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"Utilizzo in sicurezza dei fitofarmaci: pianificazione e preparazione"
fonte puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
22/02/2012 - PuntoSicuro ha presentato nei mesi scorsi un manuale dal titolo “ Sicurezza in agricoltura
e utilizzazione dei prodotti fitosanitari” rivolto ai formatori dei corsi
che gli agricoltori seguono per ottenere il rilascio del “patentino” per
l’utilizzo di fitosanitari.
Il
manuale – prodotto dall’ Azienda
Unità Sanitaria Locale di Latina, dall’Assessorato alla Sanità e
dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lazio – vuole fornire
un indirizzo e supporto alle attività di formazione per migliorare la
prevenzione e ridurre i rischi nell’uso di questi prodotti chimici di sintesi.
Azienda
Unità Sanitaria Locale di Latina, Assessorato alla Sanità e Assessorato
all’Agricoltura della Regione Lazio, “ Sicurezza
in agricoltura e utilizzazione dei prodotti fitosanitari”, manuale per
formatori dei corsi di preparazione per il rilascio del “patentino” per
l’utilizzo di fitosanitari
Nel
manuale, che vi invitiamo a visionare,
una specifica unità didattica è dedicata alle
norme e procedure per l’utilizzo in sicurezza dei prodotti fitosanitari.
Nella
prima parte dell’unità si affrontano i temi relativi alla
pianificazione del trattamento.
Prima
di tutto è necessario
scegliere con cura
il prodotto
fitosanitario da utilizzare e
rispettare
le dosi riportate in etichetta.
Se
l’etichetta “riporta quale dose consigliata 200 grammi per 100 litri d’acqua,
utilizzandone 300 o 400 grammi, oltre a commettere un’infrazione di legge, si
commette un duplice errore, tecnico ed economico. II costo del trattamento risulta
più elevato, sono maggiori i pericoli di fitotossicità per le piante trattate e
aumenta la pericolosità per l’operatore e l’ambiente, senza ottenere un reale
aumento dell’efficacia dell’intervento. Vi è, inoltre, il rischio che, alla
raccolta del prodotto agricolo,
i residui risultino superiori ai limiti di legge anche rispettando il periodo
di carenza”.
Il
manuale ricorda che normalmente la dose suggerita dall’etichetta “è riferita
alla distribuzione del prodotto con macchine irroratrici
che operano a volume normale di acqua, per convenzione 10 hl/ha; la dose viene
quindi riferita all’ettaro di superficie”.
Altri
suggerimenti in relazione alla
pianificazione delle attività connesse al trattamento:
-
“accertarsi della
compatibilità dei
prodotti;
-
dotare il centro aziendale di un’
area
attrezzata per la preparazione della miscela ed il riempimento
dell’irroratrice”: “molte aziende dispongono di piazzole in aperta campagna
dotate di erogatore d’acqua per la preparazione delle miscele di PF fuori dai
centri abitati. In mancanza di queste piazzole, gli agricoltori possono
attingere acqua da altre fonti al di fuori del fondo agricolo, ma è severamente
vietato preparare la miscela nel medesimo luogo, anziché in azienda o in
campagna, e tanto più circolare su strade pubbliche con l’irroratrice pronta
all’uso”;
-
indossare sempre idonei
Dispositivi di
protezione individuale (tuta, guanti, stivali, maschera, ecc.): “i DPI
devono essere indossati totalmente e scrupolosamente fin dall’inizio, perché in
questa fase l’eventuale assunzione di PF o il contatto con il medesimo
avvengono mentre si opera sul formulato tal quale, ovvero a concentrazione
piena e non su un prodotto diluito in acqua. Se si usa una pompa a spalla,
quindi in situazione di maggior rischio, è consigliabile utilizzare comunque
una tuta impermeabile munita di cappuccio”;
-
“verificare l’efficienza delle
macchine
in ogni loro elemento, ugelli compresi;
-
effettuare tutte le operazioni
di manutenzione della macchina lontano da pozzi, sorgenti, canali ed aree
sensibili all’inquinamento;
-
nel caso di otturazione degli ugelli usare mezzi adeguati per pulirli evitando
nel modo più assoluto di soffiare dentro gli ugelli o di portarli alla
bocca;
-
pesare i prodotti all’aperto in assenza di vento;
-
utilizzare una bilancia, o apposito recipiente graduato, adibiti esclusivamente
a questo scopo;
-
preparare esattamente la quantità di miscela fitoiatrica necessaria (la
fitoiatria è una disciplina che studia i mezzi di lotta contro le malattie
delle piante, ndr) per la superficie da trattare e soltanto immediatamente
prima di effettuare il trattamento”: “le dosi da prelevare ed impiegare sono
chiaramente indicate nell’etichetta. Alla fine del prelievo di pesatura, le
confezioni devono essere chiuse con cura per evitare dispersione
di polveri, vapori o gas nell’aria circostante all’operatore, con
conseguente pericolo di inalazioni. Preparare la miscela nella quantità utile
al trattamento onde evitare problemi di smaltimento della miscela
inutilizzata”;
-
“prima di effettuare il trattamento coprire adeguatamente eventuali
pozzi presenti in azienda”.
Questi
invece i suggerimenti in merito alla
preparazione
della miscela e al
riempimento
dell’irroratrice:
-
“preparare la miscela per il trattamento nell’
area attrezzata e comunque all’aperto e possibilmente nel luogo più
prossimo alla coltura che si intende trattare ed in ogni caso lontano da
abitazioni, pozzi e corsi d’ acqua superficiali”: “purtroppo molti agricoltori,
per non disperdere eventuale prodotto nell’ambiente, effettuano l’operazione in
ambienti chiusi, senza pensare al proprio rischio di intossicazione operando in
un ambiente con scarsa aerazione”;
-
“durante la fase di preparazione della miscela indossare sempre idonei Dispositivi
di protezione individuale (tuta, guanti,stivali, maschera, ecc.);
-
sciogliere il PF in poca acqua o versarlo direttamente nella botte a seconda
delle varie formulazioni, come riportato in etichetta”: “le polveri bagnabili,
ad esempio, devono essere stemperate in poca acqua perche cosi si ottiene una
buona sospensione da versare successivamente nel serbatoio dell’irroratrice
precedentemente riempito per meta. I formulati liquidi, tipo concentrati
emulsionabili, tendono ad aderire alle pareti dei contenitori e quindi la
bottiglia o la lattina richiedono una sciacquatura ripetuta piu volte anche se
sembrano pulite”;
-
“non adoperare mai le mani, anche se protette da guanti, per mescolare i PF con
l’acqua, ma servirsi di un idoneo agitatore e dotare possibilmente la macchine
irroratrice di
pre-miscelatore”: “è
consigliabile ricorrere, quando è possibile, ai sacchetti idrosolubili con dosi
già preconfezionate. Attualmente le ditte costruttrici di irroratrici stanno
dotando le macchine di specifiche apparecchiature che possono limitare
enormemente i possibili rischi dovuti alla manipolazione dei PF”;
-
“durante il riempimento della botte con l’acqua, controllare che il
reflusso del liquido non vada ad
inquinare la sorgente di prelievo;
-
evitare di generare nuvole di polvere, schizzi e sversamenti di prodotto
durante la fase di riempimento dell’irroratrice;
-
non riempire mai fino all’orlo la botte (al massimo per 2/3 della sua capacità
globale) per evitare fuoriuscite di prodotto;
-
risciacquare immediatamente i contenitori di prodotti
fitosanitari vuoti ed i relativi tappi, aggiungendo l’acqua di lavaggio
alla miscela fitoiatrica da distribuire; chiudere immediatamente dopo l’uso i
contenitori non ancora vuoti;
-
non lasciare mai incustoditi i prodotti fitosanitari e la macchina irroratrice
pronta all’uso;
-
segnalare il trattamento in atto ed inserire, ai bordi dei campi trattati,
cartelli con la scritta in caratteri ben visibili, ‘
coltura trattata con prodotti fitosanitari’ o frasi simili”.
In
prossimi articoli presenteremo anche le buone pratiche e le misure di
prevenzione durante e al termine del trattamento delle colture con fitofarmaci.
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