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"Ilva, diffusi i dati su biomonitoraggio e qualità dell'aria"
fonte www.insic.it / Sicurezza
24/10/2012 - È stato presentato il 22 ottobre scorso presso l'Ospedale SS. Annunziata di Taranto,
il Rapporto "Ambiente e salute a Taranto: evidenze disponibili e indicazioni di sanità pubblica" promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità.
Il Rapporto contiene l'aggiornamento agli anni 2003-2009 dello Studio Sentieri relativo all'area di Taranto, i dati dell'analisi della mortalità, del biomonitoraggio e del rischio sanitario connesso alla qualità dell'aria.
Dai risultati presentati emerge con chiarezza uno stato di compromissione della salute della popolazione residente a Taranto. Questo quadro è coerente con quanto emerso dai precedenti studi descrittivi ed analitici di mortalità e morbosità, in particolare la coorte dei residenti a Taranto nella quale, anche dopo avere considerato i determinanti socio-economici, i residenti nei quartieri di Tamburi, Borgo, Paolo VI e nel comune di Statte mostrano una mortalità e morbosità più elevata rispetto alla popolazione di riferimento, in particolare per le malattie per le quali le esposizioni ambientali presenti nel sito possono costituire specifici fattori di rischio.
Nel corso della conferenza il Ministro ha illustrato anche l‘intervento del ministero della Salute nella nuova AIA. Ecco i punti principali:
-l'adozione di un sistema di monitoraggio sanitario dell'efficacia delle prescrizioni
-la costituzione di un apposito Osservatorio, con la partecipazione delle istituzioni locali (ARPA Puglia, ASL e AReS), nazionali (ISS ed ISPRA) ed internazionali (OMS), al quale affidare l'interpretazione dei dati e la comunicazione delle conclusioni all'autorità competente
-la possibilità di rivedere l'AIA in funzione dei risultati del monitoraggio.
Il ministero della Salute ha chiesto di allegare agli atti della Conferenza dei Servizi un protocollo redatto da ISS e OMS con specificate le linee su cui dovrà essere sviluppato il progetto operativo del monitoraggio sanitario. Tale protocollo prevede che il monitoraggio sia basato su una logica ante-post che consenta la verifica dell'efficacia delle azioni intraprese per comparazione e si articoli su tre direttrici: monitoraggio ambientale, biomonitoraggio e sorveglianza epidemiologica.
Il monitoraggio ambientale, affiancherà quello routinario dell'ARPA focalizzando l'attenzione sugli inquinanti presenti allo stato gassoso, nelle polveri fini (PM10 e PM2,5) e nelle deposizioni secche ed umide: diossine, IPA-benzopirene, composti organici volatili e metalli.
Il biomonitoraggio sarà articolato su due coorti di numerosità adeguata di residenti a Taranto, selezionati anche sulla base di studi già effettuati nell'area e prenderà in considerazione i metalli, i contaminanti organici e la capacità di riparazione del DNA, come biomarcatore di suscettibilità individuale.
La sorveglianza epidemiologica prenderà in esame gli effetti dei livelli giornalieri del PM10 e del PM2,5 sulla mortalità naturale, cardiovascolare, respiratoria e sui ricoveri ospedalieri, il rischio riproduttivo e l'incidenza della patologia oncologica in età pediatrica.
Il Rapporto contiene l'aggiornamento agli anni 2003-2009 dello Studio Sentieri relativo all'area di Taranto, i dati dell'analisi della mortalità, del biomonitoraggio e del rischio sanitario connesso alla qualità dell'aria.
Dai risultati presentati emerge con chiarezza uno stato di compromissione della salute della popolazione residente a Taranto. Questo quadro è coerente con quanto emerso dai precedenti studi descrittivi ed analitici di mortalità e morbosità, in particolare la coorte dei residenti a Taranto nella quale, anche dopo avere considerato i determinanti socio-economici, i residenti nei quartieri di Tamburi, Borgo, Paolo VI e nel comune di Statte mostrano una mortalità e morbosità più elevata rispetto alla popolazione di riferimento, in particolare per le malattie per le quali le esposizioni ambientali presenti nel sito possono costituire specifici fattori di rischio.
Nel corso della conferenza il Ministro ha illustrato anche l‘intervento del ministero della Salute nella nuova AIA. Ecco i punti principali:
-l'adozione di un sistema di monitoraggio sanitario dell'efficacia delle prescrizioni
-la costituzione di un apposito Osservatorio, con la partecipazione delle istituzioni locali (ARPA Puglia, ASL e AReS), nazionali (ISS ed ISPRA) ed internazionali (OMS), al quale affidare l'interpretazione dei dati e la comunicazione delle conclusioni all'autorità competente
-la possibilità di rivedere l'AIA in funzione dei risultati del monitoraggio.
Il ministero della Salute ha chiesto di allegare agli atti della Conferenza dei Servizi un protocollo redatto da ISS e OMS con specificate le linee su cui dovrà essere sviluppato il progetto operativo del monitoraggio sanitario. Tale protocollo prevede che il monitoraggio sia basato su una logica ante-post che consenta la verifica dell'efficacia delle azioni intraprese per comparazione e si articoli su tre direttrici: monitoraggio ambientale, biomonitoraggio e sorveglianza epidemiologica.
Il monitoraggio ambientale, affiancherà quello routinario dell'ARPA focalizzando l'attenzione sugli inquinanti presenti allo stato gassoso, nelle polveri fini (PM10 e PM2,5) e nelle deposizioni secche ed umide: diossine, IPA-benzopirene, composti organici volatili e metalli.
Il biomonitoraggio sarà articolato su due coorti di numerosità adeguata di residenti a Taranto, selezionati anche sulla base di studi già effettuati nell'area e prenderà in considerazione i metalli, i contaminanti organici e la capacità di riparazione del DNA, come biomarcatore di suscettibilità individuale.
La sorveglianza epidemiologica prenderà in esame gli effetti dei livelli giornalieri del PM10 e del PM2,5 sulla mortalità naturale, cardiovascolare, respiratoria e sui ricoveri ospedalieri, il rischio riproduttivo e l'incidenza della patologia oncologica in età pediatrica.
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