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"L'obbligo di valutazione del rischio da colpo di calore"
fonte www.puntosicuro.it / Valutazione dei Rischi
29/07/2015 -
Il rischio da calore è un’
emergenza estiva ma non è un’emergenza imprevedibile perché rappresenta una
realtà che si ripete ogni estate. Il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei
lavoratori (D.Lgs. 81/2008) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello
di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”,
compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”
e quindi anche al rischio di danni da calore.
Per questo le aziende interessate
da questo rischio devono effettuare una specifica “valutazione del rischio”;
ciò vale soprattutto nell’edilizia, dove il rischio è molto alto sia per
l’entità dell’esposizione, sia per la pesantezza del lavoro, sia per l’elevato
rischio infortunistico. Anche in agricoltura,
lavorando sia all’aperto che nelle serre, gli operatori sono esposti in modo
rilevante al rischio di colpo di calore.
Rischi per la salute da esposizione al
caldo: sintomi e livelli di gravità
Livello |
Effetti del calore |
Sintomi e conseguenze |
1 |
Colpo di sole |
Rossore e dolore cutaneo,
edema, vescicole, febbre,
cefalea. E’ legato
all’esposizione diretta al sole |
2 |
Crampi da calore |
Spasmi dolorosi alle gambe e
all’addome, sudorazione. |
3 |
Esaurimento da calore |
Abbondante sudorazione,
astenia, cute pallida e fredda, polso debole, temperatura normale. |
4 |
Colpo di calore |
Temperatura corporea superiore
a 40°, pelle secca e calda, polso rapido e respiro frequente, possibile
perdita di coscienza. |
Abitualmente per definire il
rischio da calore viene considerata solo la temperatura, ma in realtà questo
parametro deve essere valutato anche in relazione all’umidità, ed eventualmente
alla ventilazione e all’irraggiamento per poter avere una indicazione più
precisa del rischio.
Nei periodi in cui si prevede
caldo intenso la prima e più importante cosa da fare ogni giorno è
verificare le previsioni e le
condizioni meteorologiche.
E’ necessario valutare sempre
almeno due parametri che si possono ottenere con la lettura su un semplice
termometro e igrometro: la temperatura dell’aria e l’umidità relativa; devono
sempre essere considerate a rischio quelle giornate in cui si prevede che la
Temperatura all’ombra superi i 30° e l’umidità relativa sia superiore al 70%.
E’ possibile utilizzare l’indice
di calore (heat index), proposto anche dall’Istituto Nazionale Francese per la
Ricerca sulla Sicurezza, calcolandolo sulla tabella riportata in base alla
temperatura dell’aria e all’umidità relativa. La temperatura dell’aria deve
essere misurata all’ombra nelle immediate vicinanze del posto di lavoro.
Questi indici sono validi per
lavoro all’ombra e con vento leggero.
In caso di lavoro al sole
l’indice letto in tabella va aumentato di 15.
HEAT INDEX: disturbi possibili per esposizione prolungata a
calore e/o a fatica fisica intensa
·
da 80 a 90
Cautela per possibile affaticamento
·
da 90 a 104
Estrema cautela, possibili crampi muscolari, esaurimento fisico
·
da 105 a 129
Rischio possibile di
colpo di calore
·
130 e
più
Rischio elevato di colpo di calore
Occorre tener presente che il rischio è
sempre più elevato quando il fisico non ha avuto il tempo di acclimatarsi al
caldo; l’acclimatamento completo richiede dagli 8 ai 12 giorni e scompare dopo
8 giorni. E’ quindi evidente che il rischio è più elevato nel caso di “ ondate di
calore”, soprattutto quando queste si verificano a fine primavera o
all’inizio dell’estate. Il rischio può essere aggravato anche da uno scarso riposo
notturno dovuta all’alta temperatura.
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MISURE DI
PREVENZIONE
Organizzare
innanzitutto il lavoro in modo da minimizzare il rischio:
- variare l’orario di lavoro per
sfruttare le ore meno calde, programmando i lavori più pesanti
nelle ore più fresche;
- effettuare una rotazione nel turno
fra i lavoratori esposti;
- programmare in modo che si lavori
sempre nelle zone meno esposte al sole;
- evitare lavori isolati permettendo un
reciproco controllo.
Il vestiario deve prevedere abiti leggeri traspiranti, di
cotone, di colore chiaro; è sbagliato lavorare a pelle nuda perché il sole può
determinare ustioni e perché la pelle nuda assorbe più calore. E’ importante anche
un leggero copricapo che permetta una sufficiente ombreggiatura.
Le pause in un luogo fresco sono assolutamente necessarie
per permettere all’organismo di
riprendersi. In alcune situazioni può
essere necessario predisporre un luogo adeguatamente attrezzato. La frequenza e
durata di queste pause deve esser valutata in rapporto al clima ma anche alla
pesantezza del lavoro che si sta svolgendo e all’utilizzo del vestiario tra cui
devono essere considerati anche i dispositivi di protezione individuale.
Occorre sottolineare che tali pause devono essere previste come misure di prevenzione
da chi organizza il lavoro ed i lavoratori devono essere invitati a
rispettarle; esse non devono essere lasciate alla libera decisione del
lavoratore (per es.: quando ti senti stanco ti puoi fermare). Infatti il corpo
umano, mentre avverte la temperatura esterna elevata e la fatica fisica, non è
in grado di avvertire l’accumulo interno di calore; questo può portare a
situazioni di estrema gravità (colpo di calore) senza che l’individuo se ne
renda conto.
Rinfrescarsi bagnandosi con acqua fresca: è importante per
disperdere il calore.
L’idratazione è un fattore è molto importante. E’ necessario bere
per introdurre i liquidi e i sali dispersi con la sudorazione: in condizioni di
calore molto elevato il nostro organismo può eliminare anche più di 1 litro di
sudore ogni ora che quindi deve essere reintegrato. Bere poco è pericoloso,
perché il calore viene eliminato attraverso il sudore e la mancata
reintroduzione di liquidi e sali può portare all’esaurimento della sudorazione
e favorire quindi il colpo di calore. È consigliabile quindi bere bevande che
contengono Sali minerali (integratori).
Non si devono assolutamente bere
alcolici per due motivi:
1) perché si aggiungono calorie;
2) perché l’alcol disidrata, cioè
sottrae acqua dai tessuti. E’ consigliato inoltre evitare il fumo di
tabacco.
L’alimentazione deve essere povera di grassi, ricca di zuccheri e
sali minerali: Preferire pasti leggeri, facili da digerire, privilegiando la
pasta, la frutta e la verdura e limitando carni e insaccati.
L’informazione dei lavoratori sui possibili problemi di salute
causati dal calore
è fondamentale perché possano riconoscerli e difendersi, senza sottovalutare il
rischio. La patologia da calore può infatti evolvere rapidamente e i segni
iniziali possono non essere facilmente riconosciuti dal soggetto e dai compagni
di lavoro.
La sorveglianza
sanitaria è infine è molto importante perché il
medico del lavoro aziendale, valutando lo stato di salute dei lavoratori, può
fornire indicazioni indispensabili per prevenire il rischio da colpo di calore
in relazione alle caratteristiche individuali di ciascun lavoratore. La
presenza di alcune malattie come le cardiopatie, malattie renali, diabete,
obesità possono ridurre anche drasticamente la resistenza dell’individuo
all’esposizione a calore; l’esposizione a calore inoltre aumenta il rischio di
aggravamento della malattia di cui si soffre. Il medico competente dell’azienda
con il giudizio di idoneità al lavoro dà indicazioni al lavoratore e al datore
di lavoro sulle possibilità di poter sostenere l’esposizione a calore; di conseguenza
i lavoratori con specifiche indicazioni nel giudizio di idoneità dovranno
essere impiegati in attività più leggere e con maggiori pause.
LA
SINTOMATOLOGIA DA CALORE E IL SOCCORSO
La
"patologia da calore" può evolvere rapidamente, i primi segnali di
pericolo di colpo di calore possono essere poco evidenti e insidiosi:
riconoscerli ed effettuare una diagnosi precoce può salvare la vita. Pensare che l'idratazione prevenga il colpo di
calore è un errore. La verità è che idratarsi è importante ma non è
sufficiente per prevenire il malore. I segni premonitori di un iniziale colpo
di calore possono includere: irritabilità, confusione, aggressività,
instabilità emotiva, irrazionalità e un compagno potrebbe notare perdita di
lucidità. Vertigini, affaticamento eccessivo e vomito possono essere ulteriori
sintomi. Tremori e pelle d'oca segnalano una riduzione della circolazione
cutanea, predisponendo ad un veloce aumento della temperatura. Spesso il soggetto
comincia a iperventilare (come fanno i cani) per ridurre il calore; questo può
causare formicolio alle dita come preludio del collasso. Incoordinazione e
mancanza d'equilibrio sono segni successivi, seguiti dal collasso con perdita
di conoscenza e/o coma. In fase di collasso la temperatura corporea può raggiungere
o superare i 42,2°C.
COSA FARE:
Chiamare subito un incaricato di Primo
Soccorso e
Chiamare il 118;
Posizionare il lavoratore all'ombra e
al fresco, sdraiato in caso di vertigini, sul fianco in caso di nausea, mantenendo
la persona in assoluto riposo; slacciare o togliere gli abiti;
Raffreddare
la cute con spugnature di acqua fresca in
particolare su fronte, nuca ed estremità.
Fonte: IL RISCHIO DI COLPO DA CALORE - Documento a cura del
Coordinamento Provinciale SPISAL di Padova
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