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"Imparare dagli errori: infortuni con le piattaforme mobili elevabili"

fonte www.punosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature

31/03/2016 - Se nei lavori in quota va sempre più diffondendosi l’uso della  piattaforma di lavoro mobile elevabile – sintetizzabile con l’acronimo “PLE” o, in inglese, “MEWP” – all’uso di questa attrezzatura sono tuttavia correlati molti infortuni gravi e mortali.
 
Per questo motivo “ Imparare dagli errori”, la rubrica di PuntoSicuro dedicata al racconto e all’analisi degli infortuni lavorativi, torna oggi, dopo aver pubblicato diversi  articoli dedicati al tema, a parlare degli infortuni correlati a questa attrezzatura che può essere utilizzata sia per attività a grandi altezze, in alternativa all’utilizzo di opere provvisionali, che per lavorazioni a quote più basse, in alternativa a scale e ponti su ruote.
 
La dinamica infortunistica che presentiamo è tratta dall’archivio di  INFOR.MO., strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al dal  sistema di sorveglianza degli infortuni mortali e gravi.

Il caso
Ci occupiamo di un infortunio avvenuto durante attività di potatura di una pianta.
Un lavoratore sta provvedendo alla potatura di piante presso l'abitazione di un cliente, utilizzando una piattaforma di lavoro elevabile, montata su autocarro.
È all'interno di un cestello collegato al braccio della macchina, che manovra con comandi posti a bordo del cestello.
Durante la manovra di discesa del cestello, questo si sgancia dal braccio della gru e cade a terra, sul marciapiede, da un'altezza di circa 2 metri. L'infortunato cade insieme al cestello, batte il capo sul marciapiede e muore.
 
La scheda di Infor.mo. ricorda che “per collegare correttamente il cestello al braccio della macchina occorre infilare l'apposito innesto fissato sul cestello, all'interno della parte terminale del braccio della macchina, introdurre il perno di fissaggio nell'apposito foro e bloccarlo con la coppiglia. La causa determinante del distacco del cestello dal braccio della macchina è da imputare alla fuoriuscita del perno che tiene uniti i due elementi”.
Successivamente all’infortunio “il perno non è stato ritrovato, nonostante le minuziose ricerche. Dalla testimonianza di due dipendenti presenti, risulta che il perno fosse stato installato. Si presume pertanto che la coppiglia si sia sfilata e il perno sia caduto, senza che l'infortunato se ne accorgesse. Lo sfilo della coppiglia è possibile in quanto, questa funziona come una molla, e con l'utilizzo, può perdere di elasticità e uscire dalla sua sede”.
 
Inoltre durante la manovra di discesa e rientro del cestello “sembra che questo abbia urtato contro la sponda del camion e questo urto, data la mancanza del perno di fissaggio, ha provocato lo sganciamento del cestello dal braccio”.
 
Si rileva che l'infortunato “ non indossava l'elmetto con sottogola, come previsto nel manuale di uso e manutenzione della macchina, che avrebbe potuto attutire il colpo”.
La piattaforma “risale al 2002 ed era stata sottoposta a verifica periodica nel novembre 2009. I rilievi tecnici eseguiti sulla piattaforma dopo l'incidente, da parte dei tecnici UOIA, non hanno rilevato né cedimenti strutturali, né anomalie di funzionamento”.
 
Questi in breve i fattori causali dell’incidente rilevati dalla scheda:
- un problema correlato alla macchina: la “coppiglia si sfila, permettendo l'uscita del perno di fissaggio”;
- una mancanza di DPI: “l'infortunato non indossava l'elmetto con sottogola”;
- un errore di procedura: “durante la manovra di rientro del cestello, urta la sponda del camion”.
 
I fattori di rischio
Rimandando ai prossimi articoli di “Imparare dagli errori” un approfondimento della prevenzione correlata ai vari rischi nell’utilizzo delle PLE, ci soffermiamo oggi su alcune indicazioni generali di misure da adottare prima di utilizzare queste attrezzature.
 
Per avere qualche informazione su queste misure possiamo fare riferimento al Decreto n. 6551 dell’8 luglio 2014 della Regione Lombardia che contiene la “ Linea guida ‘Uso delle Piattaforme di Lavoro Elevabili’ (cantieri temporanei e mobili)” redatta dal Laboratorio regionale di Approfondimento "Costruzioni".
 
Riguardo alle misure generali di sicurezza, la Linea guida ricorda che la piattaforma di lavoro elevabile è utilizzabile “per l'esecuzione di lavori in quota, eseguibili rimanendo all'interno della piattaforma di lavoro con l'utilizzo d'idonei DPI” e i limiti di impiego sono descritti nel manuale. È vietata “qualunque modalità o condizione di utilizzo al di fuori di quanto descritto nel libretto d'uso e comunque non prevista dal costruttore”. Il datore di lavoro può predisporre “procedure speciali per situazioni eccezionali”, ma tali procedure “devono essere inserite nel POS qualora previsto; preposti e conduttori macchina devono attenervisi scrupolosamente”.
 
Inoltre prima di usare queste macchine il datore di lavoro (o persona delegata) deve valutare i rischi connessi all'uso della PLE in relazione alle caratteristiche del cantiere (anche con riferimento a quanto contenuto nell’articolo 71 del D.Lgs. 81/2008).
E “il personale addetto all'uso della macchina deve essere stato valutato idoneo alla mansione, adeguatamente formato e addestrato all'uso della specifica attrezzatura fornita. Il manuale d'uso e manutenzione deve essere disponibile per il lavoratore: in caso di smarrimento occorre richiederne copia al costruttore”.
È importante inoltre:
- verificare “che sia stata effettuata la manutenzione, i controlli e le verifiche periodiche come previste dal costruttore e dalla normativa vigente”;
- “verificare anche, ove previsto dal costruttore, che la macchina non abbia superato il numero massimo di cicli di lavoro”;
- verificare, attraverso il manuale d'uso e manutenzione, “i valori di emissione del rumore e di vibrazione della macchina e adottare adeguate misure di sicurezza”.
 
E cosa deve fare l'operatore prima di utilizzare una PLE?
 
Riportiamo, per concludere, alcune indicazioni della Linea Guida per l’operatore che deve:
- “eseguire un controllo pre-operativo approfondito della macchina ed effettuare la prova di tutte le funzioni prima di ogni turno di lavoro, compresa la funzionalità dei dispositivi ad ‘uomo presente’ quali, ad esempio pedali, blocchi meccanici delle leve di comando, doppio comando, ecc.;
- assicurarsi che tutti i pittogrammi di sicurezza siano leggibili;
- controllare la funzionalità dei segnali luminosi (girofaro, spie, ecc.) e sonori;
- verificare visivamente le principali parti strutturali della macchina come ad esempio le articolazioni, le principali saldature, sistemi di fermo dei perni, integrità dei parapetti e del cancello di accesso, ecc. Nel caso di accessibilità limitata alle parti da verificare a causa della presenza di sporco e/o grasso occorre provvedere alla pulizia delle zone da controllare”. Il documento sottolinea che è vietato “utilizzare una macchina danneggiata o guasta. In caso di malfunzionamento dei comandi o dei dispositivi di sicurezza, segnalarne in modo idoneo il divieto di utilizzo;
- non utilizzare la macchina in caso di perdite di olio idraulico o di aria. Tali perdite, oltre ad essere pericolose per il corretto funzionamento del mezzo, possono anche provocare gravi lesioni e ustioni;
- se dotata di motore elettrico e alimentato da batterie che contengono acido: indossare sempre indumenti e occhiali protettivi quando si interviene sulle batterie, non rovesciarne l'acido, e non venirne a contatto. Neutralizzare le fuoriuscite di acido con bicarbonato di sodio e acqua. Non avvicinare scintille, fiamme o sigarette accese alle batterie: queste emanano gas esplosivi durante la ricarica;
- se dotata di motore a combustione, non rifornire la macchina di carburante a motore è acceso. Verificare la disponibilità di idoneo estintore nei pressi della macchina;
- saliti a bordo della piattaforma di lavoro, prima di portarsi in quota, verificare il corretto funzionamento dei comandi in piattaforma”.
 
 
Sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato la scheda numero 3171 (archivio incidenti 2002/2010).
 
 
 
Tiziano Menduto

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