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"Gli accertamenti per verificare l’adozione di un SGSSL esimente"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza
29/01/2013 - Il Decreto legislativo 81/2008, Testo Unico in
materia di tutela della salute
e
della sicurezza nei luoghi di lavoro, ha introdotto in maniera esplicita nella normativa
il
Sistema di Gestione della Salute e
Sicurezza sul Lavoro (SGSSL). Un Sistema che prevede una sorta di “regia”
nella gestione della sicurezza aziendale, con riferimento ad esempio a
valutazione e prevenzione dei rischi, controllo e monitoraggio del livello di
prevenzione, attuazione e verifica dei processi di formazione/informazione/addestramento,
...
Il
seminario “
I sistemi di gestione della
salute e sicurezza in relazione al D.Lgs 231/01”, che si è tenuto il 19
ottobre 2012 al “centro formazione Il Fuligno” dell' ASL 10 di Firenze, ha presentato le
linee di indirizzo che i servizi PISLL
seguono per definire l'efficace attuazione di un sistema di gestione tale da
essere esimente della responsabilità
amministrativa
dell'ente in occasione di inchieste infortuni gravi e gravissimi nonché di
malattie professionali.
Un
intervento dal titolo “
Dalla verifica
dell’applicazione formale alla valutazione dell’efficacia del SGSSL adottato”,
a cura del Dott. Roberto Iacometti - ASL 2 Lucca, riporta in particolare alcuni
incidenti con riferimento alle indagini condotte e l’applicazione di una
specifica
check list per verificare
l’eventuale adozioni di un SGSSL.
Questi
i
due incidenti riportati
nell’intervento:
-
“durante le operazioni di movimentazione di materiali con l’ ausilio di un
carroponte
improvvisamente la fune di sollevamento si strappa. Si verifica una caduta del
materiale movimentato con conseguente investimento dell’operatore che tramite
pulsantiera vincolata al carrello eseguiva la traslazione del materiale;
-
durante le operazioni di trasporto di materiali tramite un carrello elevatore all’interno di un
capannone viene investito un lavoratore che si trovava a transitare a piedi in
una zona priva di segnalazioni. Il carrellista sostiene che resosi conto del
pericolo, ha provato ad azionare i freni, ma il mezzo non è riuscito ad
arrestarsi in spazi utili per evitare di travolgere il collega a piedi”.
Nei
due casi gli operatori che hanno effettuato l’indagine hanno:
-
“riscontrato violazioni a norme di legge a carico di persone fisiche
riconducibili alle aziende che rientrano nel campo di applicazione del Decreto
231/01”;
-
individuato “la possibilità di interesse o vantaggio aziendale riferibile a
diverse commissioni od omissioni sia operative che documentali”;
-
“applicato le check list di primo livello per verificare l’adozione in azienda
di un modello di gestione esimente in quanto
esso è stato dichiarato adottato dalle direzioni aziendali”.
La
Checklist di primo livello comprende
questi argomenti:
-
Politica (AA1;AA2);
-
Risorse e responsabilità (AA3;AA4);
-
Pianificazione dei processi (AA5);
-
Attuazione dei processi (AA6);
-
Valutazione dei processi (AA7);
-
Individuazione degli ambiti di miglioramento (AA8;AA9);
-
Esistenza di un sistema disciplinare (AA10;AA11; AA12);
-
Esistenza di un Organo di Vigilanza (AA13).
Se le 13 domande
della check list hanno un esito positivo si conclude che “presso l’Azienda
esiste un SGSSL, del quale deve essere valutata l’idoneità, l’effettiva
adozione e l’efficace attuazione”. Mentre se manca uno degli elementi “si
conclude che non c’è un SGSSL”.
Rimandandovi
alla lettura integrale del documento relativo all’intervento, ci soffermiamo
brevemente su alcune delle domande della check list.
La
domanda AA1 è esplicita:
l'azienda ha adottato un SGSSL?
Se
la domanda, che “dovrebbe essere rivolta al datore di lavoro direttamente”,
riceve una risposta negativa, l’accertamento “può considerarsi concluso”. In
caso di risposta positiva “occorre entrare nel merito con le domande
successive”. Questi i suggerimenti relativi a
criteri di valutazione:
-
“tutte le fasi del ciclo PDCA sono state attraversate almeno una volta, in
particolare pianificazione, organizzazione, attuazione e valutazione dei
risultati (nel documento di valutazione dei rischi si ritrovano elementi
giustificativi);
-
almeno un piano annuale con obiettivi di miglioramento o di mantenimento dei
risultati in materia di SSL”;
-
“un piano di formazione”;
-
“codice etico, sistema disciplinare, procedure”.
La
domanda AA3 verifica se “sono messe a disposizione le
risorse (umane, finanziare, strutturali, strumentali, ecc.)
necessarie per mantenere attivo il SGSSL”. Ad esempio con riferimento a
“organigrammi e funzionigrammi aziendali, assegnazione di budget legati al
raggiungimento di obiettivi specifici di prevenzione, azioni di formazione”,
...
Inoltre
(AA4) esiste un’idonea
articolazione di
funzioni in materia di SSL?
Il
livello minimo di strutturazione organizzativa in materia di SSL è costituito
dalla “presenza delle figure previste dal D.Lgs. 81/2008”. Ad essi si
affiancano quantomeno i dirigenti e i preposti con relativa formazione,
responsabilità e compiti. “Il controllo però non si deve basare sulla
constatazione dell’esistenza di queste figure, ma piuttosto sulla chiara identificazione
e definizione delle loro competenze, sulla capillare informazione dei
lavoratori sui nominativi delle persone incaricate e sulle relative
attribuzioni e responsabilità. In un SGSSL non dovrebbero sussistere dubbi
sull’ identificazione dei
preposti”.
Riguardo
al controllo della
pianificazione dei
vari processi (AA5) il relatore sottolinea che si deve accertare se i vari
obblighi “sono oggetto di pianificazione, ovvero se esiste o meno uno o più
piani (formalizzati o meno), rispondenti a requisiti specifici. I piani devono
essere ispirati alla logica del miglioramento continuo”. Si ricorda inoltre che
l’art. 30 comma 2 del D.Lgs. 81/2008 “richiede quanto meno la
registrazione delle attività. Ciò
implica che i piani potranno anche non essere formalizzati (meglio sarebbe se
lo fossero), ma che comunque le attività svolte debbano adeguatamente
documentate e provabili attraverso le registrazioni”.
Inoltre
(AA8) “a seguito della periodica
valutazione dei risultati dei piani sono identificati i possibili ambiti di
miglioramento? Sono stabiliti
piani di
miglioramento e/o di mantenimento? Sono scelti idonei criteri di selezione
delle priorità per le attività di miglioramento del SGSSL”?
E
“in seguito a
violazioni di norme di
prevenzione sugli infortuni e di igiene sul lavoro, mutamenti organizzativi,
nuove attività, locali, macchinari sostanze, ecc, sono stati effettuati riesami
e attuati i conseguenti adeguamenti del SGSSL”?
Con
violazioni si intendono infortuni, malattie professionali, incidenti,
segnalazioni, audit, ecc., comunque accertati, che diano l’evidenza di
possibili carenze in materia di SSL”.
Diverse
domande riguardano poi l’esistenza di un
sistema
disciplinare per sanzionare il mancato rispetto delle disposizioni di legge
ed aziendali in materia di SSL.
La
sua assenza implica la “mancata adozione del SGSSL esimente dalla responsabilità
amministrativa”.
Inoltre
“sono stati adeguatamente informati tutti i soggetti interessati sul sistema
disciplinare”? Devono essere riscontrate “specifiche azioni d'informazione/formazione
sull'argomento” oppure “atti di assegnazione a soggetti terzi per l'erogazione
di tali percorsi”.
L’ultima
domanda riguarda l’
Organismo di
Vigilanza nominato dal datore di lavoro.
In
particolare, chiarisce il relatore, “tale
organismo di vigilanza deve
avere come caratteristiche l’autonomia, l’indipendenza, la continuità d’azione”
e deve essere composto “da soggetti con adeguata professionalità al ruolo da
svolgere definito in un apposito regolamento”.
Gli
atti del seminario, pubblicati sul
sito dell' ASL 10 di Firenze:
-
“ Dalla verifica
dell’applicazione formale alla valutazione dell’efficacia del SGSSL adottato”, Dott. Roberto
Iacometti - ASL 2 Lucca (formato PDF, 529 kB);
-
“ La qualità della
organizzazione come oggetto di accertamento in caso di lesioni gravi o
gravissime o omicidio colposo”, Giuseppe Petrioli – Direttore
Dipartimento di Prevenzione (formato PDF, 49 kB);
-
“ Dalla verifica
dell’applicazione formale alla valutazione dell’efficacia del SGSSL adottato”, Dott. Ing.
Daniele Novelli (formato PDF, 752 kB);
-
“ INAIL - SGSSL”, Ing. Marco
Lucchesi INAIL CTER (formato PDF, 137 kB);
- “ La responsabilità
amministrativa”,
Gruppo di lavoro Regionale SGSSL (formato PDF, 650 kB);
-
“ Dalla verifica
dell’applicazione formale alla valutazione dell’efficacia del SGSSL adottato”, Amerigo Bianchi
(formato PDF, 203 kB);
-
“ Contributo di INAIL
alla diffusione dell’adozione di un SGSL”, INAIL-DR Toscana-CONTARP (formato PDF,
135 kB).
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