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"Cantieri in sicurezza: illuminazione, impianti idrici e antincendio"
fonte www.puntosicuro.it / Edilizia
31/03/2016 - Quando si parla dell’organizzazione dei cantieri e dell’importanza, per la sicurezza di chi ci opera, di un’idonea
pianificazione e realizzazione degli impianti di cantiere si finisce generalmente per parlare dei quadri elettrici, dei cavi, dei rischi correlati e delle protezioni necessarie.
Tuttavia tra i molti possibili impianti di cantiere (elettrico e di
terra, di protezione contro le scariche atmosferiche, di illuminazione,
idrico-sanitario, d’aria compressa, antincendio, di ventilazione, di
videosorveglianza, ...) anche altri impianti possono avere un impatto
diretto sulla sicurezza dei lavoratori.
Per parlarne, torniamo a
presentare i contenuti del documento Inail “ La progettazione
della sicurezza nel cantiere”, elaborato dal Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici e a
cura di Raffaele Sabatino e Antonio Di Muro. Un documento che non solo fornisce
una guida all’applicazione della normativa vigente sui cantieri, ma propone anche
una metodologia per la redazione dei piani di sicurezza nei cantieri incentrata
su un’attenta valutazione dei rischi.
Nel capitolo dedicato
all’organizzazione del cantiere, il documento si sofferma in particolare su
impianti. E dopo aver parlato di impianti elettrici, di messa a terra e di
protezione dalla scariche atmosferiche, offre diverse informazioni anche sull’
impianto di illuminazione.
Ricordando quanto sia importante l’illuminazione
per la gestione della sicurezza in un cantiere, si segnala che per le attività
del cantiere che si dovessero protrarre oltre il periodo diurno, o avvengano in
ambienti poco illuminati o bui, “è necessario disporre di illuminazione
artificiale di sicurezza, per ottenere un illuminamento non inferiore, almeno,
a 30 lux (norma UNI EN 12464-2)”. E l'illuminazione potrà essere ottenuta
tramite:
a)
impianto fisso: “l'impianto fisso di illuminazione dovrà avere le
stesse caratteristiche dell' impianto
elettrico di cantiere. In particolare, deve avere un grado di protezione
che in ambiente normale non deve essere inferiore a IP44, il tracciato dei cavi
di alimentazione e la posizione degli apparecchi deve essere tale da non
costituire intralcio e debbono essere protetti contro gli urti accidentali”;
b)
impianto trasportabile: analoghi accorgimenti si debbono adottare
nel caso in cui si utilizzino apparecchi di illuminazione trasportabili
(normalmente a lampada alogena); in particolare, lo spostamento degli
apparecchi da una posizione all'altra dovrà avvenire solo dopo aver disattivato
l'alimentazione e il cavo di alimentazione deve essere del tipo per posa mobile
(HO7RN-F o equivalenti)”;
c)
impianto portatile: le lampade portatili dovranno essere conformi
alla norma CEI EN 60598-2-8 ed avere almeno le seguenti caratteristiche: impugnatura in materiale isolante; parti
in tensione, o che possano entrare in tensione, completamente protette; protezione
meccanica della lampadina.
Il documento si sofferma anche sui
compiti specifici del CSP ( Coordinatore
in materia di Sicurezza e salute durante la Progettazione dell’opera) relativi
agli impianti elettrici di cantiere. E in particolare potrà disporre, in sede
di PSC, che “l'esecuzione dell'impianto sia preceduto dalla relativa
progettazione, secondo le vigenti norme e le tecniche applicabili. Il PSC dovrà
sviluppare un'apposita sezione dettagliata in merito, i cui contenuti minimi
dovranno essere:
- progetto dell' impianto elettrico di
cantiere, corredato da: dimensionamento della rete di distribuzione in
funzione delle apparecchiature utilizzate e dei relativi carichi; schema del
quadro generale di cantiere e indicazione delle linee distinte per forza
motrice e illuminazione; modalità di realizzazione della cassetta ove saranno
alloggiati i contatori; modalità di collegamento al quadro generale del
cantiere; protezioni in atto; indicazione delle tipologie di prese e
apparecchiature utilizzate e della protezione (grado IP) delle stesse; progetto
dell'impianto di messa a terra (rete, dispersori, sezioni, corde, ecc.); indicazione
di tutte le apparecchiature e masse estranee collegate all'impianto; dettagli
costruttivi.
- modalità di controllo
dell'efficienza degli impianti elettrici e di messa a terra e di tutti
dispositivi e apparecchiature in campo;
- luoghi di conservazione delle
certificazioni di conformità degli impianti della copia dell'avvenuta
trasmissione agli enti di controllo competenti”.
Il documento riporta poi i
compiti specifici del CSE ( Coordinatore
in materia di Sicurezza e salute durante la Esecuzione dell’opera), che, ad
esempio, deve verificare “l'applicazione da parte delle imprese esecutrici, e
dei lavoratori autonomi, delle disposizioni loro riguardanti contenute nel PSC;
in pratica, egli deve controllare che l'impianto elettrico sia a norma”.
Veniamo ora brevemente ad
un’altra tipologia di impianto: l’
impianto
idrico-sanitario.
Si indica che i cantieri devono essere
“forniti di impianti per la fornitura dell'acqua per i lavoratori, per le
macchine e per l'eventuale prosciugamento dell'acqua dagli scavi”. E se l'acqua
a disposizione non risulta potabile, “occorrerà verificare che le maestranze
abbiano a disposizione acqua potabile per gli usi comuni e in caso di emergenza
sanitaria”. Senza dimenticare che per l'impasto dei calcestruzzi l'acqua deve
essere limpida e priva di sali (specie solfati e cloruri), priva di limo,
materiali organici ed altre impurità in sospensione”.
Si ricorda che gli
impianti idrici più comuni sono quindi
destinati:
- all'approvvigionamento di acqua
per il personale e per le macchine;
- all'abbassamento della falda
acquifera in terreno da scavare.
Dopo aver affrontato il tema
delle modalità di approvvigionamento dell’acqua, il documento segnala che la progettazione
di un cantiere “deve necessariamente occuparsi anche della
gestione e allontanamento dei reflui, in funzione della dimensione
e della durata dei lavori. Nel corso delle attività edili si possono, infatti,
originare acque reflue prodotte dai servizi predisposti per i lavoratori, così
come scarichi di carattere industriale o acque meteoriche contaminate. Le acque
di scarico possono essere addotte direttamente, o previo trattamento, (es.:
disoleazione) alla fognatura pubblica, ove esistente, o possono richiedere lo
stoccaggio in vasche e l'eliminazione successiva attraverso autobotti. Tutti
gli scarichi debbono essere preventivamente autorizzati e rispettare i valori
limite di emissione”.
Infatti il cantiere, essendo un
luogo produttivo a forte variabilità, richiede un preciso sistema di gestione
degli impatti negativi sull'ambiente che debbono essere controllati e
opportunamente trattati”.
Un altro impianto di cantiere è l’
impianto dell'aria compressa, aria che,
prodotta dai compressori, “viene utilizzata come mezzo di trasmissione
dell'energia per azionare macchine operatrici, quali macchine
perforatrici e utensili, pompe, paranchi, motori ecc..”. E che viene “anche
impiegata nei casi in cui vi sono difficoltà di ventilazione, come nelle
gallerie dove i motori diesel sono controindicati”.
A questo proposito si indica che
si può operare la scelta “di un impianto centralizzato o di più compressori,
ognuno per un gruppo di utilizzatori. L'impianto centralizzato costa meno per
ciò che riguarda l'installazione e l'esercizio, ma costa di più per ciò che
riguarda le condotte e le relative perdite. In ogni caso l'impianto
centralizzato sarà dotato di due compressori, tenendone un terzo di riserva. Per
impianti modesti se ne impiega normalmente uno, mentre un altro sarà di riserva
e per far fronte alle punte di richiesta”.
Si segnala che il progetto, la
costruzione e l'ispezione dei serbatoi ad aria compressa, “sono soggetti ad
apposita normativa” e che il serbatoio “dovrebbe essere sempre installato
all'esterno dei fabbricati, al riparo da insolazione diretta, con fondazioni
rigide di calcestruzzo”.
Veniamo, infine, a parlare dell’
impianto antincendio.
Si ricorda che “nelle aziende o
lavorazioni in cui esistono pericoli specifici di incendio è vietato fumare, è
vietato usare apparecchi a fiamma libera e manipolare materiali incandescenti,
a meno che non siano adottate idonee misure di sicurezza; debbono essere
predisposti mezzi di estinzione idonei in rapporto alle particolari condizioni
in cui possono essere usati, in essi compresi gli apparecchi estintori
portatili di primo intervento”.
E tutti questi mezzi debbono
essere “mantenuti in efficienza e controllati almeno una volta ogni sei mesi da
personale esperto; deve essere assicurato, in caso di necessità, l'agevole e
rapido allontanamento dei lavoratori dai luoghi pericolosi”.
Si sottolinea che nei cantieri
edili il
rischio d'incendio è “generalmente
limitato ai baraccamenti (spogliatoi, uffici, servizi, dormitori, ecc.) e ai
depositi di particolari sostanze e materiali (oli minerali, benzine, vernici,
derivati plastici, ecc.) e apparecchiature elettriche (cabina di
trasformazione). Per essi, il mezzo di estinzione più pratico e immediato è
senz'altro l'estintore portatile che deve essere ubicato in luogo facilmente
individuabile e raggiungibile”.
Infine, riguardo all’impianto
antincendio, il documento consiglia:
-
per i baraccamenti: estintori a polvere; sono sconsigliati quelli a
schiuma per la presenza di documenti, che verrebbero danneggiati, e
dell'impianto elettrico (stufette, prese di derivazione, ecc.);
-
per i depositi: estintori a polvere; in assenza di elementi gassosi
(bombole di acetilene, di butano, di metano, ecc.) sono utilizzabili anche gli
estintori a schiuma;
-
per le apparecchiature elettriche: estintori ad anidride carbonica;
se non si ha timore di danneggiare i materiali, sono utilizzabili anche gli
estintori a polvere.
INAIL - Dipartimento Innovazioni
Tecnologiche e Sicurezza degli Impianti, Prodotti ed Insediamenti Antropici, “ La progettazione della sicurezza nel cantiere”, documento
curato da Raffaele Sabatino (INAIL, Dipartimento Innovazioni Tecnologiche) e
Antonio Di Muro (Professore a contratto presso l'Università degli Studi di Roma
"La Sapienza", Coordinatore della sicurezza in fase di progettazione
ed esecuzione per conto di Enti pubblici e privati), con la collaborazione di
Andrea Cordisco e Daniela Gallo, edizione 2015 (formato PDF, 12.43 MB).
Algoritmo cantieri (Formato XLS, 260 kB).
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della sicurezza nei cantieri edili”.
RTM
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