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"Il sistema SpoSo-Poletti per la movimentazione dei pazienti"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Movimentazione dei Carichi
26/10/2015 -
IL SISTEMA DI GESTIONE SPOSO-POLETTI PER LA MOVIMENTAZIONE IN SICUREZZA DEI PAZIENTI
Prendendo le mosse dallo studio “Prendersi cura di chi ci
cura”, pubblicato in occasione della scorsa Giornata della donna, ANMIL ha
organizzato ad Ambiente Lavoro il convegno “Prendersi cura di chi ci cura: la
prevenzione e la gestione dei rischi in sanità”, con l’obiettivo di portare a
conoscenza degli operatori del settore sanitario, fino ai livelli apicali e
dirigenziali, e dei professionisti della sicurezza sul lavoro le principali
problematiche e le migliori tecniche di prevenzione e gestione del rischio per
la salute e la sicurezza nel settore sanitario e di cura e assistenza alla
persona; tanto nelle strutture pubbliche che in quelle private.
Il corso si è concentrato non solo sui rischi più noti e
censiti in questo ambito ( rischio
chimico, fisico e biologico), ma ha dedicato ampio spazio agli strumenti
operativi per la valutazione e la gestione dei rischi di malattia e infortunio
a carico dell’apparato muscolo-scheletrico, dei rischi psicosociali emergenti
in sanità (stress lavoro-correlato, burn-out, violenza) e delle problematiche
legate alla dimensione di genere, analizzando anche gli strumenti di tutela più
utilmente esperibili in sede amministrativa e giudiziale, anche attraverso le
testimonianze dirette di lavoratori infortunatisi in Sanità.
Si è inteso portare a conoscenza degli operatori del settore sanitario, fino ai
livelli apicali e dirigenziali, e dei professionisti della sicurezza sul lavoro
le principali problematiche e le migliori tecniche di prevenzione e gestione
del rischio per la salute e la sicurezza nel settore sanitario e di cura e
assistenza alla persona; tanto nelle strutture pubbliche che in quelle private.
Pubblichiamo
l’intervento di Giovanni Morini, RSPP Azienda USL di Reggio Emilia, sul sistema
di gestione SpoSo-Poletti per la movimentazione in sicurezza dei pazienti.
IL SISTEMA DI GESTIONE SPOSO-POLETTI PER LA MOVIMENTAZIONE IN SICUREZZA DEI PAZIENTI
Il contesto di riferimento per la
prevenzione di particolari rischi nel comparto sanitario
I principali strumenti previsti
dalla legge per la prevenzione dei rischi sono il documento di valutazione dei
rischi, per individuare le misure generali di contenimento dei rischi stessi e
la sorveglianza sanitaria per tutela individuale per i soggetti particolarmente
sensibili a determinati rischi.
Nell’attività di assistenza
sanitaria i rischi prevalenti sono il contatto rischioso con agenti biologici,
non considerato in questo intervento, e la movimentazione dei pazienti in
quanto presenta rischi tra l’altro per il rachide
dorso-lombare. Quest’ultimo rischio è foriero di numerose limitazioni sulle
attività espletabili dal personale, al punto da mettere in crisi la
sostenibilità del sistema sanitario pubblico.
La prevenzione del rischio da movimentazione pazienti nella Azienda USL
di Reggio Emilia
La valutazione del rischio citato
ha indotto l’Azienda USL di Reggio Emilia ad adottare le misure di prevenzione
necessarie, con conseguenti investimenti già dal 1999 e con l’attivazione della
sorveglianza sanitaria mirata ad escludere determinati sovraccarichi in
lavoratori soggetti a patologie del rachide dorso lombare mediante
l’espressione di giudizi di idoneità con limitazioni come “non sollevare oltre
10 kilogrammi”.
Nel 2002 abbiamo maturato la
consapevolezza che l’approccio tradizionale non permetteva di valorizzare
adeguatamente la riduzione del rischio ottenuta con la formazione del personale
e l’acquisto di numerosi ausili, o per lo meno tale riduzione del rischio non
comportava una migliore gestione del personale con limitazioni alla
movimentazione dei pazienti. L’Azienda ha quindi scelto di sviluppare un
approccio innovativo rispetto alla gestione del rischio da movimentazione
pazienti integrando in un unico prodotto gli aspetti di sicurezza sul lavoro e
di continuità dell’assistenza sanitaria, nella consapevolezza che una adeguata
gestione del rischio crea e protegge il valore, ed è parte integrante dei
processi dell’organizzazione.
La risposta a tale volontà si è
concretizzata in un sistema di movimentazione sicura dei pazienti denominato
SpoSo-Poletti, il cui nome deriva dagli acronimi Spo = spostamenti e So =
sollevamenti, associato al nome dell’ideatore del sistema Mario “Ilario”
Poletti, vice Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione aziendale,
prematuramente scomparso nel 2008.
Il sistema SpoSo-Poletti
responsabilizza tre soggetti e valorizza tre attività:
-il Servizio Prevenzione e
Protezione (SPP), che deve sviluppare un Documento di Valutazione dei Rischi di
supporto all’attività sia del Medico Competente (MC) che della Direzione delle
Professioni Sanitarie;
-il Medico
Competente, che deve esprimere le eventuali limitazioni sul giudizio di
idoneità con una modalità coerente con la valutazione del rischio;
-la Direzione delle Professioni
Sanitarie (DPS), che diventa il cliente interno dei precedenti, che gestisce il
personale sanitario rispettando in modo evidente le limitazioni individuali
tramite la collocazione del personale con idoneità limitate nelle sole unità
operative il cui rischio risulta compatibile con la limitazione individuale.
È una modalità di gestione della
sicurezza dei lavoratori che ha precorso i tempi e che presenta aspetti
professionali, etici ed economici impegnativi, in quanto impegna il MC e il SPP
ad una attività strettamente integrata e coordinata, richiede una gestione del
personale in assoluta trasparenza, e deve essere sostenuto da un impegno
economico da parte della Direzione Aziendale per garantire l’introduzione di
attrezzature di lavoro mirate a ridurre i rischi tali da ridurre costantemente
i rischi nelle unità operative.
L’Azienda
USL di Reggio Emilia ha infatti sviluppato e applicato un proprio modello di
valutazione del rischio, ha predisposto una tabella di compatibilità tra
patologie presenti nel lavoratore e situazioni di rischio descritte dal
modello, ha formato i preposti e dirigenti del personale sanitario che
risultano i clienti interni ed i primi controllori della corretta esecuzione
del processo, in ciò ovviamente sostenuti dai lavoratori, dagli RLS e dalle
organizzazioni sindacali, informati e consapevoli del processo presente in
Azienda la quale ha investito 3.000.000 di euro per acquisti di attrezzature
mirate alla riduzione del rischio da movimentazione pazienti. Ancora, la
formazione è un forte supporto al sistema ed è effettuata da Fisioterapisti
dipendenti specificamente formati, la valutazione del rischio è aggiornata
frequentemente, vengono gestite le attrezzature dedicate alla riduzione del
rischio, vengono sviluppati progetti di miglioramento coordinati nell’ambito sanitario.
Concretamente la valutazione del
rischio è espressa numericamente da un indice di rischio che considera il
lavoro medio svolto dagli operatori moltiplicato per fattori che ponderano le
condizioni operative dell’unità considerata. Tale valore numerico continuo è
quindi inserito in un sistema di fasce di isorischio che caratterizzano il
rischio associato alle unità operative.
Si riporta la tabella descrittiva
delle fasce di rischio dello SpoSo-Poletti originale:
Indice di Rischio SpoSo-Poletti |
Livello di rischio – Fascia codice colore |
Fino a 0,8 |
Trascurabile – Fascia Bianca |
Da 0,8 a 2,5 |
Basso –
Fascia Verde |
Da 2,5 a 5,0 |
Medio –
Fascia Gialla |
Superiore a 5,0 |
Alto – Fascia
Rossa |
Il Sistema SpoSo-Poletti ha
trovato finalmente un supporto nella normativa internazionale solo nel 2010 con
la norma ISO UNI 31000 “Gestione del rischio” che considera tutti i rischi
relativi alle attività aziendali, nel nostro caso l’erogazione dell’assistenza
sanitaria in un contesto di continuità e sostenibilità dell’assistenza
sanitaria, in condizioni di sicurezza per gli operatori.
Quanto sopra descritto evidenzia
una felice integrazione tra gli obiettivi di sicurezza del lavoro e gli
obiettivi aziendali di continuità e sostenibilità dell’assistenza sanitaria, trasformando
in investimento quello che altrimenti può essere considerato un “costo della
sicurezza”.
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