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"Nuove linee guida per la prevenzione delle patologie muscoloscheletriche"
fonte www.puntosicuro.it / Linee Guida
30/09/2015 - I dati di un’indagine, condotta nel 2005 e 2010 (Fondazione di
Dublino) sulle condizioni di salute dei lavoratori europei, evidenziano
che tra i problemi di salute, riferiti al lavoro, sono molto frequenti
il
mal di schiena (24,7%) e i
dolori arto-muscolari agli arti (22,8%). E in Italia ben il 65% dei lavoratori svolge
compiti con movimenti ripetitivi degli arti superiori per almeno il 25% del tempo di lavoro (il 33% in modo permanente).
Con riferimento a questi dati è evidente quanto sia importante
continuamente rinnovare e migliorare le strategie di prevenzione delle
patologie muscolo-scheletriche lavoro-correlate degli arti superiori
(Upper Limb Work related Muscoloskeletal Disorders, UL – WMSD).
Ed è proprio con questo spirito che recentemente la Regione Lombardia ha approvato con il
Decreto n. 7661 del 23 settembre 2015 un aggiornamento di un precedente decreto/documento sul tema, il decreto regionale n. 3958 del 22 settembre 2009.
Il
decreto regionale 7661/2015 ha per oggetto le “
Linee Guida Regionali per la prevenzione delle patologie muscolo
scheletriche connesse con movimenti e sforzi ripetuti degli arti superiori - Aggiornamento
Decreto Direttore Generale Sanità n. 3958 del 22/04/2009”. Linee guida che
vogliono essere uno strumento adeguato al conseguimento degli obiettivi fissati
dal Piano Regionale 2014-2018 e un valido riferimento per la “definizione di un
percorso per la prevenzione e l’emersione di patologie muscoloscheletriche lavoro-correlate
degli arti superiori” basato su conoscenze ed esperienze ormai consolidate.
Ricordando che nel nuovo
documento ci sono variazioni, rispetto al precedente del 2009, solo nei capitoli
1/2/4/5/6/7, nel
capitolo 1 è
presentata una
tabella con una lista di
fattori causali, derivata dalla letteratura, non esaustiva dei principali determinanti
di rischio (lavorativi e non) di tali patologie”. Il documento indica che nel presente
contesto “va sottolineato come siano di specifico interesse i fattori di
rischio lavorativo che determinano un sovraccarico
biomeccanico degli arti superiori. Questi sono rappresentati, in relazione
alla rispettiva durata di esposizione, da: ripetitività (alta frequenza) dei
gesti, uso di forza, posture incongrue dei diversi segmenti degli arti superiori,
carenza di adeguati periodi di recupero.
A questi principali determinanti
di rischio se ne possono aggiungere altri, sempre di natura lavorativa (sia
fisico-meccanici che di tipo organizzativo) che usualmente vengono raggruppati
nella famiglia dei cosiddetti fattori complementari”.
Questi i
fattori causali riportati nella tabella:
-
lavorativi: “movimenti ripetitivi, alta frequenza e velocità, uso
di forza, posizioni incongrue, compressioni di strutture anatomiche, recupero
insufficiente, vibrazioni, disergonomie degli strumenti, uso di guanti,
esposizione a freddo, lavoro a cottimo, parcellizzazione lavoro, inesperienza
lavorativa;
-
extralavorativi: sesso, età, traumi e fratture, patologie croniche,
stato ormonale, attività tempo libero, struttura antropometrica, condizione
psicologica”.
Una seconda
tabella riporta poi le
principali
attività lavorative che potenzialmente espongono al rischio di contrarre UL-WMSD.
Una lista non esaustiva e solo indicativa “poiché, nella pratica, attività fra
loro similari ma organizzate con procedure e tecniche diverse comportano
livelli di esposizione assolutamente differenti”.
Questa è la lista non esaustiva
dei principali gruppi di lavoratori esposti:
- “addetti alle catene di montaggio, assemblaggio,
cablaggio;
- addetti carico/scarico linea a ritmi prefissati;
- addetti al confezionamento;
- addetti alla cernita manuale;
- addetti a filatura-orditura nell'industria tessile;
- addetti
alla macellazione e lavorazione carni;
- addetti a levigatura manuale;
- addetti alla preparazione e
confezionamento cibi nell’industria alimentare e nella GDO;
- addetti alle cucine;
- addetti alle pulizie;
- addetti al taglio e cucito
nell'industria di confezioni abiti;
- operatori a tastiere;
- musicisti;
- addetti alle casse;
- parrucchieri;
- imbianchini;
- muratori;
- addetti nell' industria
calzaturiera e della pelletteria;
- addetti al lavoro di
tappezzeria;
- addetti in via continuativa ad
alcune lavorazioni agricole (potatura, raccolta e cernita, mungitura manuale,
ecc.)”.
Nelle linee guida - che si
rivolgono agli attori sociali (datori di lavoro in primis), alle figure che
appartengono al sistema aziendale di prevenzione (Servizio di prevenzione e
protezione, Medico competente, RLS), ai Servizi di prevenzione e sicurezza nei
luoghi di lavoro delle ASL e alle UOOML delle Aziende Ospedaliere – sono riportati
anche dei precisi riferimenti normativi relativi al tema dei movimenti e sforzi
ripetuti degli arti superiori.
Il documento ricorda, ad esempio,
che nell’aprile del 2014, ISO ha pubblicato un
Technical Report (TR), “ ISO TR 12295
- Ergonomics — Application document for International Standards on manual
handling (ISO 11228-1, ISO 11228-2 and ISO 11228-3) and evaluation of static
working postures (ISO 11226)”, che “meglio specifica campo e modalità di
applicazione anche della
norma ISO 11228
parte 3” (
Ergonomics — Manual
handling — Handling of low loads at high frequency). In particolare nel TR
si forniscono indicazioni sia per utilizzatori meno esperti, per operare in
modalità standardizzate “identificazioni del pericolo” e “valutazioni veloci”,
che per utilizzatori già esperti, per orientare ad un uso più circostanziato
dei metodi e strumenti” già identificati nella normativa tecnica. Si sottolinea
ad esempio l’utilità della
Checklist
OCRA “come strumento di stima del rischio e del metodo OCRA (Checklist e
Indice) per meglio definire le modalità di analisi dei compiti ripetitivi in rotazione
fra loro. Sono ancora introdotti brevi cenni sull’evoluzione, non sempre
positiva, degli altri metodi indicati nella norma ISO 11228-3”.
Ricordiamo, infine, che il TR ISO
12295 viene dunque assunto quale riferimento applicativo per questa edizione rinnovata
delle Linee guida.
L’
indice delle linee guida:
Premessa
1- Introduzione e scopo
2- Brevi riferimenti normativi
3- Le patologie di interesse
4- Il campo di applicazione
5- L’identificazione dei lavori ripetitivi e la valutazione
rapida del rischio
6- La stima dell’esposizione e la
valutazione del rischio
7- La sorveglianza sanitaria
8- Gli aspetti medico-legali
9- Orientamenti per la
(ri)progettazione del lavoro e dei posti di lavoro con compiti ripetitivi
10- Criteri per il reinserimento
lavorativo di soggetti portatori di patologie muscolo- scheletriche degli arti
superiori sulla base di prime esperienze applicative
Allegati
Tiziano Menduto
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