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"PLE in sicurezza: modalità di utilizzo e prassi operative"

fonte www.puntosicuro.it / Sicurezza Macchine ed Attrezzature

07/02/2014 - Se all’uso di  piattaforme di lavoro mobile elevabile (PLE) sono correlati molti infortuni di lavoro - come riportato anche nella rubrica “ Imparare dagli errori” - è tuttavia possibile utilizzare in sicurezza la piattaforma prendendo in considerazioni vari elementi (caratteristiche della macchina, ambiente e tipologia di lavoro, ...) e adottando precise procedure.
 
Questo è quanto si evince leggendo il documento realizzato da  Inail Direzione regionale per le Marche - con la collaborazione di IPAF ( International Powered Access Federation) - intitolato “ PLE nei cantieri. L’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei cantieri temporanei o mobili”.

Nel capitolo dedicato alle “ modalità d’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato”, dopo essersi soffermato sull’ ispezione della macchina (ad esempio prima di utilizzare la macchina assicurarsi che la macchina sia stata sottoposta a regolare manutenzione e sia stata sottoposta a verifica periodica da parte dell’ente competente), il documento indica i DPI da utilizzare.
 
Si ricorda a questo proposito che “sulle piattaforme di lavoro mobili elevabili a braccio il rischio di caduta dal cestello riguarda in particolar modo il rischio di espulsione” (urto da parte di altro veicolo, movimento repentino ed imprevisto del braccio dovuto a cedimento parziale degli stabilizzatori, guasto dell’impianto idraulico con intervento di valvola di blocco, ...). E il rischio di caduta “si può presentare anche in presenza di guasto meccanico o idraulico del sistema di sostegno e/o regolazione dell’inclinazione del cestello”.
Malgrado il fatto che “nel caso di utilizzo di piattaforme di lavoro mobili elevabili a colonna con stabilizzatori” normalmente non vi sia il rischio di caduta, tuttavia nell’allegato VI del D.Lgs. 81/2008 (punto 4.1) è scritto: sui ponti sviluppabili e simili gli operai devono fare uso di idonea cintura. Infatti al di là della stabilità del mezzo, “la navicella potrebbe urtare accidentalmente ostacoli e provocare la fuoriuscita dell’operatore dal suo interno o lo stesso operatore potrebbe sporgersi al di fuori della stessa navicella sino alla perdita di equilibrio”.
Dunque è “ obbligatorio indossare su tutte le piattaforme di lavoro mobili elevabili, che la legislazione italiana definisce ‘ponti sviluppabili’, idoneo sistema di protezione dalle cadute. In realtà il sistema deve essere tale da impedire del tutto la caduta dall’alto, cioè deve utilizzare cordini di posizionamento o di trattenuta”.
L’utilizzo della PLE richiede poi l’utilizzo “anche dei seguenti DPI: elmetto di protezione per l’industria EN 397 dotato di sottogola; calzature per uso professionale EN 346 e guanti di protezione EN 388. Altri dispositivi di protezione individuale possono essere necessari a seconda delle lavorazioni eseguite o dell’ambiente di lavoro, ad esempio guanti, occhiali, otoprotettori etc”.
 
Veniamo ora a un breve elenco delle modalità di utilizzo e prassi operative, un elenco non esaustivo delle procedure operative di utilizzo delle PLE:
- “delimitare e segnalare l’area di lavoro della macchina con barriere, nastro bianco/rosso, coni stradali e idonea segnaletica;
- assicurarsi che il cancelletto di accesso in piattaforma sia chiuso;
- rimanere all’interno della piattaforma in posizione stabile;
- non salire sui parapetti o sul corrente intermedio, non scavalcare i parapetti;
- non utilizzare scale, ponti su ruote (trabattelli), sgabelli od altri dispositivi per aumentare l’altezza di lavoro;
- indossare una imbracatura e assicurarla tramite cordino al punto di vincolo previsto dal costruttore di lunghezza tale da impedire la caduta dalla navicella;
- non legare la piattaforma o la struttura di sollevamento a strutture adiacenti;
- non superare il numero di persone e la portata massima ammessa in piattaforma (persone attrezzi e materiali). Il carico deve essere equamente distribuito in piattaforma;
- non superare la forza manuale massima ammessa dal fabbricante;
- non trasportare carichi di dimensioni maggiori della piattaforma;
- non spostare la macchina con piattaforma sollevata ( a meno che questo non sia previsto dal fabbricante);
- non utilizzare su pendenze o rampe eccedenti quelli per cui la PLE è progettata dal fabbricante;
- mantenere adeguata distanza dagli ostacoli soprastanti;
- rispettare la distanza minima di sicurezza dalle linee aeree in tensione;
- segnalare al datore di lavoro o al preposto qualsiasi problema relativo alla sicurezza o malfunzionamento della macchina;
- impedire che funi, cavi elettrici e tubi ecc. possano impigliarsi nella PLE;
- non manomettere o disattivare i dispositivi di sicurezza;
- non utilizzare la PLE come una gru, se non specificamente approvato dal fabbricante”.
 
Inoltre riguardo allo spostamento delle PLE, prima e durante lo spostamento l’operatore deve:
- “attenersi ai requisiti del fabbricante per lo spostamento;
- mantenere una chiara visuale della superficie di supporto e del percorso di spostamento;
- assicurare che le persone nell’area del cantiere di lavoro siano a conoscenza del movimento della PLE come richiesto per proteggere dal rischio di lesioni personali;
- mantenere una distanza di sicurezza da ostacoli, detriti, dislivelli, buche, depressioni, rampe e altri pericoli per garantire uno spostamento sicuro;
- mantenere una distanza di sicurezza dagli ostacoli soprastanti;
- limitare la velocità di spostamento in base alle condizioni, comprese le condizioni della superficie di supporto, la congestione, la visibilità, la pendenza, la posizione delle persone ed altri fattori;
- non procedere in posizioni elevate se non consentito dal fabbricante”.
 
Il documento, che vi invitiamo a visionare, si sofferma anche sulle procedure per il rifornimento di carburante e ricarica della batteria e sull’ uso delle PLE per accesso in quota.
 
Riguardo a quest’ultimo aspetto si segnala che negli ultimi anni “si assiste ad un utilizzo sempre più crescente dell’uso delle piattaforme di lavoro elevabili per accedere a luoghi di lavoro in quota, frequentemente sulle coperture dei fabbricati e principalmente per interventi di breve durata”. E ciò dipende “da costi di nolo delle macchine sensibilmente inferiore a quelli per la predisposizione di apprestamenti”, unitamente ai “tempi più ridotti d’intervento”.
Tuttavia “lo sbarco in quota dal cestello di una piattaforma di lavoro in elevato pone alcuni interrogativi legati connessi non solo con la sicurezza degli operatori in tali operazioni ma addirittura di conformità alle norme.
Ad esempio la PLE “potrebbe essere idonea all’evacuazione del personale in quota in caso di pericolo grave ed imminente soltanto a condizione che i lavoratori da allontanare, incluso il manovratore, siano nel numero massimo consentito dalla portata della macchina (normalmente due persone) e che la macchina sia sempre presente nel luogo in quota unitamente al suo manovratore. Il passaggio, invece, dei lavoratori dal cestello al luogo di lavoro in quota determina possibili rischi per la sicurezza dei lavoratori stessi e della stabilità della macchina nel suo insieme. Difatti, nell’atto del passaggio dalla macchina al luogo in quota il cestello si scarica del peso del lavoratore con conseguente innalzamento brusco dello stesso che potrebbe sbilanciare il lavoratore nell’atto della discesa dal cestello”.
 
Concludiamo la presentazione dei suggerimenti e procedure per l’uso in sicurezza delle piattaforme di lavoro, ricordando che il documento dell’Inail approfondisce in particolare l’ uso della PLE nelle gallerie in costruzione, con particolare riferimento a:
- disgaggio in sicurezza fondamentale come prima attività al fronte: l’operazione di disgaggio di frammenti di roccia potenzialmente instabili “deve essere eseguita prima di ogni altra operazione prossima alla superficie di contorno della cavità ottenuta con l’avanzamento del fronte (superficie di scavo) e deve essere condotta sulla base dei risultati di esame accurato della superficie del fronte e delle pareti dello scavo”;
- strutture di protezione contro la caduta di gravi nelle piattaforme elevabili: se “le macchine perforatrici operanti in sotterraneo ed equipaggiate con piattaforme di lavoro montate su braccio devono avere la piattaforma dotata di struttura protettiva FOPS” (conforme alla Norma UNI EN ISO 3449) e “le piattaforme elevabili utilizzate a ridosso di fronte scavo sono soggette allo stesso rischio di investimento da caduta gravi delle piattaforme delle macchine perforatrici”, ne consegue che “debba essere utilizzata come riferimento tecnico la norma UNI EN ISO 3449” (strutture di protezione delle cabine delle macchine movimento terra contro la caduta di oggetti e requisiti di prestazione);
- sistema di controllo, di verifica e di identificazione dei responsabili al fronte.
 
 
 
Inail Marche, “ PLE nei cantieri. L’uso delle piattaforme di lavoro mobili in elevato nei cantieri temporanei o mobili”, pubblicazione della collana “Cantiere laboratorio” realizzata da Inail Direzione regionale per le Marche, con la collaborazione di IPAF, edizione febbraio 2012 (formato PDF, 9.76 MB).
 
 
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RTM
 

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