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"ROA nelle fonderie: valutazione del rischio e DPI"
fonte www.puntosicuro.it / D.P.I.
02/10/2015 -

E’ disponibile nella sessione
documentazione del Portale Agenti Fisici, fra la Documentazione
relativa alle Radiazioni Ottiche Artificiali, il rapporto nr. 03/15 “
Valutazione del rischio da esposizione a
radiazioni ottiche artificiali in fonderie e criteri di scelta dei DPI” a cura di Iole Pinto, Andrea Bogi,
Nicola Stacchini, Francesco Picciolo - Usl 7 Sena – Laboratorio Sanità
Pubblica – Agenti Fisici.
Valutazione del rischio da esposizione a radiazioni ottiche artificiali
in fonderie e criteri di scelta dei DPI
Obiettivi
Obiettivo dello studio è stato la
misura dell’entità dell’esposizione a radiazioni
ottiche emesse nei processi di fusione della ghisa finalizzata ad una
corretta valutazione del rischio e alla definizione di criteri per la scelta
dei DPI appropriati nei diversi cicli di lavoro in fonderia. Le misure sono
state condotte presso fonderie di prima fusione presenti sul territorio toscano.
Le indagini si sono focalizzate sulle fasi del processo produttivo dove il
materiale in lavorazione
(ghisa fusa) può trovarsi nel
campo visivo degli operatori.
Metodiche di misura e valutazione
Le emissioni di radiazioni
ottiche sono state misurate con una banda passante da 220nm a 2800nm.
L'emissione della sorgente viene
acquisita contemporaneamente da più sonde ognuna delle quali è sensibile ad una
porzione dello spettro ed ha una sua risposta caratteristica. La combinazione
dei segnali delle sonde permette di stimare tutte le grandezze necessarie ai
fini della valutazione dei rischi da esposizione a radiazioni ottiche, come
descritto nel D.L.gvo 81/08.
Strumentazione utilizzata
Le misure sono state effettuate
con il radiometro DeltaOhm, Modello: HD2402, utilizzando ilsoftware proprietario per la
lettura dei valori delle grandezze considerate.
Condizioni di misura Le
misurazioni sono state effettuate durante i normali cicli di lavorazione,
collocando il sensore di misura in corrispondenza delle postazioni abitualmente
occupate dai lavoratori.
Risultati
Le fasi del processo produttivo
che presentano rischio di provocare esposizioni dei lavoratori a radiazioni ottiche superiori ai
limiti stabiliti dalla normativa sono sinteticamente descritte nelseguito:
Fase1: Il materiale grezzo viene
immesso in un forno rotativo dove viene fuso ad una temperatura di circa
1370°C. Da qui il materiale viene prelevato con un primo crogiolo (figura 1)
per portarlo all'avanforno (figura 2).
Fase 2: dall'avanforno il
materiale fuso viene colato in un crogiolo più piccolo del precedente (figura 3) per portarlo al
carrello (figura 4).
Fase 3: Una volta nel carrello la
ghisa viene colata negli stampi (figura 5).
La sorgente di radiazione ottica
è la ghisa fusa, con emissione rilevante da un punto di vista fotobiologico nell’Infrarosso.
Gli organi bersaglio per questa tipologia di esposizione sono camera anteriore
dell'occhio e cute.
Nella tabella 1 sono riportati i
valori di irradianza fra 380nm e 3000nm risultati dalle misurazioni.
Questa grandezza viene utilizzata
dallo strumento per valutare i danni termici alla camera anteriore dell'occhio
(parametro EIR) e alla cute (parametro HSKIN).
Tabella 1: valori misurati di irradianza e rispettivi
tempi massimi di esposizione tali da garantire il rispetto dei valori limite
per soggetti sani.

Descrizione punti di misura:
P1: trasferimento ad avanforno,
misura diretta (Fig. 2)
P2: prelievo da avanforno, misura
diretta nella posizione dell'operatore (Fig. 3)
P3: trasferimento a carrello,
misura diretta (Fig. 4)
P4: trasferimento a carrello,
misura trasmessa attraverso la paratia, nella posizione dell'operatore.


I limiti dettati dalla normativa
a protezione della parte anteriore degli occhi e della pelle dalla radiazione infrarossa sono
riportati in tabella 2:
Tabella 2: Valori limite stabili dal Dlg. 81/08 nella
tabella 1.1 dell'allegato XXXVII

CRITERI SCELTA DPI E DISTANZE DI SICUREZZA
Per la valutazione dei DPI
oculari idonei per le diverse mansioni ove si riscontrano superamenti del valori
limite di esposizione(occhiali o maschere), è necessario analizzare i tempi di
esposizione degli operatori presso le postazioni abitualmente occupate dagli
stessi . Viene quindi individuata l'attenuazione dei DPI appropriata, con
l’obiettivo di evitare il superamento dei limiti di esposizione prescritti
dalla normativa, e nel contempo cercare di ridurre al minimo il disagio causato
dall’indossare occhiali o maschere eccessivamente scure.
Si riporta nel seguito un esempio
di valutazione per le diverse postazioni oggetto di valutazione.
P2: prelievo da avanforno, misura
diretta nella posizione dell'operatore (Fig. 3): Indossando occhiali per
infrarossi con una graduazione 4-1,2 il livello di esposizione oculare è
inferiore al limite. La distanza dalla colata oltre la quale il livello di
emissioni è comunque inferiore al valore limite è 3 metri.
P4: operatore addetto al
trasferimento a carrello, posizione dietro la paratia: Indossando occhiali per infrarossi
con una graduazione 4-1,7 il tempo di esposizione massimo è 400 secondi, mentre
con una graduazione 4-2,3 il tempo di esposizione massimo è 480 secondi.
Per gli operatori addetti al
prelievo da forno rotativo, possono essere adottate le stesse misure di tutela
previste per l'operatore della postazione P4.
Nella tabella 3 sono riportati
per ogni sorgente le distanze da rispettare per non avere superamento dei
limiti di esposizione per rischio oculare, per tempi di esposizione pari a 10
minuti, 5 minuti e 2 minuti.
Una situazione tipica è quella
degli operatori che pur non essendo addetti ad una mansione specifica che
comporti l'esposizione alla radiazione emessa dal corpo incandescente, debbano
transitare nei pressi dello stesso. Per valutare questo tipo di esposizioni
nella tabella 3 sono date le distanze alle quali si ha il superamento dei
limiti rispettivamente per esposizioni giornaliere di durata pari a 8 ore, 10
minuti, 5 e 2 minuti.
Il calcolo delle emissioni
durante il trasferimento ad avanforno (punto di misura P1, fig. 2) è stato eseguito
per esposizione frontale rispetto al crogiolo durante la fase di trasferimento
del materiale.
Questa è la condizione peggiore,
quindi i tempi riportati in tabella 1 e le distanze riportare in tabella 2 sono
da intendersi per operatori che si trovino nella zona dove sono state
effettuate le misurazioni.
Nel caso in cui gli operatori si
trovino posti lateralmente rispetto al crogiolo, le emissioni sono minori, arrivando ad annullarsi
se l'interno del crogiolo o il materiale fuso non sono a vista.
A titolo di esempio, gli
operatori addetti che si trovino ad operare a circa 2,5 metri dal crogiolo, potranno indossare occhiali per
infrarossi con graduazione 4 – 3 o 4 – 4, che permettono tempi di esposizione
rispettivamente di 4 e 5 minuti nell’arco del turno di lavoro.
Per quanto riguarda il limite per
il danno alla pelle, nelle condizioni operative normali non si ritiene che
l'esposizione superi i limiti previsti dalla vigente normativa.
Tabella 3: Distanze di sicurezza dalle principali
sorgenti di radiazioni ottiche in funzione dei tempi di stazionamento o di
passaggio vicino alle stesse.

A titolo di esempio in tabella 4
si riportano le tipiche distanze di sicurezza da mantenere rispetto al centro
della bocca del crogiolo a diversi angoli rispetto alla direzione frontale.
Tabella 4: Tipiche distanze di sicurezza dal crogiolo
durante il trasferimento ad avanforno lungo varie direzioni, in funzione dei
tempi di stazionamento o di passaggio vicino allo stesso cumulati sul turno di
lavoro.

Conclusioni
Nella presente valutazione sono
state misurate le emissioni di radiazioni ottiche emesse durante il processo di
fusione della ghisa e dell'immissione della stessa negli appositi stampi.
Durante le fasi di prelievo da
rotativo, trasferimento ad avanforno, prelievo da avanforno, trasferimento a
carrello, si hanno emissioni di radiazioni
infrarosse che comportano un'esposizione degli operatori superiore ai
valori limite.
Durante la fase di colata negli
stampi le esposizioni sono in genere trascurabili, in relazione all’esposizione
oculare, nelle postazioni normalmente occupate dagli operatori.
Gli operatori addetti alle fasi
che danno luogo al superamento dei limiti di esposizione devono indossare gli appositi
occhiali/maschere di protezione. Considerato che gli occhiali per infrarossi usati
in fonderia sono spesso molto scuri, nel lavoro è stato mostrato che è
possibile individuare l’appropriata attenuazione per ciascuna mansione e
scegliere occhiali per infrarossi meno scuri, e quindi più confortevoli sotto
il profilo ergonomico per il lavoratore, in funzione dei tempi di esposizione
effettivamente riscontrabili presso ciascuna posizione nel corso dell’intero
turno lavorativo.
Gli operatori che a qualsiasi
titolo si trovino nelle vicinanze delle sorgenti che emettono radiazioni superiori
ai limiti, possono evitare di indossare i DPI oculari solo se sono rispettate
le distanze di sicurezza ed i tempi di esposizione descritti nel paragrafo
precedente.
A tale riguardo è da rilevare
che, pur essendo il rischio da esposizione a radiazione infrarossa in fonderia
noto da oltre cento anni, le misure di tutela messe in atto per i lavoratori
appaiono talvolta carenti; una delle principali criticità riscontate è
associata a scelte di DPI oculari inappropriati:
spesso sono forniti ai lavoratori
addetti ai processi di fusione occhiali di protezione o schermi dotati di
filtro per radiazione ultravioletta, con numero di codice presente
sull’etichetta della marcatura pari a 2 (fig. 7) : tali DPI non solo non sono
efficaci nell’attenuare l’esposizione oculare alla radiazione infrarossa emessa
dal metallo fuso, ma sortiscono l’effetto di incrementare l’esposizione oculare
del lavoratore alla radiazione infrarossa, in quanto il lavoratore non
percepisce alcun disagio provocato alla vista dall’ elevata luminosità del
corpo incandescente, e pertanto è in grado di fissare la sorgente molto più a
lungo di quanto non farebbe in assenza del dpi.
In figura 7 si riporta un esempio
di marcatura per DPI oculari con filtro per infrarossi, che consente di
riconoscere facilmente se il DPI messo a disposizione in azienda sia
appropriato o meno.
Per quanto riguarda il limite per
il danno alla pelle, nelle condizioni operative normali non si ritiene che
l'esposizione superi i limiti previsti dalla vigente normativa.
Misure di tutela per i lavoratori
A seguito della presente
valutazione appare necessario che vengano messe in atto le seguenti misure di
tutela nei dei lavoratori addetti alle postazioni ove si è evidenziato il
superamento dei limiti di esposizione:
1 Dovranno essere classificati
esposti a Radiazioni Ottiche Artificiali: Rischio Radiazione Infrarossa e
dovranno essere sottoposti a controllo sanitario inerente tale rischio
specifico da
parte del medico competente;
2 L’area di lavoro con impiego di
detti macchinari andrà opportunamente delimitata e segnalata con la seguente
cartellonistica: il personale che a qualsiasi titolo si trovi ad operare
all’interno dell’area durante la lavorazione del metallo fuso dovrà essere opportunamente
istruito sui rischi di esposizione a ROA e sulle opportune misure di tutela da
adottare.

Figura 6 - Segnaletica Pericolo Emissione Radiazioni
Ottiche Artificiali
Il personale addetto ai processi
di fusione e coloro i quali abbiano comunque accesso alle zone ove è presente
il rischio ROA dovrà indossare specifici DPI per infrarossi individuati secondo
i criteri stabiliti nel precedente paragrafo.
Il personale addetto ai processi
di fusione dovrà ricevere un appropriato addestramento sulle idonee procedure
di lavoro da adottare al fine di ridurre l’esposizione individuale e degli
operatori che, a qualsiasi titolo, si trovino ad operare nelle zone sopra
indicate, incluso la scelta e l’uso dei DPI.
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Figura 7 - Esempio
di marcatura per DPI oculari per infrarossi: Il numero di codice dei filtri per
infrarossi è 4. La graduazione è 4.Se la marcatura presente sull’occhiale presenta
un numero di codice differente il dispositivo non è idoneo.Ad esempio il numero
di codice 2 indica un filtro per UV, da non utilizzarsi in fonderia.
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I dati analitici delle misure di esposizione a radiazione Infrarossa
ottenuti per ciascuno
degli apparati valutati
è disponibile alla banca dati ROA del Portale Agenti
Fisici http://www.portaleagentifisici.it/fo_ro_artificiali_list_macchinari_avanzata.php?lg=IT&page=0
PAF - Valutazione del rischio da
esposizione a radiazioni ottiche artificiali in fonderie e criteri di scelta
dei DPI - a cura di Iole Pinto,
Andrea Bogi, Nicola Stacchini, Francesco Picciolo - Usl 7 Sena – Laboratorio
Sanità Pubblica – Agenti Fisici. (Formto PDF, 6.72 MB).
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