News
"Imparare dagli errori: infortuni e prevenzione con gli alberi cardanici "
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
31/01/2013 - Continuando a riportare e analizzare esempi di incidenti
lavorativi nel comparto agricolo, torniamo a parlare dell’
albero cardanico, organo meccanico che
consente la trasmissione del moto rotatorio da una macchina motrice, in genere
la trattrice agricola, a una macchina operatrice.
L’ albero
cardanico, come si può verificare empiricamente consultando le schede di INFOR.MO.
- strumento per l'analisi qualitativa dei casi di infortunio collegato al sistema di
sorveglianza degli infortuni mortali e gravi - è tra le principali cause di
infortunio sul lavoro in agricoltura. E la sua incidenza riguarda specialmente
la gravità degli incidenti, prima ancora della frequenza di accadimento.
I casi
Un
primo caso di infortunio è relativo
ad un’attività che consisteva nell’
aspirare
il liquame tramite pompa, stoccandolo provvisoriamente nella botte
spandiliquami. Successivamente, tramite un’apposita leva posta sulla pompa, il
liquame veniva fatto defluire dalla botte alla vasca di decantazione.
Nessuno
ha assistito direttamente all’infortunio e secondo l’analisi degli elementi
acquisiti sul posto, nell’immediatezza dei fatti, probabilmente l’infortunio si
è verificato quando l’addetto si è avvicinato alla pompa per azionare la leva
del gruppo riduttore la cui estremità spezzata è stata trovata a terra.
In
quel frangente le
estremità degli abiti
dell’infortunato - probabilmente in particolare un giubbetto che indossava
sopra una tuta da lavoro - venivano agganciate dal giunto dell’albero cardanico
e portate in rotazione dello stesso trascinando l’addetto fra il timone del
carrobotte e l’albero stesso. Successivamente la trattrice, che probabilmente
lavorava a basso numero di giri si spegneva a seguito dello sforzo.
Non
era protetta la presa di potenza del carrobotte. E l’
assenza della cuffia di protezione contornante il giunto
dell’albero cardano e della semicuffia della presa di potenza del carro botte,
a cui si aggancia il cardano, hanno permesso l’impigliamento dei vestiti e il
trascinamento dell’addetto.
Un
secondo caso è relativo ad attività
di
irrigazione dei campi per trattamenti
antiparassitari. Un lavoratore mentre si avvicinava all’albero cardanico,
che fa funzionare la pompa dell’acqua ed è parzialmente scoperto, viene
afferrato dai lembi del vestito e trascinato tra l’albero cardanico e il timone
del carro provocando lo schiacciamento di vari organi tra cui la testa.
Anche
in questo caso i
fattori determinanti
dell’incidente sono evidenti:
-
albero cardanico parzialmente scoperto;
-
spostamento in zona pericolosa con abbigliamento non idoneo.
Il
terzo caso è relativo ad attività in
aziende zootecniche.
L'infortunato,
fratello e convivente del titolare dell'azienda zootecnica, mentre passa presso
un albero cardanico in movimento, rimane impigliato con gli abiti, rimanendo
schiacciato.
L'albero
cardanico era obsoleto e privo di cuffie di protezione.
Per
cui un errore procedurale (l’avvicinarsi al giunto cardanico in movimento) e
una mancanza di protezioni (organi meccanici in movimento non protetti).
Il
quarto caso è relativo al
collegamento tra una trattrice e una
cisterna.
Un
lavoratore, con una trattrice collegata ad una cisterna con un giunto
cardanico, preleva acqua da un fossato.
Durante
l’operazione l'infortunato entra in contatto con il giunto cardanico, privo di
protezioni, e viene trascinato dal moto rotatorio.
Anche
in questo caso si assiste a un avvicinamento eccessivo al giunto cardanico e ad
una mancanza di protezioni del giunto.
La prevenzione
Per
la prevenzione di incidenti nelle attività di lavoro in cui si utilizzano
alberi cardanici, la rete non è avara di documentazione, suggerimenti e buone
pratiche.
Qualche
indicazione generica sulla tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nel
comparto agricolo può essere
tratta da un documento prodotto dallo S.Pre.S.A.L. dell’ Azienda USL Roma F dal
titolo “ I
rischi in agricoltura alla luce del Decreto Legislativo 81/2008”.
Riguardo
alle
attrezzature di lavoro
il documento sottolinea che queste rappresentano nel comparto agricolo uno dei
principali rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Nella
valutazione dei rischi “dovranno essere necessariamente considerate:
l'installazione in conformità alle istruzioni d'uso; le procedure di
manutenzione ordinaria e straordinaria finalizzate a garantire, nel tempo, la
permanenza dei requisiti di sicurezza; le istruzioni d'uso e di manutenzione
ivi compresa la predisposizione e l'aggiornamento di un registro degli
interventi di manutenzione delle macchine
e delle attrezzature di lavoro”.
In
particolare riguardo all’
albero
cardanico, necessario per trasferire il movimento dalla motrice
all'attrezzatura trainata, il documento segnala che
deve essere dotato di protezioni in grado di coprire tutte le parti
in rotazione (albero, giunti e snodi esterni).
Un
maggiore approfondimento sul tema è presente in un intervento dal titolo
“ Adeguamento
dei trattori agricoli e delle motoagricole”, a cura di Antonino Sicignano,
al convegno “
La pratica della
prevenzione per una nuova cultura nel settore agricolo: opportunità, strumenti
e innovazioni per rispondere ai problemi della sicurezza nei luoghi di lavoro”
(Bergamo, 10 febbraio 2012).
Nell’intervento
si indica che per evitare infortuni l’
albero
cardanico “deve essere provvisto di protezioni antinfortunistiche, ovvero
di dispositivi in plastica ad alta resistenza e relativamente insensibile alle
escursioni termiche”.
Tra
i
dispositivi di protezione si
segnalano: “le cuffie poste alle estremità; le ghiere di collegamento per
consentire la rotazione dell’albero rispetto alla protezione; i tubi
telescopici; le catenelle di ritegno, per impedire il trascinamento della
protezione rispetto all’albero cardanico; i pittogrammi applicati alle
protezioni, il cui significato è riportato nel manuale di istruzione”.
Inoltre
durante il funzionamento “le parti telescopiche dell’albero devono mantenere
una sovrapposizione minima di almeno 1/3 della sua lunghezza complessiva;
inoltre bisogna rispettare l’angolo di snodo massimo previsto dal costruttore”.
Infine
per garantire il buon funzionamento è necessario “effettuare la regolare
manutenzione secondo modalità e tempi previsti nel libretto di istruzioni.
Al termine dell’utilizzo posizionare l’albero cardanico nella rastrelliera o
lasciarlo collegato alla macchina operatrice purché sorretto da apposito gancio
di supporto”.
Pagina
introduttiva del sito web di INFOR.MO.: nell’articolo abbiamo presentato le
schede numero
2353a,
1339a,
1499 e
156 (archivio
incidenti 2002/2010).
Segnala questa news ad un amico
Questa news è stata letta 1155 volte.
Pubblicità