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"Lampade da ufficio, quale normativa per i requisiti antincendio? "
fonte www.insic.it / Rischio incendio
31/03/2014 -
Il Quesito
In azienda vorremmo procedere alla graduale sostituzione negli uffici delle lampade, con dei modelli a LED più rispondenti alle normative sul risparmio energetico.
Esiste una specifica normativa applicabile a livello nazionale sui requisiti antincendio dei prodotti elettrici ed in particolare sulle lampade ad uso ufficio?
Mi riferisco a requisiti quali: tempi di autoestinzione, limiti di infiammabilità dei prodotti derivati dallo gocciolamento, limiti sul rilascio di fumi o gas tossici, relativi sia al corpo portalampada che alla cavetteria.
Inizialmente nel progetto abbiamo preso in considerazione la norma UL-94 specifica per i materiali autoestinguenti nel settore elettrico, ma sembra non essere ancora riconosciuta ed applicata a livello europeo, quindi le case costruttrici da noi interpellate (tra le quali anche Philips), non la prendono in considerazione, pertanto i loro prodotti non rispondono ai requisiti che tale norma impone (Classi V0, V1 e V2).
Secondo l'Esperto
Gli apparecchi di illuminazione per uffici devono rispondere ai requisiti previsti dalla Norma Europea EN 60598-1 (e parti successive secondo le varie tipologie) recepita in Italia dalla Norma CEI 34-21 (CEI 34-23, ecc.), essendo quest'ultima considerata la "regola d'arte", così come previsto sin dalla Legge 186 del 1968 e, successivamente, dalla Legge 46/90 e dal D.M. 37/2008. Le Norme americane UL e FM non sono ritenute in Europa la "regola dell'arte" e sono accettate solo in assenza di normative europee. Ciò premesso, e fermo restando quanto previsto al punto 9.3 del D.M. 22/02/2006 (G:U. n. 51 del 2/3/2006- Regola Tecnica di Prevenzione Incendi per gli uffici) relativamente agli Impianti elettrici, le uniche indicazioni relative alle norme di sicurezza da rispettare per gli apparecchi di illuminazione da installare negli uffici, sono quelle contenute nelle predette Norme CEI.
Il Quesito
In azienda vorremmo procedere alla graduale sostituzione negli uffici delle lampade, con dei modelli a LED più rispondenti alle normative sul risparmio energetico.
Esiste una specifica normativa applicabile a livello nazionale sui requisiti antincendio dei prodotti elettrici ed in particolare sulle lampade ad uso ufficio?
Mi riferisco a requisiti quali: tempi di autoestinzione, limiti di infiammabilità dei prodotti derivati dallo gocciolamento, limiti sul rilascio di fumi o gas tossici, relativi sia al corpo portalampada che alla cavetteria.
Inizialmente nel progetto abbiamo preso in considerazione la norma UL-94 specifica per i materiali autoestinguenti nel settore elettrico, ma sembra non essere ancora riconosciuta ed applicata a livello europeo, quindi le case costruttrici da noi interpellate (tra le quali anche Philips), non la prendono in considerazione, pertanto i loro prodotti non rispondono ai requisiti che tale norma impone (Classi V0, V1 e V2).
Gli apparecchi di illuminazione per uffici devono rispondere ai requisiti previsti dalla Norma Europea EN 60598-1 (e parti successive secondo le varie tipologie) recepita in Italia dalla Norma CEI 34-21 (CEI 34-23, ecc.), essendo quest'ultima considerata la "regola d'arte", così come previsto sin dalla Legge 186 del 1968 e, successivamente, dalla Legge 46/90 e dal D.M. 37/2008. Le Norme americane UL e FM non sono ritenute in Europa la "regola dell'arte" e sono accettate solo in assenza di normative europee. Ciò premesso, e fermo restando quanto previsto al punto 9.3 del D.M. 22/02/2006 (G:U. n. 51 del 2/3/2006- Regola Tecnica di Prevenzione Incendi per gli uffici) relativamente agli Impianti elettrici, le uniche indicazioni relative alle norme di sicurezza da rispettare per gli apparecchi di illuminazione da installare negli uffici, sono quelle contenute nelle predette Norme CEI.
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