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"Esposizione al cromo, l'Umbria rinnova la ricerca"
fonte Inail - www.inail.it / Sicurezza sul lavoro
20/12/2011 - La Direzione Regionale INAIL Umbria e l'Università degli Studi di
Perugia - Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Sezione di
Medicina del Lavoro - hanno rinnovato il 12 dicembre l'intesa,
formalizzata nel 2009, con la quale si era dato avvio ad un progetto di
ricerca mirato a valutare gli effetti e i meccanismi cellulari e
molecolari di tossicità indotti dall'esposizione al cromo negli ambienti
di lavoro.
Considerato l'elevato utilizzo del cromo in numerose aziende operanti in Umbria è presumibile attendersi nei prossimi anni l'insorgenza di patologie tumorali cromo-correlate e quindi un incremento delle richieste di riconoscimento di malattia professionale all'INAIL, in analogia con quanto avvenuto per le patologie asbesto-correlate.
La sinergia si propone di mettere a punto una metodologia di indagine che porti da un lato a stabilire con elevata probabilità il nesso di causa con la esposizione professionale e dall'altro ad instaurare un'adeguata prevenzione e sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti, in un ottica di diagnosi precoce delle lesioni cancerogene e quindi di cura e di miglioramento della qualità della vita nei casi più gravi.
Nel biennio precedente la ricerca ha messo a punto una metodologia finalizzata ad evidenziare gli effetti tossici iniziali del cromo a livello cellulare. Ora occorre passare ad una forma di sperimentazione basata su uno studio che coinvolga anche le popolazioni esposte, per confermare l'applicabilità del metodo in vivo e per standardizzare gli accertamenti diagnostici.
Tullio Gualtieri, Direttore Regionale INAIL Umbria ha posto invece l'accento sull'importanza di progetti di ricerca come questi, che vanno ad incidere sulla prevenzione delle tecnopatie professionali. Ricerca che - grazie alla Legge 122/10 ed all'incorporazione di Ispesl in INAIL - è divenuta a tutti gli effetti una delle attività che costituiscono la mission dell'Istituto.
Per saperne di più sui rischi legati all'esposizione al cromo, suggeriamo la lettura dell'articolo " Attività di saldatura: esposizione al cromo esavalente ", Bernabeo et alt. Ambiente&Sicurezza sul Lavoro 10 2009
Considerato l'elevato utilizzo del cromo in numerose aziende operanti in Umbria è presumibile attendersi nei prossimi anni l'insorgenza di patologie tumorali cromo-correlate e quindi un incremento delle richieste di riconoscimento di malattia professionale all'INAIL, in analogia con quanto avvenuto per le patologie asbesto-correlate.
La sinergia si propone di mettere a punto una metodologia di indagine che porti da un lato a stabilire con elevata probabilità il nesso di causa con la esposizione professionale e dall'altro ad instaurare un'adeguata prevenzione e sorveglianza sanitaria dei soggetti esposti, in un ottica di diagnosi precoce delle lesioni cancerogene e quindi di cura e di miglioramento della qualità della vita nei casi più gravi.
Nel biennio precedente la ricerca ha messo a punto una metodologia finalizzata ad evidenziare gli effetti tossici iniziali del cromo a livello cellulare. Ora occorre passare ad una forma di sperimentazione basata su uno studio che coinvolga anche le popolazioni esposte, per confermare l'applicabilità del metodo in vivo e per standardizzare gli accertamenti diagnostici.
Tullio Gualtieri, Direttore Regionale INAIL Umbria ha posto invece l'accento sull'importanza di progetti di ricerca come questi, che vanno ad incidere sulla prevenzione delle tecnopatie professionali. Ricerca che - grazie alla Legge 122/10 ed all'incorporazione di Ispesl in INAIL - è divenuta a tutti gli effetti una delle attività che costituiscono la mission dell'Istituto.
Per saperne di più sui rischi legati all'esposizione al cromo, suggeriamo la lettura dell'articolo " Attività di saldatura: esposizione al cromo esavalente ", Bernabeo et alt. Ambiente&Sicurezza sul Lavoro 10 2009
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