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"Il rischio caduta e il montaggio e manutenzione di impianti solari"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
01/04/2016 - In questi anni di diffusione dell’attenzione per gli
impianti fotovoltaici sono aumentati i lavori di installazione di
pannelli solari sui
tetti di edifici industriali e di abitazioni civili. E poiché spesso
gli impianti sono montati su tetti con elevate altezze di caduta sono
aumentati per gli operatori i
rischi di cadute dall’alto ed è necessario adottare idonee misure di protezione anticaduta.
Perché l’elettricità solare è “una buona cosa, sotto ogni punto di
vista, a patto di garantire la sicurezza e la tutela della salute di
tutti i soggetti coinvolti nella progettazione, nel montaggio e nella
manutenzione degli impianti solari sui tetti”.
Ad affermarlo è una recente pubblicazione prodotta da Suva,
istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni,
in collaborazione con Swissolar, Involucro Edilizio Svizzera, Suissetec
e Swiss safety.
In “
Energia dal tetto in
sicurezza - Montaggio e manutenzione di impianti solari” si ricorda che se
il montaggio di impianti solari e il successivo utilizzo delle coperture
coinvolge molte persone, “per tutti ( montatori, manutentori, progettisti e
proprietari) si applica il seguente principio: chi accede ai tetti muniti di
impianti solari deve proteggersi dalle cadute
dall’alto”.
E non bisogna dimenticare il
pericolo
costituito dall’amianto. In alcuni tetti, realizzati soprattutto in lastre
ondulate di fibrocemento, è possibile che ci sia amianto e che “durante i
lavori possano liberarsi fibre
pericolose per la salute. Si raccomanda quindi di sostituire tutto il
materiale di copertura contenente amianto prima di procedere con il montaggio
degli impianti solari”.
Il documento si sofferma su molti aspetti della sicurezza degli
operatori, ma non dimentica anche l’importanza di un’adeguata
pianificazione e preparazione dei lavori.
In particolare la pianificazione delle misure di protezione contro le
cadute dall’alto “deve tener conto di tutte le zone accessibili del tetto” e “i
progettisti possono dare un contributo prezioso nel garantire la sicurezza
durante il montaggio e la successiva manutenzione degli impianti solari”.
Si segnala a questo proposito che le
misure anticaduta devono essere pianificate e adottate prima del
rilievo delle misure e dei lavori preliminari sul tetto, “ad esempio:
- montaggio delle protezioni laterali;
- utilizzo di piattaforme di lavoro elevabili;
- impiego di lavoratori qualificati e affidabili;
- utilizzo di dispositivi di ancoraggio sicuri e dispositivi di
protezione individuale contro le cadute dall’alto (DPI anticaduta)”
Inoltre gli interventi di manutenzione sui tetti “richiedono
un’accurata preparazione dei lavori, vanno pianificati in modo sistematico e
documentati”.
Fermiamo ora la nostra attenzione su quanto indicato riguardo alla
protezione dalle cadute dal bordo del tetto
e per sfondamento del tetto.
Suva indica che gli impianti solari fotovoltaici o termici “modificano
la destinazione originaria del tetto. Tenuto conto di questo nuovo scopo e
utilizzo si applicano requisiti più severi per gli accessi, le vie di passaggio
e i luoghi di lavoro di terze persone”.
Il documento riporta precise indicazioni e aspetti cui tener conto durante
il rilievo delle misure, il montaggio e la manutenzione di impianti solari su
tetti piani o inclinati, ad esempio con riferimento all’adozione di misure
contro le cadute dall’alto, alla sicurezza degli accessi e dei luoghi di lavoro,
ai sistemi di protezione collettiva ( ponteggio per
facciate, reti di sicurezza, passerelle, ...), ai dispositivi di ancoraggio,
ai DPI anticaduta, ...
Riguardo allo sfondamento del tetto e ai
lucernari si segnala che “attualmente nessun fabbricante di
lucernari in materiale plastico è in grado di garantire la resistenza alla
rottura durante tutto il ciclo di vita del prodotto senza misure supplementari.
Di conseguenza, per i lucernari in materiale plastico (ad es. lastre
translucide, cupole) bisogna rispettare i seguenti punti:
- i lucernari in materiale plastico devono essere considerati non
resistenti alla rottura a lungo termine;
- devono essere dotati di una protezione collettiva, ad esempio una
griglia, una rete di sicurezza, un parapetto o un vetro di sicurezza;
- per la manutenzione dei lucernari aperti si devono installare dispositivi
di ancoraggio certificati;
- se per il montaggio, lo smontaggio o la manutenzione dei lucernari è
richiesto rimuovere il dispositivo di protezione collettiva presente, le
aperture devono essere dotate di protezioni su tutta la superficie per tutta la
durata dei lavori (ad es. rete di sicurezza o ponteggio di ritenuta)”.
E i lucernari in materiale plastico “devono essere dotati di una
protezione collettiva permanente e questo deve avvenire prima del montaggio
degli impianti solari. Anche i lucernari in vetro devono essere protetti in
modo efficace contro lo sfondamento, ad esempio con un vetro di sicurezza”.
Inoltre riguardo alle
superfici
di copertura non resistenti alla rottura, si indica che, “tenuto conto del
lungo ciclo di vita degli impianti solari occorre sempre valutare la
possibilità di sostituire il materiale non resistente alla rottura delle
coperture esistenti con materiale resistente alla rottura”.
In particolare se si mantengono le superfici
di copertura non resistenti alla rottura, “ad esempio in lastre ondulate di
fibrocemento senza sottotetto portante, si devono adottare le seguenti misure
al fine di prevenire le
cadute per
sfondamento:
- per il
montaggio degli
impianti solari: “protezione collettiva (montare reti di sicurezza,
garantire la sicurezza delle vie di passaggio e dei luoghi di lavoro)”;
- per la
manutenzione degli
impianti solari: “tutte le superfici non coperte da pannelli solari
praticabili devono essere protette contro la rottura mediante un sistema di
protezione collettiva (ad es. rete metallica autoportante)”.
In ogni caso prima di realizzare nuove coperture, “occorre chiarire se
queste verranno utilizzate in un secondo tempo per degli impianti solari. In
caso affermativo, si raccomanda di progettare superfici portanti e resistenti
alla rottura. Le coperture in tegole, lamiera o pannelli a sandwich sono
considerate resistenti alla rottura. Per i moduli solari dichiarati
calpestabili e resistenti a lungo termine alla rottura dal fabbricante deve
essere richiesto il relativo certificato”.
Concludiamo questa breve presentazione della sicurezza nel montaggio e
manutenzione dei pannelli solari, segnalando che il documento, che vi invitiamo
a visionare integralmente, si sofferma anche sulle misure specifiche per il
montaggio e la manutenzione di impianti solari, sui dispositivi
di protezione individuale anticaduta, sugli incendi e sui pericoli di
natura elettrica, termica, chimica e fisica.
L’
indice del
documento:
1 Premessa importante
2 Pianificazione e preparazione
dei lavori
3 Protezione dalle cadute dal
bordo del tetto e per sfondamento del tetto
3.1 Lucernari
3.2 Superfici di copertura non
resistenti alla rottura
4 Misure di sicurezza per il
montaggio di impianti solari
4.1 Protezioni anticaduta
4.2 Sicurezza degli accessi e
delle vie di passaggio
5 Misure di sicurezza per la manutenzione
di impianti solari sui tetti
5.1 Impianti solari su tetti
piani o con pendenza fino a 10°
5.2 Impianti solari su tetti con
pendenza superiore a 10°
6 Dispositivi di protezione
individuale anticaduta
7 Pericoli di natura elettrica,
termica, chimica e fisica
7.1 Stato della tecnica
7.2 Pericoli di natura elettrica
7.3 Pericoli di natura termica,
chimica e fisica
8 Protezione antincendio
9 Per saperne di più
Allegato 1 «Dispositivo di
ancoraggio per tetti piani»
Allegato 2 «Dispositivo di
ancoraggio per tetti inclinati»
N.B.: I riferimenti normativi contenuti nei documenti di Suva
riguardano la realtà svizzera, i suggerimenti indicati possono essere comunque
di utilità per tutte le aziende.
Suva, “ Energia dal tetto in sicurezza - Montaggio e manutenzione di
impianti solari”, Settore costruzioni, prima edizione dicembre 2015
(formato PDF, 0.97 MB).
RTM
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