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"Domande e risposte: l’esecuzione dei controlli sulle attrezzature"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature
07/09/2015 -
Pubblichiamo la risposta ad alcuni quesiti emersi in
occasione del convegno sulle indicazioni interpretative sulla disciplina delle
verifiche delle attrezzature di lavoro, organizzato dal Comitato Paritetico Territoriale della Provincia di Padova a
luglio 2014.
Cosa viene controllato nel
caso del carrello a braccio telescopico e PLE ?
MODALITÀ DI ESECUZIONE DEI CONTROLLI
In cosa consistono tecnicamente le verifiche sulle attrezzature ?
Vi sono varie linee guida emanate
dall’INAIL e molto dettagliate che descrivono le operazioni e i controlli che
devono eseguire operatori, manutentori, verificatori e ingegneri esperti, ma se
restringiamo il campo alle verifiche
periodiche, possiamo sintetizzare i controlli da effettuare in quelle che
seguono:
·
Integrità strutturale
·
Funzionamento dei sistemi di sicurezza
·
Usura delle parti soggette a questo fenomeno
·
Verifica documentazione ed adempimenti a carico
dell’utilizzatore e del manutentore
·
Verifica dell’ambiente di lavoro (installazione,
dispositivi di avvertimento, arresti d’emergenza, competenza degli operatori,
accessori…)
Ci si riferisce essenzialmente alla Circolare n. 18 del 23 maggio
2013 ha per oggetto: “D.M. 11 aprile 2011 concernente la ‘
Disciplina
delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’All. VII
del Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81,
nonché i criteri per
l’abilitazione dei soggetti di cui all’art.71, comma 13, del medesimo decreto
legislativo’ - Chiarimenti”.
Per i carrelli semoventi a braccio telescopico “già rientranti nel
previgente regime di verifica, perché attrezzati con accessori o attrezzature
intercambiabili che gli conferivano la funzione di sollevamento cose
(immatricolati come autogru) o di sollevamento persone (immatricolati come
ponti mobili sviluppabili su carro), il datore di lavoro, al fine di accedere
alle specifiche tariffe previste per i carrelli semoventi a braccio telescopico
dotati di più accessori/attrezzature intercambiabili, dovrà comunicare
all'INAIL la messa in servizio del carrello a braccio telescopico, riportando
nel relativo modello l'indicazione del o dei numeri di matricola
precedentemente assegnati all'attrezzatura. Le matricole già assegnate verranno
riassorbite dalla matricola associata al carrello semovente, che diverrà
l'unica identificativa dell'attrezzatura con tutte le funzioni aggiuntive. Nel
caso in cui dette attrezzature siano già state sottoposte a verifiche (da parte
di INAIL o ASL/ARPA), rientrano nel regime delle verifiche
periodiche successive, per cui non sarà necessario che il datore di
lavoro richieda la prima verifica periodica ad INAIL”.
La circolare entra nello specifico delle modalità di ispezione:
-
esame
visivo: l'esame visivo dovrà essere effettuato su ogni parte dell'apparecchio
di sollevamento al fine di individuare ogni anomalia o scostamento dalle
normali condizioni (l'esame visivo può essere coadiuvato da misurazioni, può
rendersi necessario lo smontaggio della macchina o di parti di essa);
-
prove
non distruttive: a seconda dei risultati dell'esame visivo, si possono rendere
necessari dei controlli non distruttivi mediante liquidi penetranti,
magnetoscopia, o altri metodi, per accertare l'eventuale presenza di
discontinuità nei componenti strutturali;
-
analisi
dei componenti strutturali e funzionali: dovranno essere controllati i
componenti della macchine con caratteristiche strutturali quali: ralla di
rotazione, riduttori, circuiti idraulici di azionamento, ecc;
-
prove
funzionali: dovranno essere controllate le funzioni dei comandi, degli
interruttori, degli indicatori e dei limitatori allo scopo di assicurarsi del
loro corretto funzionamento per una sicura operatività;
-
prove di
funzionamento: dovrà essere eseguita una prova a vuoto per tutti i movimenti
dell'apparecchio di sollevamento senza l'utilizzo di carichi al fine di
individuare eventuali anomalie. La prova di carico dovrà essere effettuata
attuando i movimenti base con l'utilizzo del carico nominale.
E riguardo all’esito dell'ispezione dovranno essere “oggetto di
registrazione i difetti e le anomalie rilevate, gli interventi da eseguire e le
eventuali limitazioni prima del successivo riutilizzo; dall'analisi della vita
pregressa e dal calcolo dei cicli effettuati, verrà stabilito il numero di
cicli residui tradotto in periodo di lavoro sicuro della macchina nelle normali
condizioni di utilizzo”.
Per ciò che riguarda le PLE, oltre a quanto
già detto in precedenza, si segnala la ISO 18893:2004, “
Mobile elevating work platforms – Safety principles, inspection, maintenance
and operation”, e la norma EN 14502.1 che riporta, ad esempio, una
lista dei pericoli significativi, delle situazioni ed eventi pericolosi in
relazione al cestello
con particolare riferimento a:
- inadeguatezza della resistenza meccanica;
- pericolo di caduta, urto, di contatto diretto;
- adeguatezza dei sistemi di protezione.
In cosa
consistono tecnicamente le verifiche sui serbatoi e che tipo di esame viene
eseguito?
Come per gli apparecchi di sollevamento
esistono delle ottime Linee guida INAIL scaricabili da internet, per chi
volesse approfondire, ma per semplificare al massimo potremmo dire che l’esame
dei documenti, del libretto, del CE e dei disegni è molto più importante per
gli apparecchi a pressione rispetto alle macchine di sollevamento.
Per quanto riguarda le prove, esistono
principalmente due tipi di verifiche, che di solito non possono essere eseguite
contemporaneamente che sono la verifica di funzionamento e di integrità.
La verifica di funzionamento
tende a testare l’efficienza dei sistemi di sicurezza, e può includere ad
esempio la verifica della taratura al banco delle valvole di sicurezza.
La verifica d’integrità si
risolve principalmente nell’ispezione interna, esterna o nell’indagine
spessimetrica o con altri CnD, e ha lo scopo principale di valutare se nel
tempo siano intervenuti fenomeni di corrosione, tensocorrosione, pitting,
abrasioni, ammaccature, etc.
Per un approfondimento si
consulti il D.M. 1 dicembre 2004, n. 329, recante “
Norme per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature in
pressione e degli insiemi” e le allegate tabelle A e B”.
Cosa sono i controlli non distruttivi?
Sono dei metodi di prova che
consentono di verificare l’integrità di componenti, saldature, materiali,
oppure di misurare la corrosione o il danno prodottisi in esercizio.
I metodi più diffusi sono cinque:
esame visivo, liquidi penetranti, magnetoscopia, esame con ultrasuoni, radiografia,
e devono tutti essere eseguiti da ispettori in possesso di qualifiche valide
per l’applicazione del metodo.
Nella prassi, purtroppo, spesso
si rileva una preparazione dei verificatori non sempre approfondita, com’è
invece necessario, è ciò è ascrivibile anche al fatto che questi metodi e la
loro applicazione non vengono in generale trattati nei corsi di studio
specifici delle università italiane; in definitiva quando si sceglie un metodo
di controllo bisogna sempre affidarsi a personale competente in possesso di più
qualifiche che sia in grado di prendersi la responsabilità della scelta e del
controllo.
Fonte: CPT Padova - Indicazioni interpretative sulla
disciplina delle verifiche obbligatorie delle attrezzature di lavoro -
Documento n. 2 dell’11 marzo 2015.
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