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"Puglia, via libera all’autocertificazione dell’agibilità degli edifici"
fonte www.edilportale.com / Edilizia
27/03/2014 - “Un’altra semplificazione in materia edilizia proposta dalla Giunta
regionale è stata approvata dal consiglio all’unanimità. Si tratta di
una norma che attua recenti modifiche introdotte al
Testo Unico dell’Edilizia dal “
Decreto del Fare”.
Lo ha comunicato la vicepresidente e assessore all’Assetto del Territorio della Regione Puglia, Angela Barbanente, spiegando che d’ora in poi sarà possibile utilizzare un procedimento alternativo alla procedura di richiesta di agibilità, ossia una dichiarazione del direttore dei lavori o di un professionista abilitato che attesta la conformità̀ dell’opera al progetto presentato e la sua agibilità.
La legge - spiega la Regione in una nota - prevede che le attestazioni siano soggette a controlli a campione, nella misura minima del 20%, previa selezione mensile mediante sorteggio.
L’Assessore Barbanente si è impegnata con il Consiglio a convocare l’Associazione dei Comuni (Anci) per condividere forme di divulgazione dell’innovazione normativa presso gli uffici tecnici, agevolando così la corretta e uniforme applicazione della legge nei comuni della regione e garantire quella certezza delle procedure che sempre deve accompagnare i processi di semplificazione.
“Recuperare il senso dell’attestazione che determina un effetto giuridico istantaneo e quindi semplificare ed accelerare, dando fiducia ai cittadini: sono questi gli obiettivi che, grazie alle proposte di modifica avanzate da me e dal gruppo del Pd, sono stati raggiunti attraverso l’approvazione della legge regionale sulle disposizioni in materia di certificazione dell’agibilità”. Lo ha detto il Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Partendo dalla legge nazionale in materia di semplificazione e dal testo unico sull’edilizia - ha proseguito - e fidandoci dei cittadini, abbiamo fatto un grosso passo in avanti in materia di certificazione di agibilità, che sostanzialmente può essere autodichiarata, e abbiamo snellito ulteriormente la gestione di eventuali controlli, che vengono demandati interamente ai singoli comuni, senza assoggettarli a periodi e percentuali”.
“Attraverso il direttore dei lavori o un tecnico abilitato, viene emesso un atto di attestazione, con cui si esprime un concetto giuridico nel momento in cui questa attività viene compiuta, eliminando qualsiasi ‘tempo di quarantena’ in attesa di un provvedimento positivo dell’amministrazione” - ha concluso Amati.
Nella stessa seduta, il Consiglio regionale ha approvato la legge per il recupero dei sottotetti, dei porticati, di locali seminterrati e di aree pubbliche non autorizzate. La legge consentirà di destinare ad abitazione i sottotetti, anche condominiali, purché soddisfino i criteri di funzionalità urbanistica e ambientale indicati dai Comuni, contenendo il consumo di nuovo territorio.
L’autorizzazione viene concessa a condizione che non vi sia aumento di volume rispetto a quanto previsto dagli strumenti urbanistici e che siano rispettati la permanenza di spazi pubblici per attività collettive, parcheggi, verde pubblico e le norme vigenti in materia di igiene, sicurezza, accessibilità e risparmio energetico. Sono ammessi al recupero abitativo i sottotetti esistenti al 30 giugno 2013, compresi quelli degli edifici condominiali, purché realizzati successivamente alla data di entrata in vigore della nuova legge.
“Questa nuova norma - ha dichiarato il consigliere regionale del gruppo Misto-Psi, Franco Pastore, proponente della legge -, analizza e interpreta in modo più complesso e completo la situazione in cui si vengono a trovare molti Comuni, con la necessità di indicare direttive precise su siti sia pubblici che privati (sottotetti, ma anche porticati, locali seminterrati o aree pubbliche fino ad ora non autorizzate)” - ha concluso Pastore.
“I Comuni avranno la possibilità di aumentare il proprio patrimonio urbanistico senza che questo si traduca in incremento delle aree edificabili, ma anzi contenendo il consumo di nuovo territorio. L’autorizzazione concessa dai Comuni resta subordinata, purché non determini aumenti volumetrici, a quanto previsto dal strumento urbanistico vigente, rispettando la permanenza di spazi pubblici per attività collettive, parcheggi, verde pubblico, e tutte le norme in materia di igiene, sicurezza, accessibilità e risparmio energetico” ha aggiunto il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani.
Lo ha comunicato la vicepresidente e assessore all’Assetto del Territorio della Regione Puglia, Angela Barbanente, spiegando che d’ora in poi sarà possibile utilizzare un procedimento alternativo alla procedura di richiesta di agibilità, ossia una dichiarazione del direttore dei lavori o di un professionista abilitato che attesta la conformità̀ dell’opera al progetto presentato e la sua agibilità.
La legge - spiega la Regione in una nota - prevede che le attestazioni siano soggette a controlli a campione, nella misura minima del 20%, previa selezione mensile mediante sorteggio.
L’Assessore Barbanente si è impegnata con il Consiglio a convocare l’Associazione dei Comuni (Anci) per condividere forme di divulgazione dell’innovazione normativa presso gli uffici tecnici, agevolando così la corretta e uniforme applicazione della legge nei comuni della regione e garantire quella certezza delle procedure che sempre deve accompagnare i processi di semplificazione.
“Recuperare il senso dell’attestazione che determina un effetto giuridico istantaneo e quindi semplificare ed accelerare, dando fiducia ai cittadini: sono questi gli obiettivi che, grazie alle proposte di modifica avanzate da me e dal gruppo del Pd, sono stati raggiunti attraverso l’approvazione della legge regionale sulle disposizioni in materia di certificazione dell’agibilità”. Lo ha detto il Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Partendo dalla legge nazionale in materia di semplificazione e dal testo unico sull’edilizia - ha proseguito - e fidandoci dei cittadini, abbiamo fatto un grosso passo in avanti in materia di certificazione di agibilità, che sostanzialmente può essere autodichiarata, e abbiamo snellito ulteriormente la gestione di eventuali controlli, che vengono demandati interamente ai singoli comuni, senza assoggettarli a periodi e percentuali”.
“Attraverso il direttore dei lavori o un tecnico abilitato, viene emesso un atto di attestazione, con cui si esprime un concetto giuridico nel momento in cui questa attività viene compiuta, eliminando qualsiasi ‘tempo di quarantena’ in attesa di un provvedimento positivo dell’amministrazione” - ha concluso Amati.
Nella stessa seduta, il Consiglio regionale ha approvato la legge per il recupero dei sottotetti, dei porticati, di locali seminterrati e di aree pubbliche non autorizzate. La legge consentirà di destinare ad abitazione i sottotetti, anche condominiali, purché soddisfino i criteri di funzionalità urbanistica e ambientale indicati dai Comuni, contenendo il consumo di nuovo territorio.
L’autorizzazione viene concessa a condizione che non vi sia aumento di volume rispetto a quanto previsto dagli strumenti urbanistici e che siano rispettati la permanenza di spazi pubblici per attività collettive, parcheggi, verde pubblico e le norme vigenti in materia di igiene, sicurezza, accessibilità e risparmio energetico. Sono ammessi al recupero abitativo i sottotetti esistenti al 30 giugno 2013, compresi quelli degli edifici condominiali, purché realizzati successivamente alla data di entrata in vigore della nuova legge.
“Questa nuova norma - ha dichiarato il consigliere regionale del gruppo Misto-Psi, Franco Pastore, proponente della legge -, analizza e interpreta in modo più complesso e completo la situazione in cui si vengono a trovare molti Comuni, con la necessità di indicare direttive precise su siti sia pubblici che privati (sottotetti, ma anche porticati, locali seminterrati o aree pubbliche fino ad ora non autorizzate)” - ha concluso Pastore.
“I Comuni avranno la possibilità di aumentare il proprio patrimonio urbanistico senza che questo si traduca in incremento delle aree edificabili, ma anzi contenendo il consumo di nuovo territorio. L’autorizzazione concessa dai Comuni resta subordinata, purché non determini aumenti volumetrici, a quanto previsto dal strumento urbanistico vigente, rispettando la permanenza di spazi pubblici per attività collettive, parcheggi, verde pubblico, e tutte le norme in materia di igiene, sicurezza, accessibilità e risparmio energetico” ha aggiunto il consigliere regionale Pd, Giovanni Epifani.
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