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"Ambienti confinati: fattori di rischio e aspetti tecnici da valutare"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
26/09/2012 - In relazione alle
buone prassi
richiamate dal Decreto
del Presidente della Repubblica n. 177 del 14 settembre 2011, il “ Manuale illustrato
per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi dell’art.
3 comma 3 del dpr 177/2011”, prodotto dalla Commissione consultiva
permanente, contiene, oltre a una storia illustrata, una ricca
dotazione di allegati: moduli di
autorizzazione, documenti informativi (fattori di rischio, sostanze tossiche,
...) e documenti riassuntivi sulle procedure da seguire (aspetti tecnici da
valutare, lista di controllo, ...).
Riportiamo
a titolo esemplificativo i contenuti del secondo e del terzo allegato.
Il
secondo allegato raccoglie un
elenco esemplificativo di possibili fattori
di rischio in ambienti confinati:
-
“
asfissia: carenza
di ossigeno a causa di processi fermentativi (formazione di anidride
carbonica, acido solfidrico etc) e/o formazione/presenza/introduzione di gas
che si sostituiscono all’ossigeno (azoto, monossido di carbonio etc.),
intrappolamento in materiali sfusi cedevoli (cereali, granuli plastici, di
catalizzatori, di supporti, inerti pulverulenti, prodotti alimentari, ecc.),
etc;
-
condizioni microclimatiche sfavorevoli:
alta umidità, alta o bassa temperatura, utilizzo DPI a limitata traspirazione,
tipologia lavori in corso, ecc;
-
esplosione/incendio: evaporazione
liquidi infiammabili, presenza/formazione gas infiammabili, sollevamento di polveri
infiammabili e presenza di fonti di innesco di varia natura (cariche
elettrostatiche, utilizzo utensili e attrezzature di lavoro che producono di
scintille, impianti ed apparecchi elettrici, operazioni
di taglio e saldatura, ecc.), ecc;
-
intossicazione: presenza di residui,
reazioni di decomposizione o biologiche, non efficace isolamento, ecc;
-
caduta: mancata od errata
predisposizione di opere provvisionali, mancato uso DPI, utilizzo attrezzatura
non idonea o usata male (es. scala troppo corta o non vincolata), ecc;
-
elettrocuzione: impianti/utensili
non adeguati alla classificazione dell’area, non conformi alla normativa
applicabile o in cattivo stato, errori di manovra (mancato isolamento
elettrico), mancato coordinamento, mancato sezionamento/scollegamento elettrico
ecc;
-
contatto con organi in movimento: parti
di impianto/macchine non adeguatamente protetti, utilizzo di attrezzature non
idonee all’ambiente ristretto, ecc;
-
investimento/schiacciamento: accesso
da aree stradali, caduta di gravi, errori di manovra mezzi, mancato coordinamento
in fase di ingresso/uscita;
-
ustioni/congelamento: presenza di
parti a elevata/bassa temperatura non sufficientemente protette; errori di
manovra in macchine termiche (insufficiente raffreddamento/riscaldamento), ecc;
-
annegamento: eventi meteorici
improvvisi, infiltrazioni, mancato isolamento, ecc;
-
atmosfera con eccesso di ossigeno:
se la quantità di ossigeno è maggiore del 21% (concentrazione nell’aria in
condizioni normali), esiste un aumento di rischio di incendio ed esplosione;
-
seppellimento: dovuto all’instabilità
del prodotto contenuto scoscendimenti di terreno o altro;
-
rumore: dovuto alle attività
lavorative svolte all’interno dell’ ambiente
confinato;
-
rischio biologico: dovuto alla
eventuale presenza o decomposizione di sostanze organiche (per esempio liquami)”.
Il
terzo allegato è relativo agli
aspetti tecnici da conoscere/valutare prima
dell’inizio dei lavori.
Questo
l’elenco riportato nel manuale, un
elenco
esemplificativo e non esaustivo:
-
“caratteristiche dei lavori che devono essere svolti e loro durata;
-
numero e nominativo delle persone che devono accedere all’ ambiente
confinato;
-
numero e nominativo delle persone che devono garantire assistenza dall’esterno;
-
quota/profondità e layout interno dell’ambiente confinato;
-
numero e dimensioni di ingressi/uscite;
-
identificazione
punti di isolamento
(meccanico, elettrico, ecc.) necessari” (nel caso di ingresso di lavoratori in
ambiente confinato, “occorrerà adottare il sistema di isolamento più
restrittivo”);
-
“definizione di specifiche misure, quali intercettazione delle fonti di
energia, sezionamento dei motori, evidenziazione dell’operazione effettuata
(lock-out / tag-out);
-
presenza di organi in movimento o che possono essere accidentalmente rimessi in
moto;
-
possibilità di contatto visivo e/o acustico dall’esterno all’interno
dell’ambiente confinato;
-
sostanze presenti o che si possono formare/utilizzare per le lavorazioni
previste e le più efficaci tecniche di bonifica;
-
necessità di ventilazione forzata” (sui mezzi atti a mantenere la ventilazione
all’interno di ambienti confinati va apposto il cartello “Divieto di manovra”);
-
“rischi indotti dalle lavorazioni previste (rumore, radiazioni ionizzanti,
ecc.);
-
modalità più idonee per garantire l’eventuale recupero di infortunati;
-
necessità di costruire piattaforme di ingresso all’ambiente confinato;
-
tipo e frequenza dei monitoraggi ambientali (contenuto di ossigeno, assenza di
contaminanti, assenza di esplosività, condizioni microclimatiche, ecc.);
-
necessità di predisporre protezione antincendio;
-
utilizzo di attrezzatura antiscintilla (ove necessario);
-
utilizzo apparecchiature conformi al DPR 126/98 recepimento della direttiva
ATEX (ove necessario);
-
utilizzo di DPI antistatici (ove necessario);
-
utilizzo di misuratori portatili personali;
-
utilizzo apparecchi/utensili elettrici a basso voltaggio;
-
interferenze derivanti da operazioni del personale della ditta committente o da
attività di altre imprese che operano sul posto o nelle vicinanze che dovranno
essere attentamente valutate nei documenti specifici (
DUVRI,
PSC)”.
Al
di là degli aspetti tecnici, concludiamo ricordando altre indicazioni riportate
nell’allegato:
-
deve essere “considerata la
formazione
dei lavoratori”;
-
“all’interno di un ambiente confinato è vietato l’utilizzo di motori a
combustione interna”;
-
“negli ambienti confinati le misure di sicurezza per prevenire lo shock
elettrico comprendono l'uso di
dispositivi
a bassissima tensione (generalmente sistemi SELV: bassissima tensione di
sicurezza)”.
Commissione
Consultiva Permanente per la salute e sicurezza sul lavoro, “ Manuale
illustrato per lavori in ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi
dell’art. 3 comma 3 del dpr 177/2011”, documento approvato nella seduta del
18 aprile 2012 (formato PDF, 3.33 MB).
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