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"Lista di controllo: proteggere la pelle nei luoghi di lavoro"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
24/10/2012 - PuntoSicuro più volte ha messo in guardia lavoratori e aziende sulla
possibilità di contrarre
malattie della
pelle nelle attività lavorative. Malattie che non solo producono dolori,
limitazioni e assenze lavorative, ma spesso riguardano uno degli strumenti più
preziosi per la vita privata e lavorativa: le
mani.
Le
aziende possono affermare di prestare sufficiente attenzione alla protezione
della pelle?
Questa
domanda è posta da Suva,
istituto svizzero per l'assicurazione e la prevenzione degli infortuni, in un
documento dal titolo “
Lista di
controllo: protezione della pelle sul posto di lavoro”.
La
check-list ricorda che il
pericolo
principale per i lavoratori è dovuto al “contatto con sostanze irritanti e
sensibilizzanti (allergizzanti), alla sporcizia, al lavaggio frequente delle
mani e all’uso prolungato di guanti non traspiranti”. E i
principali effetti di questi elementi causali sono irritazioni e
eczemi/allergie (“possono causare inabilita lavorativa e rendere necessaria una
riqualificazione professionale”).
La lista di controllo facilita l’individuazione
delle possibili situazioni di pericolo
per la pelle dei lavoratori.
Riguardo ai
prodotti
utilizzati nell’azienda la lista chiede di verificare se le sostanze hanno
effetti caustici, irritanti, sensibilizzanti (allergizzanti) o possono essere
riassorbite dalla cute.
In particolare i
prodotti più pericolosi per la pelle sono “i detergenti, gli
adesivi, i disinfettanti, solventi, i lubrorefrigeranti, i coloranti, le malte,
gli enzimi, i conservanti, le sostanze chimiche reattive, ecc”.
L’azienda deve verificare anche se nei luoghi di
lavoro vengono svolte attività che “sono solite sporcare molto la pelle”.
Inoltre è importante:
- essere “in possesso di documentazione che
indichi chiaramente le caratteristiche dei prodotti utilizzati, i pericoli
legati al loro utilizzo e le misure di protezione da osservare ( schede
di sicurezza, raccomandazioni del fornitore)”;
- una corretta opera di informazione e formazione
dei lavoratori. Ad esempio “dell’eventuale pericolo di causticazione per la
pelle e delle misure che è necessario adottare per proteggersi”;
- la valutazione della “possibilità di sostituire
le sostanze pericolose e irritanti con altre meno aggressive e più rispettose
della pelle”;
- sapere in quali ambienti dell’azienda la pelle
è esposta all’
umidità (“per lavori
in ambienti umidi si intende un’attività della durata superiore a due ore per
turno a contatto con sostanze acquose, l’utilizzo prolungato di guanti non
traspiranti o il lavarsi frequentemente le mani”).
Nella maggior parte dei casi, “gli eczemi dovuti
a lavori in ambienti umidi e a sostanze irritanti si formano tra le dita”.
Tutti i contenitori devono essere
provvisti di etichette.
In particolare le
sostanze pericolose devono essere “contrassegnate nel seguente
modo:
- simbolo di pericolo (ad esempio “se l’etichetta
indica che il prodotto è ‘causticante’, aumentano i rischi di affezioni per la
pelle. Proteggere la pelle, in particolar modo mediante l’uso di guanti
idonei, diventa quindi un obbligo”);
- “nome della sostanza;
- frasi di rischio e consigli di prudenza;
- nome e indirizzo del produttore, rivenditore,
ecc.”.
La lista si sofferma anche sulle
misure di protezione individuale.
Non solo i lavoratori devono avere a disposizione
guanti idonei, ma nell’azienda devono essere previste “regole ben precise
riguardanti l’ utilizzo dei guanti
per tutte quelle sostanze pericolose per la pelle e che possono sporcarla”.
In molte attività lavorative è necessario che
siano a disposizione
creme o lozioni
protettive della pelle. Tali prodotti devono essere applicati sulle mani e
sugli avambracci non protetti prima di iniziare il lavoro. Ricordando, ad
esempio, che “la crema per la cura e la protezione della pelle va applicata
anche tra le dita”. E che “non bisogna dimenticare la zona attorno alle unghie”.
È bene disporre anche di una crema per la cura
della pelle da applicare alla fine del lavoro
La check-list consiglia di chiedere ai dipendenti
“se sono soddisfatti dei prodotti che utilizzano per la protezione della pelle.
Spesso, il fatto che tali prodotti non siano del tutto soddisfacenti fa sì che
le misure di protezione stesse siano trascurate. Se un prodotto è mal
tollerato, è bene cercarne uno sostitutivo”.
La prevenzione comprende anche la presenza di
detergenti per una pulizia profonda e
accurata e che non irritano la pelle. E gli spazi dotati di lavandini
devono essere “equipaggiati adeguatamente e tenuti in buono stato dal personale
addetto:
- “installazioni: temperatura dell’acqua
regolabile;
- manutenzione: dosatori di sapone e crema
riempiti, pulizia giornaliera della vasca di lavaggio, dispenser di carta e
rotoli riempiti”.
Il documento offre ulteriori informazioni per la
“
protezione della pelle con prodotti
particolari:
-
protezione
prima del lavoro: applicare una crema protettiva prima del lavoro e dopo
ogni pausa. In caso di più persone, è consigliabile utilizzare un dispenser;
-
pulizia
delle mani: utilizzare detergenti che non irritano la pelle. Consiglio:
utilizzare detergenti lavamani arricchiti con granuli solo in casi eccezionali,
quando lo sporco è persistente, e non quotidianamente. Se la pelle si sporca
regolarmente, verificare il tipo di protezione!
-
dopo il
lavoro: al termine del lavoro è bene spalmare una crema idratante sulle
mani che hanno lavorato in ambienti umidi o a contatto con guanti di gomma;
-
guanti
adeguati: indossare guanti idonei
quando si lavora a contatto con sostanze tossiche, caustiche, sensibilizzanti,
irritanti o materiale infetto. In questi casi la sola crema protettiva non
basta”.
A
livello
organizzativo la lista ricorda che, se possibile, è bene ricorrere a “misure
di tipo tecnico per impedire il contatto con sostanze causticanti, irritanti o
sensibilizzanti”. Ad esempio “mediante l’utilizzo di cestelli per il lavaggio
di pezzi, esponendo la pelle al contatto solo dopo il risciacquo, preferendo un
ciclo di lavorazione chiuso ad uno aperto”.
Nell’azienda deve poi essere presente un
piano di protezione per la pelle che
preveda “l’utilizzo di creme protettive, di detergenti per le mani, di
disinfettanti e creme”.
Nel documento, che vi invitiamo a visionare anche
in riferimento al ricco corredo di immagini, è presente una tabella con un
esempio di piano per la protezione della pelle.
Inoltre è importante che i dipendenti che
manifestano alterazioni cutanee siano indirizzati immediatamente al medico per
le cure necessarie.
Come in tutte le liste di controllo di Suva,
l’ultima parte è dedicata alla
formazione.
Non solo i superiori devono controllare il
rispetto e l’attuazione delle regole in materia di igiene e protezione della
pelle, ma i dipendenti (con particolare riferimento ai nuovi assunti) devono
essere “sufficientemente istruiti riguardo ai pericoli cui è esposta la pelle e
le misure di protezione da adottare”.
N.B.: I riferimenti
legislativi contenuti nei documenti di Suva riguardano la realtà svizzera, i
suggerimenti indicati possono essere comunque di utilità per tutti i
lavoratori.
Suva,
“ Lista
di controllo: protezione della pelle sul posto di lavoro”, versione 2011
(formato PDF, 383 kB).
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