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"Saldatura: l’importanza della formazione all’utilizzo dei DPI"
fonte www.puntosicuro.it / Formazione ed informazione
05/10/2012 - Nell’
attività di saldatura
un’idonea formazione all’utilizzo dei dispositivi di protezione può avere un
ruolo fondamentale nella prevenzione dei rischi chimici correlati
all’inalazione di fumi e gas.
Questo
è quanto si rileva da una comunicazione presentata al 74° Congresso Nazionale SIMLII “
2011 - Dall’Unità d’Italia al Villaggio Globale. La Medicina del Lavoro
di fronte alla globalizzazione delle conoscenze, delle regole, del mercato”
(Torino, 16-19 novembre 2011), pubblicata sul supplemento al numero di
luglio/settembre 2011 del Giornale
Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia.
Nella
comunicazione “
Valutazione dei parametri di
funzionalità respiratoria nelle attività di saldatura alla luce della
evoluzione tecnologica dei DPI e di programmi di informazione e formazione
mirati”, a cura di B. Boggia, G. Graziuso e U. Carbone, si sottolineano
gli effetti dell’esposizione professionale ad alcuni agenti chimici sulle
patologie respiratorie “non solo in ambito oncologico ma anche in ambito
funzionale”, ad esempio con riferimento alla liberazione di fumi e gas che
avviene durante il
lavoro dei saldatori.
In
particolare i
pericoli per la salute dei
lavoratori impegnati in questa tipologia di attività
derivano:
-
da
rischi chimici (“produzione di
particolato metallico e gas nocivi quali Ozono, Monossido e Biossido di
Carbonio ed Ossidi di Azoto”);
-
da rischi relativi agli
agenti fisici
(tensione elettrica, calore, rumore e vibrazioni trasmesse al sistema mano
braccio);
-
dalle
radiazioni ionizzanti.
E
comunque se l’inalazione di fumi e gas è il “maggior rischio per la salute
nelle attività
di saldatura”, sono noti e documentati anche gli
effetti sulla salute: ad esempio “bronchite cronica, asma,
alterazioni funzionali e cellulari delle vie respiratorie con incremento della
incidenza di carcinoma laringeo e polmonare”.
Per
ridurre il più possibile gli effetti sulla salute dei saldatori, si è cercato “sia
in ambito tecnico con dispositivi ambientali ed individuali sempre più
efficaci, che in ambito scientifico con monitoraggi specifici delle esposizioni e proponendo modifiche nella
organizzazione dei tempi di esposizione, soluzioni che riducessero in misura
sempre maggiore gli effetti della saldatura sulla salute umana”.
Questa
comunicazione riguarda uno
studio
che ha avuto lo scopo di “
valutare gli
effetti di una azione combinata di formazione, informazione e vigilanza
associata alla dotazione di dispositivi di protezione individuale di ultima
generazione sui parametri di funzionalità respiratoria di un gruppo di
saldatori professionalmente esposto”. In particolare il gruppo oggetto dello
studio era rappresentato da 15 saldatori di un’azienda con
mansione di
saldatore “dotati di dispositivi di protezione individuale di ultima
generazione (caschi auto ventilati) da almeno 2 anni e coinvolti in un
programma di formazione ed informazione mirato sui rischi della saldatura e sul
corretto utilizzo dei DPI in associazione ai dispositivi di protezione
ambientali”.
I
dati spirometrici di questi 15 saldatori sono stati poi confrontati con quelli
di un gruppo di 18 saldatori non più in forza all’azienda e di un gruppo di
controllo di 18 operai.
In
relazione ai
rischi chimici del
gruppo di studio, si rileva che il monitoraggio ambientale durante le attività
di saldatura “registra la produzione di numerosi inquinanti
dell’aria che dipendono dal tipo di saldatura effettuata e dai metalli che
vengono fusi. Il
particolato dei fumi
contiene numerosi tipi di ossidi e sali di metalli che sono prodotti
soprattutto dagli elettrodi, dai metalli d’apporto e dai flussanti. L’ozono si
forma durante la maggior parte delle saldature ad arco elettrico e le
esposizioni possono risultare elevate rispetto ai limiti soglia specialmente nella
saldatura MIG dell’alluminio (saldatura effettuata comunemente dal gruppo
oggetto di studio) così come gli ossidi di azoto sono presenti nelle saldature
ad arco elettrico ed in particolar modo dove si impiegano atmosfere protettive
di gas”.
Inoltre
nei reparti di saldatura è dimostrata “una concentrazione media di polveri è
circa 4 volte superiore rispetto ad un reparto diverso della industria
metalmeccanica”.
In
un’attività così complessa, laddove non vi sia la possibilità di utilizzo di
prodotti diversi, l’uso di idonei
dispositivi
di protezione individuali ed ambientali gioca un ruolo fondamentale nella
tutela della salute dei lavoratori.
Nella
valutazione degli effetti dell’ utilizzo
corretto di DPI di ultima generazione e di un sistema di controllo continuo
associati ad un percorso formativo specifico e mirato, “i risultati hanno messo
in evidenza sostanziali differenze tra i parametri spirometrici dei saldatori
coinvolti nello studio rispetto ai dati di saldatori impiegati nella stessa
attività della stessa azienda nel recente passato”, con un
miglioramento delle performance respiratorie dei saldatori del gruppo
di studio.
Un
altro dato che deve essere considerato è “l’assenza di significatività
statistica tra i parametri di funzionalità respiratoria del gruppo di studio
confrontati con quelli del gruppo di controllo rappresentato da lavoratori
della stessa azienda metalmeccanica impiegati in altri reparti produttivi”
(cablatori elettrici ed allestitori) lasciando ipotizzare un ruolo fondamentale
nell’uso dei DPI per ridurre il rischio.
La
comunicazione si conclude indicando che lo studio - malgrado necessitino “ulteriori
studi su campioni più vasti di lavoratori esposti” - rileva l’
importanza della formazione specifica al
corretto utilizzo dei dispositivi di protezione del lavoratore nella
prevenzione dei rischi della saldatura: il loro corretto utilizzo può “minimizzare
gli effetti equiparandoli a quelli riscontrabili in lavoratori impiegati in
altre attività produttive dell’industria metalmeccanica che sono caratterizzate
unicamente dall’
esposizione
a polveri generiche”.
“ Valutazione
dei parametri di funzionalità respiratoria nelle attività di saldatura alla
luce della evoluzione tecnologica dei DPI e di programmi di informazione e
formazione mirati”, a cura di B. Boggia (Dipartimento di Scienze Mediche
Preventive - Sezione di Medicina del Lavoro - Università degli Studi “Federico
II” di Napoli e AnsaldoBreda spa Stabilimento di Napoli), G. Graziuso
(AnsaldoBreda spa Stabilimento di Napoli) e U. Carbone, (Dipartimento di
Scienze Mediche Preventive - Sezione di Medicina del Lavoro - Università degli
Studi “Federico II” di Napoli), comunicazione al 74° Congresso Nazionale SIMLII
“2011 - Dall’Unità d’Italia al Villaggio Globale. La Medicina del Lavoro di
fronte alla globalizzazione delle conoscenze, delle regole, del mercato”,
pubblicata in Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Volume
XXXIII n°3, supplemento 1, luglio/settembre 2011 (formato PDF, 50 kB).
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