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"Morti bianche, triste primato a Lombardia, Puglia e Sicilia"

fonte redazione salute & sicurezza sul lavoro / Sicurezza sul lavoro

22/03/2010 - Lombardia, Puglia e Sicilia salgono sul podio delle regioni con la più alta incidenza di decessi nei luoghi di lavoro insieme a Veneto e Friuli Venezia Giulia. E’ questa una delle istantanee scattate dall’ sulla sicurezza di Vega Engineering sulla base dei dati relativi ai primi due mesi del 2010. “Su 69 morti bianche registrate dall’inizio dell’anno il 18, 8 per cento sono state registrate in Lombardia, il 13 per cento, il 10,1 per cento in Sicilia – spiega il presidente di Vega, l’ingegnere Mauro Rossato – E tra le prime in graduatoria, troviamo anche il produttivo Nordest con il 7, 2 per cento dei decessi registrati in Veneto e la stessa percentuale rilevata in Friuli Venezia Giulia”. Uno scenario sconfortante, quello analizzato dagli esperti di Vega Engineering, che non si ferma ai numeri ed elabora anche i dettagli della mappatura degli incidenti. Si scopre così che i settori maggiormente coinvolti continuano ad essere quello dell’edilizia e quello dell’agricoltura, capisaldi dell’economia del Paese. Pesano infatti per oltre il 50 per cento delle morti dal’inizio dell’anno. Per la precisione per il 26, 1 per cento l’agricoltura e per il 24, 6 per cento l’edilizia. Seguiti dal 13 per cento del settore dei trasporti, magazzinaggio, commercio e artigianato; dall’11, 6 per cento del commercio, dal 5,8 cento della produzione e lavorazione dei metalli; dal 2,9 per cento dei servizi, delle attività ricreative e sportive, dello smaltimento rifiuti, della produzione e distribuzione energia elettrica, gas acqua, carta editoria, stampa; e dall’1, 4 per cento di alberghi ristoranti, sanità servizi sociali industrie estrattive. Ma l’Osservatorio non si ferma qui. L’indagine punta la lente d’ingrandimento sulle cause degli incidenti mortali. Ebbene, il 30, 4 per cento dei decessi nei mesi di gennaio e febbraio è stata la conseguenza di cadute dall’alto. Percentuale che arriva al 50 per cento tra Veneto e Friuli (cinque morti su dieci). Seguono gli investimenti di mezzi semoventi (14, 5 per cento), caduta dall’alto di materiali e contatto con mezzi o oggetti in movimento (11, 6 per cento), ribaltamento di mezzi o veicoli in movimento (8, 7 per cento). Sul 2,9 per cento si registrano morti per contatto elettrico, incendio, soffocamento intossicazione da gas e annegamento. L’1,4 per cento, infine è l’incidenza delle morti avvenute per seppellimento o sprofondamento, per avviamento improvviso di un veicolo e di una macchina.

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