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"Scegliere i corretti DPI di protezione contro la caduta dall’alto"
fonte www.puntosicuro.it / D.P.I.
17/03/2016 - Come indicato dal Decreto legislativo 81/2008 (articolo 75) i
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) devono essere impiegati ‘
quando
i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti da
misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da
misure, metodi o procedimenti di riorganizzazione del lavoro’. E questo vale anche nei
lavori in quotache possono esporre i lavoratori a rischi particolarmente elevati come i rischi di caduta dall’alto.
E nei casi in cui i lavori in quota “non possono essere eseguiti in
condizioni di sicurezza e in condizioni ergonomiche adeguate a partire
da un luogo adatto allo scopo, devono essere scelte attrezzature di
lavoro idonee a garantire e mantenere condizioni di lavoro sicure dando
priorità alle misure di protezione collettiva (impalcature, ponteggi,
idonee opere provvisionali, ecc.) rispetto alle misure di protezione
individuale”. E se le misure non bastano ad evitare o ridurre
sufficientemente i rischi “subentra l’obbligo del ricorso ai
Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) contro le cadute dall’alto”.
A ricordarlo è il progetto multimediale Impresa
Sicura, un progetto - elaborato da EBER, EBAM, Regione
Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail - che è stato validato dalla Commissione
Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza come buona
prassi nella seduta del 27 novembre 2013.
Il documento “ ImpresaSicura_DPI”,
correlato al progetto, dedica il penultimo capitolo ai
DPI di protezione contro la caduta dall’alto e ricorda che tali DPI anticaduta
sono classificati in III categoria (come definita dal D.Lgs. 475/1992) e sono destinati
a proteggere l´utilizzatore da rischi di morte o di lesioni gravi e a carattere
permanente.
Si segnala inoltre che è da considerare
DPI “non la sola parte dell’attrezzatura destinata ad essere indossata dal
lavoratore, ma l’intero ‘sistema di arresto della caduta’, completo di ogni complemento
e accessorio (collegamento) raccordabile ad un punto di ancoraggio sicuro”.
E il fabbricante del sistema di
arresto caduta nella sua nota informativa deve riportare informazioni come le caratteristiche
necessarie per il punto di ancoraggio sicuro, il “tirante d’aria” minimo (il minimo
spazio libero di caduta in sicurezza), il modo di indossare il dispositivo di
presa per il corpo e di raccordare il sistema di collegamento al punto di
ancoraggio sicuro.
Viene riportato nel documento un
elenco indicativo e non esaustivo di alcuni dei
lavori per i quali trovano generalmente impiego i sistemi di arresto
caduta:
-
“lavori su pali o tralicci;
-
lavori presso gronde e cornicioni;
-
lavori su tetti;
-
lavori su scale;
-
lavori su opere in demolizione;
-
lavori su piattaforme mobili in elevazione;
-
lavori su piattaforme sospese;
-
montaggio di elementi prefabbricati;
-
lavori su piloni”.
I DPI anticaduta, in relazione
alla tipologia e all’uso specifico cui sono destinati, si possono suddividere
in:
-
dispositivi individuali per il posizionamento e la trattenuta sul
lavoro e la prevenzione della caduta dall’alto (ad esempio lavori su
piante, tralicci e antenne): “i sistemi di posizionamento sul lavoro sono
impiegati per consentire al lavoratore che opera in altezza di lavorare con le
mani libere. Questo sistema comprende un punto di ancoraggio/connettore di
ancoraggio, un’imbracatura o cintura di posizionamento, un dispositivo di
collegamento (cordino di posizionamento o dispositivo per arresto caduta).
Questi sistemi non sono destinati all’arresto delle cadute”;
-
dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto
(ad esempio: lavori su coperture, strutture metalliche): “obbligatorio quando
si lavora ad altezze tali da comportare il rischio caduta. Il sistema in genere
comprende un punto di ancoraggio/connettore per ancoraggio, una imbracatura per
il corpo, un dispositivo di collegamento con funzione di assorbimento di
energia”;
-
dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto.
Dispositivi di discesa: “tali dispositivi sono utilizzati per il
salvataggio e l’evacuazione di emergenza per mezzo dei quali una persona può
scendere da sola, o con l’assistenza di una seconda persona, a velocità
limitata da una posizione elevata ad una posizione più bassa”.
Il documento si sofferma poi su
uno dei casi particolari relativi ai sistemi di accesso e posizionamento: l’
accesso con fune.
Si ricorda che l’impiego di sistemi di accesso
e posizionamento mediante funi “è ammesso soltanto in circostanze in cui,
secondo la valutazione dei rischi, risulta che il lavoro può essere effettuato
in condizioni di sicurezza e l’impiego di un’altra attrezzatura di lavoro non
risulta giustificato a causa della breve durata di impiego oppure delle
caratteristiche esistenti dei siti che il datore di lavoro non può modificare”.
E questo sistema specifico comprende generalmente: “un punto di
ancoraggio/connettore per ancoraggio, una cintura con cosciali (con 2 o 3 punti
di ancoraggio), dispositivo di collegamento (linea statica con dispositivo
anticaduta di tipo guidato e fune statica con dispositivi di risalita e
dispositivi di discesa controllata)”.
Concludiamo questa breve rassegna
delle tipologie di DPI di protezione
contro la caduta dall’alto ricordando che i dispositivi di discesa sono
utilizzati in particolare per:
-
spazi confinati: da adottarsi principalmente quando l’operatore deve
entrare in alcuni spazi confinati (come cisterne, botole, ecc.) e “può
verificarsi, in caso di emergenza, la necessità di un recupero dall’alto.
Questo sistema comprende un punto di ancoraggio (treppiede, gruetta),
un’imbracatura per il corpo (con 2 o 3 punti di ancoraggio), un dispositivo di
collegamento (dispositivo retrattile/recuperatore)”;
-
salvataggio:
“per essere effettuato in tempi brevi ed in completa sicurezza il salvataggio
può comportare una semplice auto-evacuazione o un recupero specifico e tecnico
che richiede un team preparato e specializzato. Questo sistema è composto da un
punto di ancoraggio (es. ancoraggio provvisorio portatile)/connettore per
ancoraggio, un’imbracatura a 2 o 3 punti di ancoraggio più braca di
salvataggio, triangolo o barella, un dispositivo di collegamento (dispositivo
per evacuazione, dispositivo anticaduta, sistemi a puleggia per il recupero)”.
Il sito “ Impresa Sicura”: l’accesso
via internet è gratuito e avviene tramite registrazione al sito.
RTM
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