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"Agenti chimici pericolosi: infortuni e malattie professionali"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
23/10/2012 - Le
sostanze chimiche che
possono avere effetti negativi sulla salute dei lavoratori sono presenti in
molti prodotti utilizzati in diverse attività lavorative. Non solo sono presenti
nei comparti industriali che le producono, ma anche in vari settori a valle.
Tali
sostanze, oltre a provocare veri e propri infortuni di lavoro, sono alla base di un gran numero di malattie
professionali. Un’indagine relativa ai dati del periodo 2005-2009, contenuti
nella banca dati INAIL, evidenzia che le denunce di malattie professionali da
agenti chimici sono circa il 10% delle denunce totali pervenute all’INAIL.
Per
fornire materiale per la formazione e l'informazione dei lavoratori in tema di
agenti chimici, specie in relazione alla nuova classificazione
ed etichettatura (CLP) delle sostanze e miscele pericolose, la Consulenza
Tecnica Accertamenti Rischi e Prevenzione (CONTARP) dell’ Inail ha recentemente realizzato due volumi informativi di
carattere divulgativo: “
Agenti chimici pericolosi: istruzioni ad uso dei lavoratori”
e “
Sostanze pericolose: istruzioni per l’uso”.
I
due volumi si propongono di illustrare i
rischi
derivanti dall’utilizzo di agenti chimici pericolosi, anche alla luce delle
recenti normative nazionali ed europee: Regolamenti Reach, CLP, UE n. 453/2010,
senza dimenticare il Titolo IX, Capo I, del Decreto legislativo 81/2008.
Ad
esempio sono fornite indicazioni sulle nuove etichette, è presente una tabella
di confronto tra i vecchi simboli di pericolo ed i nuovi pittogrammi ed esempi
di vecchia e nuova classificazione ed etichettatura. Per facilitare il periodo
di transizione tra la vecchia disciplina (Direttiva 67/548/CEE e s.m.i.) e la
nuova (Regolamento CLP) sono riportati anche gli elenchi delle nuove
Indicazioni di Pericolo (frasi H) e Consigli di Prudenza (frasi P), delle
vecchie frasi di rischio R e Consigli di prudenza S.
Inoltre
il
secondo volume raccoglie diverse
schede informative per migliorare la
prevenzione nei luoghi di lavoro con riferimento a etichettatura, schede
dati di sicurezza, modalità operative, misure di protezione collettiva,
DPI, stoccaggio, procedure di emergenza, igiene del lavoro, informazione e
formazione, segnaletica di sicurezza, rifiuti con schede delle sostanze
pericolose.
Ci
soffermiamo oggi su alcuni aspetti evidenziati nel primo volume “
Agenti chimici pericolosi: istruzioni ad
uso dei lavoratori” in relazione ai pericoli per la sicurezza e salute dei
lavoratori, agli infortuni e alle malattie professionali.
Riguardo
ai
possibili danni ai lavoratori il
volume ricorda che si può definire “
tossico”
una sostanza o una miscela, “in grado di produrre un effetto indesiderato su
organismi viventi o di alterare in modo significativo la funzione di organi ed
apparati o di comprometterne la sopravvivenza”. Dove con
sostanza si intende “un elemento chimico e i suoi composti, allo
stato naturale od ottenuti per mezzo di un procedimento di fabbricazione,
compresi gli additivi necessari a mantenerne la stabilità e le impurità
derivanti dal procedimento utilizzato, ma esclusi i solventi che possono essere
separati senza compromettere la stabilità della sostanza o modificarne la
composizione”. Mentre la
miscela è
una soluzione composta da due o più sostanze.
Un
tossico “può entrare nell’organismo umano attraverso la respirazione, il
contatto con la pelle o perché ingerito”.
Riguardo
alla
respirazione i vari organi del
sistema respiratorio (naso, gola, trachea, bronchi, polmoni) “hanno una loro
capacità di difesa nei confronti dell’introduzione degli agenti chimici,
il cui assorbimento varia anche in relazione allo stato fisico in cui si trova
la sostanza”. Ad esempio una particella con diametro inferiore ai 5 micron, i
gas e i vapori raggiungono facilmente i polmoni dove vengono assorbiti.
Inoltre
la quantità di tossico inalata e assorbita dipende principalmente dalla
concentrazione del tossico nell’aria e dal volume di aria respirata nell’unità
di tempo: “tanto più il lavoro è pesante tanto maggiore è l’assorbimento”.
Il
volume, che vi invitiamo a visionare, riporta ulteriori indicazioni sulle altre
vie di penetrazione dei tossici (pelle e ingestione), sul viaggio degli agenti
chimici tossici nel corpo e sulle loro varie forme (gas, vapore, polvere, ...).
In
ogni caso una volta introdotto nell’organismo, un agente nocivo può avere
effetti locali o sistemici:
-
“
locali: se il tossico danneggia la
parte con cui è entrato in contatto;
-
sistemici: se il tossico si diffonde
nell’organismo e eventualmente si localizza in organi diversi da quelli del
contatto iniziale”.
Inoltre
gli effetti possono essere:
-
“
acuti: dovuti ad una breve
esposizione a dosi elevate;
-
cronici: si manifestano dopo un
lungo periodo di esposizione a basse dosi”.
I
danni causati da tossici possono manifestarsi immediatamente o dopo periodi più
o meno lunghi: si parla di
infortunio
quando il danno si manifesta “subito dopo il contatto
con l’agente chimico. Ad esempio schizzi di acido possono causare ustioni
sulla pelle”.
Per
analizzare gli
infortuni lavorativi
derivanti dal contatto diretto con sostanze chimiche, con riferimento al
database INAIL (ESAW/3), sono stati presi a riferimento i dati relativi agli
anni dal 2004 al 2010:
-
“nel caso degli infortuni conseguenti ad inalazione, le sostanze coinvolte
hanno principalmente proprietà tossico-nocive (28%), caustico-corrosive (15%) o
sono inerti dal punto di vista biologico, ma asfissianti (10%); spruzzi,
polveri, particelle sono coinvolti nel 10% dei casi;
-
nel caso di contatto cutaneo i principali agenti riscontrati sono polveri,
schegge, spruzzi (32%) e le sostanze caustiche e corrosive (15%);
-
gli infortuni riguardanti l’ingestione vedono coinvolte oltre alle sostanze
caustico-corrosive (13%) e tossico-nocive (11%), le sostanze per l’agricoltura
e l’allevamento, ad es. fertilizzanti e alimenti per il bestiame”.
Sono
state analizzate anche le descrizioni delle
deviazioni, “ossia dell’ultimo evento deviante rispetto alla norma
e che genera l’infortunio”.
Tali
descrizioni “evidenziano che la maggior parte degli eventi considerati è
riconducibile ad una
fuoriuscita,
emanazione o vaporizzazione non prevista della sostanza pericolosa”.
Infatti
nel 62,5 % dei casi abbiamo una “deviazione dovuta a traboccamento,
rovesciamento, perdita, scorrimento, vaporizzazione, emanazione”. Mentre nel
13,5 % si ha una “perdita di controllo totale o parziale di una macchina, di un
mezzo di trasporto/attrezzatura di movimentazione, di un utensile a mano o
oggetto, di un animale”. E nel 11,2 % dei casi una “rottura, frattura, scoppio,
scivolamento, caduta, crollo dell’agente materiale”.
Concludiamo
con alcuni dati relativi alle
malattie
professionali da agenti chimici, malattie che si manifestano “dopo un certo
periodo di tempo dall’esposizione (periodo di latenza), che può essere anche di
molti anni nel caso dei tumori”.
Come
abbiamo anticipato, nel periodo 2005-2009, le malattie professionali da agenti
chimici sono state circa il 10% delle denunce totali pervenute all’INAIL, nella
maggior parte dei casi con riferimento al settore Industria e Servizi.
Analizzando
le tipologie di malattia si evidenzia che “il 40% delle malattie denunciate
consistono in tumori, il 32% in malattie
respiratorie, il 24% in dermatiti.
L’
indice generale del primo volume:
La diffusione del
rischio chimico
Agenti
chimici e possibili danni per i lavoratori
Malattie
professionali da agenti chimici
Infortuni
da agenti chimici
Le sostanze
pericolose nei luoghi di lavoro
Valutazione
del rischio da agenti chimici
Misure
di prevenzione e protezione
DPI
Segnaletica
di sicurezza
Informazione
e formazione
Sorveglianza
sanitaria
Il regolamento
REACH e la circolazione di sostanze chimiche in Unione Europea (UE) Descrizione del
Regolamento REACH
Autorizzazione
delle sostanze altamente preoccupanti
La
partecipazione di tutti: importanza della comunicazione delle informazioni
Il Regolamento CLP
Come
si legge un’etichetta
Vecchi
e nuovi pittogrammi a confronto
La
nuova classificazione
Tabella
di corrispondenza tra i vecchi e i nuovi pittogrammi
Esempi
di confronto tra vecchia e nuova classificazione ed etichettatura
Scheda
dati di sicurezza
Allegato
1: Elenco delle indicazioni di pericolo
Allegato
2: Elenco dei consigli di prudenza
Allegato
3: Elenco delle frasi di rischio
Allegato
4: Elenco dei consigli di prudenza
Consulenza
Tecnica Accertamenti Rischi e Prevenzione dell’Inail, “ Agenti
chimici pericolosi: istruzioni ad uso dei lavoratori”, a cura di Elisabetta
Barbassa, Maria Rosaria Fizzano e Alessandra Menicocci, edizione 2012 (formato
PDF, 2.13 MB).
Consulenza
Tecnica Accertamenti Rischi e Prevenzione dell’Inail, “ Sostanze
pericolose: istruzioni per l’uso” (formato PDF, 1.79 MB).
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