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"I rischi nelle attività di potatura, piantumazione e raccolta"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
30/01/2013 - Sono diverse le attività agricole, ad esempio in relazione alla
potatura e piantumazione di alberi da frutto o alla coltivazioni di frutti da
bosco, che possono presentare
rischi da
sovraccarico biomeccanico degli arti superiori.
Per
raccogliere alcune informazioni sui rischi e sugli interventi di prevenzione
nelle
attività di potatura e
piantumazione di alberi da frutto o di raccolta dei frutti, è possibile
soffermarsi su alcune schede contenuta nella monografia Inail dal titolo “ Schede di
rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della
piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”.
Le
schede raccolte nella presente monografia si prefiggono l’obiettivo di fornire
utili indicazioni “al fine di individuare, fra le diverse lavorazioni svolte,
quelle responsabili di esporre i lavoratori al rischio
da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori”. Tuttavia ricordiamo che
le schede “non rappresentano uno strumento ‘fai da te”’ per la valutazione del
rischio da sovraccarico”. Inoltre non solo i dati contenuti nelle schede “non
possono sostituire l’osservazione diretta delle lavorazioni svolte e la
consultazione dei lavoratori sulle prassi di lavoro”, ma i valori riportati
nelle schede (ad esempio i punteggi previsti dalla Checklist OCRA) sono “validi
se riferiti esclusivamente alle condizioni lavorative descritte nelle schede
stesse”.
Scheda 1 - Potatura
invernale vite con forbici manuali
In
questa attività l’operatore procede alla “potatura delle viti disposte in
filari, tramite l’utilizzo di forbici manuali con presenza di molla di ritorno”.
Generalmente la potatura invernale in vigneto viene portata a termine nel mese
di marzo, “sfruttando le giornate meteorologicamente favorevoli, in numero
direttamente correlabile all’estensione del vigneto ed anche al numero di
operatori presenti. Ne consegue di
norma, la necessità di dedicare a tale compito l’intera giornata lavorativa”.
Dopo
aver descritto nel dettaglio i fattori di rischio e indicato un rischio medio
per attività di 8 ore, si suggerisce di “procedere ad una pre-potatura meccanica
dei filari al fine dell’eliminazione dei rami posti ad altezza superiore a 1.30
- 1.50 m, in modo che l’operatore non sia costretto a lavorare (per tempistiche
variabili) con le mani poste al di sopra delle spalle o addirittura del capo.
Idoneo l’uso di forbici ergonomiche con molla di ritorno”.
Scheda 2 - Potatura
invernale albicocco con forbici elettroniche
In
questo caso l’operatore procede alla potatura
delle piante di albicocco tramite l’utilizzo di forbici elettroniche
“corredate di bretella porta batteria a spalla”.
In
questo caso in relazione al “mantenimento (azione tecnica statica prevalente)
delle forbici con l’arto dx per tutto il ciclo, alla “presenza di stereotipia
elevata a carico di entrambi gli arti”, alla necessaria applicazione di forza
di grado lieve, alle particolari posture necessarie è indicato un rischio
elevato per adibizioni, per attività uguali o superiori a 4h.
Per
la potatura invernale degli albicocchi, portata a termine nel tardo
inverno/inizio primavera, “è possibile, ai fini prevenzionali, procedere su
due livelli d’azione:
-
miglioramento delle caratteristiche del
frutteto: “attuare interventi sulla coltura con la limitazione in altezza
delle piante, favorendo al contempo l’allargamento della chioma e disponendo le
piante stesse a distanza opportuna e possibilmente su fondi non in pendenza,
così da facilitare l’operatore nella fase
di potatura”;
-
introduzione di adeguati utensili:
“idoneo l’uso di forbici elettroniche di facile e pratico utilizzo, di
dimensioni e peso contenuti, al fine di annullare l’applicazione di forza.
Auspicabile l’adozione di forbici montate su asta telescopica regolabile, per
ridurre il carico sulle spalle”.
Scheda 3 - Raccolta
mele
Anche
per la raccolta mele ci può essere un rischio elevato per gli operatori.
Durante tale tipologia di raccolta l’operatore provvede a:
-
“raccogliere manualmente le mele al fine di deporle in una cesta appoggiata sul
terreno, operando al contempo la selezione fra quelle commerciabili e le mele
non commerciabili;
-
trasportare la cesta sul pianale del mezzo di trasporto in uso;
-
trasferire le mele dalle ceste in apposite cassette”.
Per
prevenire rischi
da sovraccarico biomeccanico è necessario, anche in questo caso, “attuare
interventi sulla coltura con la limitazione in altezza delle piante, favorendo
al contempo l’allargamento della chioma e disponendo le piante stesse a
distanza opportuna e possibilmente su fondi non in pendenza, così da facilitare
l’operatore nella fase di raccolta”.
Ed
è bene non dimenticare che “con un’adibizione giornaliera alla suddetta
attività inferiore a 4 ore, i rischi a carico dell’arto dx potrebbero anche
essere di lieve entità e quelli all’arto sx di entità molto lieve/accettabile”.
Scheda 4 -
Piantumazione fragole
Per
la piantumazione l’operatore “procede alla zappatura del terreno con una
paletta, poi riduce, con le forbici, le radichette di ciascuna piantina ed
infine inserisce nel terreno queste ultime singolarmente, con l’ausilio di
un’apposita forchetta”. Piantumazione che viene “portata a termine in estate,
generalmente a fine luglio, sfruttando le giornate meteorologicamente
favorevoli in numero direttamente correlabile all’estensione del fondo ed anche
al numero di operatori presenti”.
In
particolare in questa attività spesso gli operatori, “nel portare a termine il
compito in esame, mantengono la postura
inginocchiata/accovacciata, alzandosi in piedi solamente per spostarsi
lungo il filare e per prelevare le cassette ricolme di piantine da piantumare”.
Si
indica che la pacciamatura, la copertura, “con film plastico dei filari di
fragole, con la disposizione a distanza opportuna delle singole piantine, oltre
che incrementare la produttività, agevola l’operatore nel corretto
posizionamento delle singole piantine”.
Come
per la raccolta delle mele se il lavoratore è adibito giornalmente alla
piantumazione delle fragole per un tempo inferiore a 4 ore, “i rischi a carico
dell’arto dx potrebbero essere di entità lieve/molto lieve e quelli all’arto sx
di entità molto lieve/accettabile” (dalle 6 ore in su il rischio è elevato).
Scheda 5 - Raccolta
fragole
In
questo caso l’operatore “procede manualmente alla raccolta delle fragole,
operando la selezione fra quelle commerciabili e le fragole non commerciabili.
Le fragole raccolte vengono poste in appositi contenitori di plastica (600 -
800 g di peso ciascuno, a pieno carico), a loro volta posizionati in cassette
(n. 10 contenitori a cassetta)”. Anche in questo caso gli operatori, nel
portare a termine la raccolta, “mantengono la postura
inginocchiata/accovacciata, alzandosi in piedi solamente per spostarsi lungo il
filare e per posizionare i contenitori in plastica. Nel ciclo lavorativo
analizzato non è stata considerata la movimentazione
delle cassette dal mezzo in uso al fondo e viceversa”.
Valgono
gli stessi interventi di prevenzione visti per la fase di piantumazione. In
questo caso si arriva ad un rischio elevato se l’operatore è adibito alla
raccolta per almeno otto ore (rischio medio, per l’arto dx da 4h in su).
Scheda 6 - Raccolta
olive con abbacchiatore elettromeccanico
Concludiamo
con alcune indicazioni relative alla coltivazione di frutti oleosi. In questo
caso l’operatore “con apposito abbacchiatore (agevolatore) elettromeccanico,
procede alla raccolta delle olive”. Nella scheda si fa riferimento a un
abbacchiatore elettromeccanico “corredato di asta telescopica di lunghezza
regolata a 2.5 m e batteria collocata in apposito zainetto a spalla”.
A
livello preventivo è possibile procedere su
due livelli d’azione:
-
miglioramento delle caratteristiche
dell’oliveto: “necessario attuare interventi sulla coltura con la
limitazione in altezza delle piante, favorendo al contempo l’allargamento della
chioma e disponendo le piante stesse a distanza opportuna e su fondi
possibilmente non in pendenza, così da facilitare l’operatore nella fase di
raccolta”;
-
introduzione di adeguati utensili:
“idoneo l’uso di abbacchiatori di facile e pratico utilizzo, di dimensioni e
peso contenuti, con presenza di asta telescopica regolabile, oltre che
caratterizzati da modesti valori di vibrazioni meccaniche indotte al sistema
mano-braccio”.
La
scheda sottolinea inoltre che l’operatore,
contestualmente alla raccolta delle olive, può portare a termine “anche
fasi lavorative non ripetitive, quali la stesura dei teli, l’incassettamento
delle olive e la movimentazione delle cassette di olive”.
Contarp
Inail, “ Schede
di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della
piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, edizione 2012,
pubblicazione realizzata da Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e
Prevenzione (Contarp) di Direzione Regionale Marche, Direzione Regionale
Liguria, Direzione Regionale Toscana;
Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi, Raffaella Compagnoni, Marina
Mameli, Eleonora Mastrominico, Daniela Sarto con la collaborazione di Silvia
Mochi (formato PDF, 3.67 MB).
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