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"Rischio esplosione: normativa Atex e sistemi di protezione"
fonte www.puntosicuro.it / Rischio Esplosione - Atmosfere Esplosive
08/02/2016 - Le
tesi di laurea universitarie sono a volte un
luogo di riflessione sulle strategie di prevenzione e quasi sempre una
buona sintesi, con un linguaggio comprensibile, delle problematiche
inerenti la sicurezza e i fattori di rischio.
È questo il caso di una tesi di laurea che ha affrontato il tema del
rischio esplosione e la normativa Atex correlata, con riferimento anche alla direttiva 2014/34/UE che andrà ad abrogare la direttiva 94/9/CE con effetto decorrente dal 20 aprile 2016.
Stiamo parlando della tesi di
laurea di Paolo Federle, dal titolo “
Macchine
e apparecchiature in ambienti ATEX”, elaborata per il corso di laurea in
ingegneria meccatronica, dipartimento di tecnica e gestione dei sistemi
industriali dell’ Università
degli Studi di Padova.
La tesi ricorda che un’
atmosfera esplosiva è definita come una
miscela:
- “di sostanze infiammabili allo
stato di gas, vapori, nebbie o polveri;
- con aria;
- in determinate condizioni
atmosferiche;
- in cui, dopo l’innesco, la
combustione si propaga all'insieme della miscela non bruciata”.
E si indica che “un’atmosfera
suscettibile di trasformarsi in atmosfera
esplosiva a causa delle condizioni locali e operative viene definita
atmosfera potenzialmente esplosiva”. Ed è solo a questo tipo di atmosfera
potenzialmente esplosiva che sono destinati i prodotti oggetto delle direttive Atex.
Nel documento, che vi invitiamo a
leggere integralmente, viene presentata la normativa Atex, con particolare
riferimento alla nuova
direttiva
Atex 2014/34/UE.
Infatti il 29 marzo 2014 è stata
pubblicata la nuova direttiva Atex 2014/34/UE sulla Gazzetta Ufficiale
dell’Unione Europea, una direttiva che andrà ad abrogare la vecchia 94/9/CE e
che riguarda “l’armonizzazione delle legislazioni degli stati membri relative
alle apparecchiature e ai sistemi di protezione destinati a essere utilizzati
in atmosfera esplosiva”.
L'obiettivo della direttiva
2014/34/EU è “quello di garantire la libera circolazione dei prodotti ai quali
si applica nel territorio dell'UE. Pertanto, la direttiva, basata sull'articolo
95 del trattato CE, prevede i requisiti e le procedure per stabilire le
conformità armonizzate”.
Vediamo brevemente
cosa cambia con la nuova direttiva.
Si indica che le principali
modifiche apportate “riguardano la posizione giuridica degli operatori
economici, come il legale rappresentante, distributore, importatore e
produttore”, mentre “nulla di sostanziale è stato cambiato per quanto riguarda
gli aspetti tecnici. La nuova direttiva infatti presenta lo stesso campo di
applicazione della precedente 94/9/CE e continua ad offrire due metodi per
effettuare la valutazione della conformità dei prodotti:
- controllo della produzione
interna o marcatura autocertificazione CE. Il costruttore esegue la valutazione
di conformità e documenta la valutazione in proprio;
- coinvolgimento di un Organismo
Notificato”.
In ogni caso per un confronto tra
“vecchia” e “nuova” direttiva Atex, viene segnalato l’allegato XII della
2014/34/UE che contiene “una tavola di concordanza in cui è possibile
verificare la corrispondenza dei vari articoli”.
Dopo questo breve viaggio intorno
alla normativa in materia Atex, spostiamo la nostra attenzione sul contenuto
del capitolo dedicato ai
sistemi di
protezione dalle esplosioni, sistemi che rientrano nel campo di
applicazione della direttiva Atex e si riferiscono a quei dispositivi “la cui
funzione è bloccare sul nascere le esplosioni e/o circoscrivere la zona da esse
colpita”.
In particolare i sistemi di protezione
dalle esplosioni “possono essere così suddivisi:
-
sistemi di scarico dell’esplosione;
-
sistemi di soppressione dell’esplosione;
-
sistemi di isolamento dell’esplosione;
-
equipaggiamenti resistenti all’esplosione”.
Ed è evidente che la scelta e
l’impiego di uno o più sistemi di protezione sono “strettamente connessi al
processo di analisi e valutazione del rischio
di esplosione”. Inoltre “la riduzione degli effetti di una esplosione e la
conseguente scelta dei dispositivi di protezione è legata a molteplici fattori,
tra cui il tipo di processo produttivo, la logistica dell’impianto in cui
potrebbe formarsi l’atmosfera esplosiva e fattori di tipo ambientale”. Senza
dimenticare che “un aspetto rilevante per la protezione dalle esplosioni è
l’aspetto progettuale, inteso come il complesso di scelte tecniche e
dimensionali che consentono di ridurre gli effetti
di una esplosione sin dalla fase di progetto”.
La tesi si sofferma su alcuni
dispositivi, ad esempio sui
soppressori.
Si indica che i sistemi di
protezione a soppressione “si caratterizzano per il fatto che vengono impiegati
per il rilevamento di una possibile esplosione e l’immediata soppressione nei
suoi primi istanti, limitando fortemente l’incidenza di eventuali danni. A
seguito del rilevamento delle prime fasi dell’esplosione, una sostanza
soppressore dell’esplosione viene immediatamente scaricata all’interno del
volume interessato dall’esplosione. In generale tale sostanza è contenuta
all’interno di HRD (High Rate Discharge), cioè dispositivi a rilascio rapido”.
Veniamo invece allo
scarico di una esplosione (venting),
una misura finalizzata a ridurne gli effetti: i sistemi di venting consentono infatti
lo sfogo dell’esplosione “attraverso sezioni ben definite riducendo la
pressione di esplosione”.
La tesi ricorda che in relazione
al tipo di sostanza che ha generato l’esplosione, gas o polvere, “i sistemi di
venting possono differire in modo sostanziale per tipologia costruttiva,
dimensioni e posizione in funzione dell’involucro da proteggere. Uno degli
aspetti di fondamentale importanza che influenzano l’efficienza dei dispositivi
di scarico è il corretto dimensionamento e posizionamento”.
Dopo aver riportato altri
dettagli sullo scarico dell’esplosione, la tesi si sofferma sui
sistemi di isolamento dell’esplosione.
Si possono avere:
- sistemi attivi di isolamento che
“si basano sulla rilevazione preventiva dell’esplosione mediante sensori ed
unità di controllo”;
- sistemi passivi di isolamento
che “sono costituiti da dispositivi installati lungo le condotte di
propagazione dell’esplosione e non richiedono sensori o sistemi di controllo”.
Inoltre in relazione alle
specifiche esigenze e alla tipologia di impianto, “si possono trovare i
seguenti dispositivi per la
realizzazione
di un sistema di isolamento:
- “valvole di protezione, che
possono essere sia attive che passive. Quelle attive vengono controllate da
sensori e, tramite il sistema di controllo, ne viene attivata la chiusura al
momento dell’esplosione, per evitare che la stessa raggiunga le zone protette.
Le valvole passive, per esempio quelle di non ritorno, flap valve, impediscono
la propagazione dell’esplosione e del suo fronte di fiamma;
- valvole rotative, impiegate in
lavorazioni che prevedono la formazione di polveri a rischio
di esplosione, consentono di poter arrestare il fronte di fiamma e di
abbassare la pressione di esplosione, attraverso il blocco del rotore;
- deviatori, permettono la
deviazione della propagazione del fronte di esplosione consentendo di ridurne
gli effetti”.
Infine la tesi si sofferma sugli
equipaggiamenti resistenti all’esplosione.
Infatti un altro sistema di
protezione contro le esplosioni “consiste nel prevedere opportune
caratteristiche di resistenza meccanica degli apparecchi, che potrebbero essere
soggetti ad una esplosione”. E in particolare la norma EN 14460 “stabilisce i
requisiti costruttivi che gli apparecchi devono possedere per resistere alle
pressioni di esplosione ed a shock dovuti a esplosioni”. E definisce “i limiti
di pressione e temperatura di esercizio dell’apparecchiatura potenzialmente
soggetta ad esplosione”. Senza dimenticare l’importanza della norma EN 13445 che
definisce, ad esempio, “le grandezze di pressione da assumere come specifiche
di progetto”.
L’
indice della tesi:
INTRODUZIONE
CAPITOLO 1: GENERALITA’
1.1 COS’E’ ATEX
1.2 MISCELE A RISCHIO DI
ESPLOSIONE
1.3 SORGENTI D’INNESCO
CAPITOLO 2: LA NUOVA ATEX
2014/34/UE
2.1 GENERALITA’
2.1.1 Entrata in vigore
2.2 NUOVO QUADRO LEGISLATIVO
2.2.1 Che cosa cambia
CAPITOLO 3: CAMPO DI APPLICAZIONE
3.1 CAMPO DI APPLICAZIONE
DIRETTIVE 2014/34/UE E 94/9/CE
3.1.1 Apparecchi
3.1.2 Sistemi di protezione
3.1.3 Dispositivi di sicurezza,
di controllo e di protezione
3.1.4 Componenti
3.2 ESCLUSIONI
CAPITOLO 4: GRUPPI E CATEGORIE DI
PRODOTTI
4.1 GRUPPI E CATEGORIE
4.1.1 Gruppo I
4.1.2 Gruppo II
CAPITOLO 5: DIRETTIVA 99/92/CE
5.1 DIRETTIVA 99/92/CE IN BREVE
5.2 RESPONSABILITA’ DEL DATORE DI
LAVORO
5.3 CLASSIFICAZIONE DELLE AREE
5.4 DOCUMENTO SULLA PROTEZIONE
CONTRO LE ESPLOSIONI
5.5 REQUISITI MINIMI
DELL’ALLEGATO II
CAPITOLO 6: ANALISI ATEX E
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
6.1 ANALISI ATEX
6.2 VALUTAZIONE DEL RISCHIO
6.2.1 Probabilità di esplosione
6.2.2 Il danno
CAPITOLO 7: REQUISITI ESSENZIALI
DI SICUREZZA (R.E.S)
7.1 REQUISITI ESSENZIALI DI
SICUREZZA
7.1.1 Requisiti comuni relativi
agli apparecchi e sistemi di protezione
7.1.2 Requisiti supplementari
CAPITOLO 8: SISTEMI DI PROTEZIONE
DALLE ESPLOSIONI
8.1 GENERALITA’
8.2 SOPPRESSORI
8.3 SCARICO DELLE ESPLOSIONI
8.4 SISTEMI DI ISOLAMENTO
DELL’ESPLOSIONE
8.5 EQUIPAGGIAMENTI RESISTENTI
ALL’ESPLOSIONE
CAPITOLO 9: DICHIARAZIONE DI
CONFORMITA’ E MARCATURA ATEX
9.1 VALUTAZIONE DI CONFORMITA’
9.1.1 Procedure di valutazione di
conformità
9.1.2 Dichiarazione CE di
conformità
9.2 MARCATURA
CAPITOLO 10: DIRETTIVE COLLEGATE
10.1 APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA
UNITAMENTE AD ALTRE DIRETTIVE APPLICABILI
10.1.1 Compatibilità
elettromagnetica, direttiva 2004/108/CE (EMC)
10.1.2 Bassa tensione, direttiva
2006/95/CE (LVD)
10.1.3 Macchine, direttiva
2006/42/CE (MD)
10.1.4 Dispositivi di protezione
individuale, direttiva 89/686/CEE (PPED)
10.1.5 Altre direttive
APPENDICE: ALLEGATO XII DIRETTIVA
2014/34/UE
CONCLUSIONI
BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA
“ Macchine e apparecchiature in
ambienti ATEX”, tesi di laurea di Paolo Federle (anno accademico 2013-2014), per
il corso di laurea in ingegneria meccatronica, dipartimento di tecnica e
gestione dei sistemi industriali dell’Università degli Studi di Padova (formato
PDF, 2.69 MB).
RTM
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