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"Guida al SGSL: la gestione della formazione e dei DPI"
fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza sul lavoro
04/10/2013 - L’attuazione di un
Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL)
non si riduce alla definizione di una politica aziendale che definisca
direzione, principi di azione e risultati da raggiungere in materia di
sicurezza e salute. L’ attuazione di un SGSSL presuppone anche una corretta
gestione di vari aspetti operativi: la gestione della documentazione,
della comunicazione, delle attrezzature, delle non conformità, della
sorveglianza sanitaria, delle emergenze, della formazione, dei DPI, ...
Ci soffermiamo oggi sulla
gestione dell’informazione, formazione e addestramento e sulla
gestione dei DPI con riferimento ad una pubblicazione, realizzata dall’ Inail Direzione regionale per le Marche, dal titolo “
Guida operativa per l’implementazione di un Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL)”.
Ricordiamo a questo proposito che nell’ambito di un
Protocollo d’Intesa tra
INAIL-Direzione Regionale Marche e Confindustria Marche, siglato il 15
aprile 2008, è stata concordata la diffusione di modelli di SGSL,
conformi alle Linee Guida INAIL-UNI. E sono stati forniti strumenti
operativi per facilitare l’attuazione e il mantenimento di un SGSL, con
particolare riferimento alle piccole-medie aziende, particolarmente diffuse nel territorio marchigiano, e a quelle del settore metalmeccanico.
In relazione alla
gestione dell’informazione, formazione
addestramento, la guida operativa indica che per attuare correttamente il modello di SGSL
il Datore di Lavoro, in collaborazione con il RSGS (Responsabile del sistema di
gestione della sicurezza e salute sul lavoro) e il RSPP ed in base alle
risultanze della valutazione dei rischi, “predispone un
piano annuale di informazione, formazione ed addestramento in tema
di SSL”.
Il piano “dovrà essere aggiornato
in occasione di:
- aggiornamento del DVR;
- nuove valutazioni di rischio;
- mutamenti organizzativi,
introduzione di nuove sostanze e/o preparati, introduzione di nuove
attrezzature/impianti, trasferimenti e/o cambiamenti di attività e ruoli,
variazioni di sedi, introduzione o variazione delle normative”.
Il Datore di Lavoro “nel
perseguire quanto sopra si attiene, in collaborazione
con il RSPP e/o RSGS, a quanto emerge nella riunione periodica prevista
dalle vigenti normative, coinvolgendo, secondo le rispettive attribuzioni e
competenze, il RLS ed il responsabile della formazione aziendale”.
L’Azienda è chiamata “ad
istituire un
registro delle attività di
informazione e formazione svolte in cui sono riportati i nominativi dei
lavoratori partecipanti, la data di svolgimento e la sua durata, il tipo di
intervento e l’ente/struttura erogatrice dell’intervento stesso”. Inoltre
l’Azienda dovrebbe:
- provvedere, nelle modalità che
riterrà più opportune (test, questionari, colloqui..), ad accertare l’efficacia
dell’interventi informativi e/o formativi svolti;
- predisporre, e mantenere
aggiornato, il libretto di informazione e formazione personale del lavoratore
in cui sono riportate tutte le attività alle quali il lavoratore ha
partecipato.
In particolare l’azienda deve
provvedere affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata
informazione :
- “sui rischi per la sicurezza
connessi all’attività dell’Azienda;
- sulle misure e le attività di
protezione e prevenzione adottate;
- sui rischi specifici cui il
lavoratore è esposto in relazione all'attività svolta (sostanze chimiche,
macchine, impianti....);
- sulle procedure aziendali che
riguardano l’emergenze ed il primo soccorso;
- sulla composizione del Servizio
di Prevenzione e Protezione;
- sul SGSL adottato e i suoi
aggiornamenti”.
Le attività di informazione
possono essere attuate attraverso vari strumenti. Ad esempio: “incontri
informativi con i lavoratori; consegna di materiale di supporto o di opuscoli
informativi; vie di comunicazione multimediali”.
La
formazione dei lavoratori deve essere progettata in funzione:
- “dei rischi generali e
specifici individuati con la Valutazione dei Rischi;
- delle caratteristiche degli
ambienti di lavoro;
- degli obblighi derivanti dalle
normative vigenti in materia di SSL;
- di quanto eventualmente emerso
da precedenti attività formative, a seguito verifiche di efficacia della
formazione svolta”.
Il documento, che si sofferma
anche sulle modalità di programmazione degli interventi, affronta anche il tema
della
gestione dell’addestramento dei
lavoratori.
Il Datore di Lavoro, con la
collaborazione dei RSPP/RSGS, “predispone sia uno specifico addestramento per i
lavoratori neo-assunti che per ogni addetto a seguito di cambiamento di
mansioni e/o all’introduzione di nuove macchine, attrezzature e DPI. L’attività
di addestramento deve essere opportunamente registrata nel libretto personale
in quanto è considerata attività formativa a tutti gli effetti”.
Riguardo al tema della
formazione, informazione e addestramento la guida operativa – che vi invitiamo
a visionare – riporta diversi utili
modelli
di documenti:
- esempio di verbale di incontro
formativo;
- esempio di programmazione dell’
informazione/formazione;
- esempio di scheda
dell’informazione/formazione per mansione.
Infine, in merito alla
gestione dei DPI, l’Azienda è
innanzitutto “tenuta a definire i criteri per la individuazione, la selezione,
l’assegnazione e la gestione dei DPI, conformemente a quanto indicato dalle
Linee Guida INAIL-UNI (2001), in maniera di assicurarne il loro corretto
utilizzo, la disponibilità, la manutenzione e la conservazione”.
In particolare per la
scelta dei dispositivi
di protezione individuale da adottare, il datore di lavoro (DL) deve
“considerare, in collaborazione con le figure coinvolte (RSPP, MC,
Responsabili…), i seguenti aspetti:
- risultati della valutazione dei
rischi;
- individuazione delle tipologie
di DPI da adottare;
- i DPI devono rispondere ai
requisiti tecnici di riferimento (es. marcatura CE…);
- valutazione delle
caratteristiche dei DPI disponibili sul mercato, tenendo conto delle esigenze
di ergonomiche e di salute dei lavoratori;
- in caso di rischi multipli che
richiedono l’uso concomitante di più DPI è opportuno accertarsi la
compatibilità degli stessi e che venga mantenuta anche la loro efficacia”.
A seguito di questa procedura il
DL adotta idonei DPI.
E riguardo all’
acquisto, consegna e gestione dei DPI,
l’organizzazione aziendale deve garantire:
- “l’acquisto dei DPI
corrispondenti alla valutazione condotta;
- la consegna ai lavoratori di
DPI completi di istruzioni comprensibili per il loro utilizzo,
conservazione…informando sui rischi per cui vengono usati ;
- una formazione adeguata e
organizzare, nel caso previsto dalla normativa, un addestramento specifico
circa l’uso corretto e l’utilizzo pratico;
- il mantenimento dell’ efficienza
dei DPI assicurandone l’igiene, la manutenzione, le riparazioni, le sostituzione…secondo
quanto indicato dai fornitori”.
Per concludere si ricorda che la
consegna del DPI “deve essere
registrata da apposita modulistica e, contestualmente, il datore di Lavoro, o
persona incaricata, fornisce al lavoratore tutte le istruzioni relative al
corretto uso e gestione del DPI. Può essere predisposto un apposito modello in
cui vengono riportate tutte le informazioni relative alla gestione del DPI”. E
“per la formazione e/o addestramento sui DPI, relative alle specifiche
mansioni, viene predisposta in un apposito programma formativo”. Inoltre il
controllo sul corretto uso dei DPI “è demandata al personale incaricato (ruoli
e responsabilità) ed eventuali comportamenti anomali devono essere segnalati
secondo quanto stabilito dalle procedure in atto”.
Anche in questo caso nella guida
operativa sono presenti alcuni
modelli
di documenti:
- assegnazione DPI;
- caratteristiche DPI
adottati.
Inail Marche, “ Guida operativa per l’implementazione di un Sistema di Gestione
della Salute e Sicurezza sul Lavoro (SGSSL)”, pubblicazione realizzata da
Inail Direzione regionale per le Marche (formato PDF, 545 kB).
RTM
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