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"Jobs act: le nuove semplificazioni e l’ispettorato nazionale"
fonte www.puntosicuro.it / Normativa
08/09/2015 - Siamo arrivati quasi all’ultimo atto della
legge-delega -
da alcuni temuta e da altri auspicata - sulla normativa in materia di
tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Delega
correlata all’attuazione della legge 10 dicembre 2014, n. 183, il cosiddetto
Jobs Act...
Sì, perché, se nei titoli dei grandi media il Jobs Act è
sempre stato accostato alle tematiche del reintegro, dei
licenziamenti, degli ammortizzatori, dei nuovi contratti, della
privacy/controllo, in realtà la delega nasceva anche con lo scopo di
conseguire ‘
obiettivi di semplificazione e razionalizzazione delle
procedure di costituzione e gestione dei rapporti di lavoro nonché in
materia di igiene e sicurezza sul lavoro’.
E dopo l’emanazione del D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81,
recante
disciplina
organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di
mansioni,
il 4 settembre
2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva anche gli ultimi
quattro decreti legislativi in attuazione del Jobs Act contenente, appunto,
le deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei
servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino
della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e
conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
In quanto “decreti legislativi” (sono
decreti emanati dal Governo su delega del Parlamento) non hanno bisogno di
approvazione di Parlamento e Senato e - con riferimento a quanto contenuto al
comma 15 dell’articolo 1 della legge 183/2014 -
entreranno in vigore il giorno successivo a
quello della loro
futura pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Pubblicazione che
avverrà nei prossimi giorni.
Preavvisando che sui decreti più
importanti in materia di salute e sicurezza ritorneremo sicuramente nei
prossimi giorni con commenti e interviste, specialmente quando avremo anche i
testi ufficiali e dettagliati dei decreti approvati, possiamo riprendere
qualche indicazione su quanto approvato dai comunicati emessi sul sito della
Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Secondo quanto dichiarato, i
decreti approvati in attuazione della legge
10 dicembre 2014, n. 183 sono quattro:
- il
primo decreto riguarda le
disposizioni
per la razionalizzazione e la semplificazione dell’attività ispettiva in
materia di lavoro e legislazione sociale;
- il
secondo decreto riguarda invece le
disposizioni per il riordino della normativa in materia di servizi per
il lavoro e le politiche attive;
- il
terzo decreto è relativo alle
disposizioni
di razionalizzazione e semplificazione delle procedure e degli adempimenti a
carico di cittadini e imprese e altre disposizioni in materia di rapporto di
lavoro e pari opportunità;
- il
quarto decreto riguarda infine le
disposizioni per il riordino della normativa in materia di
ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro.
Riguardo all’
attività ispettiva il Consiglio dei ministri, su proposta del
Ministro del lavoro e delle politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato,
in esame definitivo, un decreto legislativo recante disposizioni per la realizzazione
e la semplificazione dell’ attività
ispettiva in materia di lavoro e legislazione sociale in attuazione della
legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Il decreto legislativo prevede,
“al fine di razionalizzare e semplificare l’attività ispettiva, l’istituzione dell’Ispettorato
nazionale del lavoro. L’Ispettorato ha personalità di diritto pubblico, ha
autonomia di bilancio e ‘autonomi poteri per la determinazione delle norme
concernenti la propria organizzazione ed il proprio funzionamento”.
In particolare “gli
organi dell’Ispettorato sono:
- il direttore generale che ne ha
la rappresentanza legale;
- il consiglio di
amministrazione;
- il collegio dei revisori”.
E la principale
funzione dell’Ispettorato nazionale, “risiede
nel coordinamento, sulla base di direttive emanate dal Ministro del lavoro e
delle politiche sociali, della vigilanza in materia di lavoro, contribuzione e
assicurazione obbligatoria. A tal fine, l’Ispettorato definisce tutta la
programmazione ispettiva e le specifiche modalità di accertamento e detta le
linee di condotta e le direttive di carattere operativo per tutto il personale
ispettivo (compreso quello in forza presso INPS e INAIL). In supporto alla
programmazione dell’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato, si prevede
l’obbligo per l’INPS, l’INAIL e l’Agenzia delle entrate di mettere a
disposizione dell’Ispettorato, anche attraverso l’accesso a specifici archivi
informatici, dati e informazioni, sia in forma analitica che aggregata”.
E al fine di rafforzare l’
azione di coordinamento con altri organi
preposti alla vigilanza si prevede:
- “la stipula di appositi
protocolli, anche con i servizi
ispettivi delle aziende sanitarie locali e delle agenzie regionali per la
protezione ambientale onde assicurare l’uniformità di comportamento ed una
maggiore efficacia degli accertamenti ispettivi, evitando la sovrapposizione
degli interventi;
- l’obbligo per ogni altro organo
di vigilanza che svolge accertamenti in materia di lavoro e legislazione
sociale di raccordarsi con l’Ispettorato”.
Il decreto non viene ad intaccare
per il momento le competenze in materia di salute e sicurezza delle ASL, ma
sarà necessario comprendere cosa accadrà quando la riforma costituzionale e il cambiamento
di competenze
tra Stato e Regioni arriveranno definitivamente a compimento.
Ci soffermiamo infine sul terzo
decreto, quello relativo alle
disposizioni
di razionalizzazione e semplificazione.
Infatti il Consiglio dei
ministri, anche in questo caso su proposta del Ministro del lavoro e delle
politiche sociali Giuliano Poletti, ha approvato, in esame definitivo, un
decreto legislativo recante diposizioni di razionalizzazione e semplificazione
delle procedure e degli adempimenti a carico di cittadini e imprese e altre
disposizioni in materia di rapporto di lavoro e pari opportunità in attuazione
della legge 10 dicembre 2014, n. 183.
Le disposizioni contenute nel
decreto in realtà possono essere suddivise in tre
gruppi fondamentali:
-
semplificazioni di procedure e adempimenti;
-
disposizioni in materia di rapporto di lavoro;
-
disposizioni in materia di pari opportunità.
E riguardo al primo punto si
hanno quattro interventi particolari:
- razionalizzazione e
semplificazione dell’inserimento mirato delle persone con disabilità, con
l’obiettivo di superare i problemi di funzionamento che la disciplina finora
vigente ha evidenziato;
- razionalizzazione e
semplificazione in materia di costituzione e gestione del rapporto di lavoro;
- razionalizzazione e
semplificazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di assicurazione
obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
- revisione delle sanzioni in
materia di lavoro e legislazione sociale.
Vediamo, per grandi linee, le
principali modifiche in materia di salute e
sicurezza sul lavoro:
- “la revisione della
composizione del Comitato per l’indirizzo e la valutazione delle politiche
attive e per il coordinamento nazionale delle attività di vigilanza in materia
di salute e sicurezza sul lavoro, al fine di semplificare e snellire le
procedure di designazione dei membri;
- la riduzione dei componenti
della Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul lavoro,
l’introduzione di una nuova procedura di ricostituzione della Commissione e un
aggiornamento delle funzioni ad essa istituzionalmente attribuite” (su questo
punto c’era stato il tentativo delle parti sociali – le rappresentanze dei
lavoratori insieme a quelle del padronato - di far valere le proprie ragioni
attraverso l’elaborazione di un Avviso
comune);
- la messa a disposizione al
datore di lavoro, da parte dell’Inail, anche in collaborazione con le aziende
sanitarie locali per il tramite del Coordinamento Tecnico delle Regioni, di
strumenti tecnici e specialistici per la riduzione dei livelli di rischio;
- lo svolgimento diretto da parte
del datore di lavoro dei compiti di primo soccorso, nonché di prevenzione degli
incendi e di evacuazione, anche nelle imprese o unità produttive che superano i
cinque lavoratori;
- il miglioramento del processo
di acquisizione delle informazioni necessarie per il calcolo del premio
assicurativo attraverso la realizzazione di un apposito servizio sul portale
dell’INAIL;
- la trasmissione all’INAIL del
certificato di infortunio e di malattia professionale esclusivamente per via
telematica, con conseguente esonero per il datore di lavoro;
- la trasmissione all’autorità di
pubblica sicurezza delle informazioni relative alle denunce di infortunio
mortali o con prognosi superiore a trenta giorni a carico dell’INAIL,
esonerando il datore di lavoro;
- l’abolizione dell’obbligo di
tenuta del registro infortuni, anticipando la soppressione dell’obbligo,
connessa, nelle intenzioni del legislatore, alla emanazione del decreto
interministeriale istitutivo del Sistema informativo nazionale per la
prevenzione nei luoghi di lavoro (SINP)”.
Con la constatazione che spesso
lavoro nero e lavoro insicuro sono tra loro in stretto rapporto, ci soffermiamo
anche sulla
revisione delle sanzioni in
materia di lavoro e legislazione sociale.
I principali interventi
riguardano:
- “la modifica alla c.d.
maxisanzione per il lavoro ‘nero’
con l’introduzione degli importi sanzionatori ‘per fasce’, anziché legati alla
singola giornata di lavoro irregolare e la reintroduzione della procedura di
diffida, che consente la regolarizzazione delle violazioni accertate. La regolarizzazione
è subordinata al mantenimento al lavoro del personale ‘in nero’ per un
determinato periodo di tempo;
- la modifica al c.d.
provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale, favorendo una ‘immediata
eliminazione degli effetti della condotta illecita, valorizzando gli istituti
di tipo premiale’;
- si chiariscono le nozioni di
omessa registrazione e infedele registrazione sul libro unico del lavoro e si
modifica il regime delle sanzioni;
- si modificano le sanzioni in
materia di consegna del prospetto paga”.
Riportiamo anche, per la
delicatezza della tematiche inerente il controllo a distanza e la pratica delle
dimissioni in bianco, il sunto delle
principali
disposizioni in materia di rapporto di lavoro:
- “la revisione della disciplina
dei controlli a distanza del lavoratore, con un intervento sull’art. 4 dello
Statuto dei lavoratori per adeguare la disciplina all’evoluzione tecnologica,
nel rispetto delle disposizioni in materia di privacy;
- la possibilità per i lavoratori
di cedere, a titolo gratuito, ai lavoratori dipendenti dallo stesso datore di
lavoro, che svolgono mansioni di pari livello e categoria, i riposi e le ferie
maturati, con esclusione dei giorni di riposo e di ferie minimi garantiti dalla
legge, al fine di assistere i figli minori che, per le particolari condizioni
di salute, hanno bisogno di assistenza e cure costanti da parte dei genitori;
- l’introduzione con decreto
ministeriale, per i lavoratori del settore privato, di ipotesi di esenzione dal
rispetto delle fasce di reperibilità in caso di malattia, così come avviene per
i lavoratori del settore pubblico;
- l’introduzione di modalità
semplificate per effettuare le dimissioni e la risoluzione consensuale del
rapporto di lavoro, esclusivamente con modalità telematiche su appositi moduli
resi disponibili dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali attraverso
il sito istituzionale. Nessun’altra forma di effettuazione di dimissioni sarà
più valida: in questo modo si assesta un colpo decisivo alla pratica delle dimissioni
in bianco che ha finora colpito, in particolare, le donne lavoratrici”.
Ricordiamo infine alcuni già articoli pubblicati da
PuntoSicuro sul Jobs Act e sui decreti correlati:
Tiziano Menduto
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