modo
che comportino diverse attività, ad es. organizzare, preparare, eseguire,
controllare, ecc.;
- fare in modo che i compiti di
routine siano alternati ad altre attività che richiedono percezione,
riflessione e pianificazione. Esempio: rotazione su diversi posti di lavoro;
- fare in modo di non essere
disturbati sul lavoro. Evitare di essere interrotti da mansioni impreviste e da
attrezzature di lavoro non funzionanti”.
E riguardo allo
svolgimento del lavoro è bene:
- “formulare gli obiettivi
secondo il principio SMART: Specifici, Misurabili, Appropriati, Realistici, Temporalmente
vincolati a termini e scadenze;
- lasciare ripetere gli incarichi
assegnati ai dipendenti con parole proprie. Rispondere a eventuali domande”.
Il documento si sofferma anche
sugli
aspetti direttivi del lavoro.
È infatti necessario:
- “assumersi le proprie
responsabilità come dirigente;
- adempiere ai compiti direttivi;
- definire in modo chiaro i
processi di lavoro;
- concedere un margine di azione
sufficiente e dare la possibilità di partecipare alle decisioni;
- fornire aiuto nelle situazioni
di stress;
- riconoscere il buon lavoro
svolto”.
E se per la
comunicazione interna bisogna “fare in modo che ci sia una vera
cultura del dialogo (tra colleghi e tra dipendenti e superiori)”, riguardo alle
tensioni nei rapporti interpersonali,
ai problemi di
mobbing e molestie sessuali, è importante:
- “creare un punto di ascolto
(ufficio o persona responsabile);
- affrontare i conflitti
irrisolti;
- assumersi la responsabilità
come superiore;
- riconoscere i primi segnali di
allarme (ad es. scarsa motivazione, irritabilità, assenze frequenti, ecc.) e
intervenire tempestivamente;
- eventualmente rivolgersi ad un
esperto”.
Riguardo poi all’eventuale
utilizzo di
alcool, medicinali e droghe,
è necessario:
- “riconoscere i segnali di
allarme, ad es. calo della concentrazione, stanchezza, ritardi sul lavoro,
dimenticanze, aggressività e offrire un aiuto interno od esterno (aiuto
all’autoaiuto). Non esitare a rivolgersi ad un aiuto esterno;
- ridurre i condizionamenti
esterni sul lavoro;
- evitare di mettere
costantemente sotto pressione con le scadenze;
- eliminare le tensioni e gli
scontri”.
Il documento ricorda inoltre l’importanza di eliminare/ridurre i
fattori di disturbo:
- “ridurre i rumori
fastidiosi dovuti alle conversazioni telefoniche dei colleghi, alle
discussioni, ecc. adottando misure di riduzione del rumore o installando
appositi schermi;
- evitare profumi, candele
profumate, incensi, cibi con un odore fastidioso che possono causare stress.
Possibile soluzione: parlarne con il diretto interessato e introdurre delle
regole di comportamento;
- rispettare le norme che
tutelano contro il fumo passivo”.
E con particolare riferimento
agli
uffici open space, suggerisce
di:
- “collocare delle piante o dei
mobili per creare una separazione visiva;
- sistemare i posti di lavoro
dirimpettai in modo da evitare il costante contatto visivo;
- fare in modo che ogni
lavoratore abbia sufficiente libertà di movimento”.
Concludiamo ricordando che il
documento fornisce ulteriori informazioni su orario di lavoro, tempi di riposo
e pausa, posture, sollevamento carichi, telelavoro, reception clienti, attività
di portineria, trasferte di lavoro, ...
L’
indice del documento:
Perché questo opuscolo?
Le cause principali
Misure di prevenzione
Contenuto del lavoro, organizzazione e comportamento
Ambiente e posti di lavoro in ufficio
Edifici
Infrastruttura, manutenzione e apparecchi
Allegati
N.B.: I riferimenti legislativi contenuti nel documento originale riguardano
la realtà svizzera, i suggerimenti indicati sono comunque utili per tutti i
lavoratori.
Commissione federale di
coordinamento per la sicurezza sul lavoro (Svizzera), “ Sicurezza sul lavoro e tutela della salute negli uffici”,
documento a cura di Urs Hof, Rolf Hilker, Thomas Hilfiker, Isabelle Querbach,
Dr. Joseph Weiss, edizione 2010 (formato PDF, 1.86 MB).
RTM
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