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"Il rischio di sovraccarico nella fabbricazione di calzature"
fonte www.puntosicuro.it / Salute
05/11/2014 - Continuiamo il nostro lungo viaggio - reso possibile dalla pubblicazione della monografia Inail dal titolo “ Schede
di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei
comparti della piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura” - alla scoperta della declinazione del
rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori in varie attività spesso considerate sicure o poco onerose per l’apparato muscoloscheletrico degli operatori impegnati.
Come sempre, ricordiamo che le schede da noi presentate e raccolte
nella monografia Inail si prefiggono l’obiettivo di fornire utili
indicazioni “al fine di individuare, fra le diverse lavorazioni svolte,
quelle responsabili di esporre i lavoratori al rischio da sovraccarico biomeccanico degli
arti superiori”. Ma “non rappresentano uno strumento ‘fai da te”’ per
la valutazione del rischio da sovraccarico”. Inoltre non solo i dati
contenuti nelle schede “non possono sostituire l’osservazione diretta
delle lavorazioni svolte e la consultazione dei lavoratori sulle prassi
di lavoro”, ma i valori riportati nelle schede (ad esempio i punteggi
previsti dalla Checklist OCRA) sono “validi se riferiti esclusivamente
alle condizioni lavorative descritte nelle schede stesse”.
Dopo aver parlato, in uno scorso articolo dei rischi ergonomici nella fabbricazione di articoli in pelle, ci occupiamo oggi della
fabbricazione di calzature.
Scheda 42 - Applicazione solette
Le operazioni analizzate sono
svolte da un’addetta in piedi in un calzaturificio con una produzione media di
circa 100 paia di scarpe l’ora. L’operazione svolta sulle scarpe già
completamente assemblate consiste in: “cospargere con mastice la superficie
interna (della soletta) con incollatrice a rullo; prendere dalla manovia e
tenere con forza con la mano sinistra la scarpa, dalla parte del tallone,
posizionandola contro il proprio torace; introdurre la soletta igienica
iniziando dalla parte posteriore; ruotare le scarpe introducendo il resto della
soletta premendo con le dita, in particolare i pollici; spianare con entrambe
le mani la soletta all’interno della scarpa; riposizionare la scarpa finita
sulla manovia”.
Ricordiamo che la manovia è un
“sistema di scorrimento semiautomatico costituito da una serie di carrelli ad
andamento circolare, a lato della quale sono poste le singole postazioni di
lavoro”. La velocità di avanzamento della manovia è estremamente ridotta:
“l’operatore ha la possibilità di accelerare/decelerare i ritmi dell’attività”.
Per tale attività si rileva un
rischio
elevato per l’arto dx da 6h
di lavoro in poi (e medio già da 4h), mentre per l’arto sx il rischio è medio
da 6h in poi.
Per la
riduzione del rischio - oltre al consiglio di valutare i tempi
della mansione e prevedere un’adeguata rotazione dei compiti e una corretta
gestione delle pause – si indica che “si potrebbe realizzare una base di
appoggio dove bloccare le scarpe a cui va inserita la soletta per ridurre le posture
incongrue dovute al posizionamento delle scarpe contro il torace, che viene
eseguito per tenerle ferme”.
Scheda 43 - Stiratura scarpe
Un compito con minori rischi
ergonomici per gli arti superiori è quello della stiratura delle scarpe,
compito che consiste nella preparazione
delle scarpe destinate al confezionamento e prevede: “prelievo di una
coppia di scarpe dalla manovia, stiratura con ferretto” (attrezzatura il cui
funzionamento è identico a quello di un ferro da stiro), “pulizia con para,
pulizia con panno. La posizione di lavoro è in piedi. Rischio
lieve per l’arto dx dalle 6 h e sempre
accettabile per l’arto sx.
Scheda 44 - Scarnitura della tomaia
Più a rischio della stiratura –
sempre in relazione ai rischi
da sovraccarico biomeccanico – è la scarnitura: “l’operatore procede
all’assottigliamento (scarnitura) del bordo della tomaia (parte superiore della
calzatura), per realizzare un modello di calzatura maschile. Utilizzo di
macchina scarnatrice”.
Il rischio è
medio, sia per l’arto dx sia per l’arto sx, dalle 4h di lavoro in
poi.
Interventi di prevenzione:
Poiché “difficilmente possono essere
ipotizzate modifiche significative dei valori di produttività (ad esempio
riducendo le velocità di lavoro) e delle modalità operative (incremento del
personale adibito al compito), è indispensabile programmare: idonei tempi di
pausa e recupero; rotazione giornaliera del personale adibito alla scarnitura
della tomaia su postazioni di lavoro meno inficianti per il sovraccarico
biomeccanico agli arti superiori. Con adeguate pause e tempi di recupero e
limitando, inoltre, l’adibizione alla suddetta attività a meno di 6 ore
giornaliere, la stessa potrebbe essere caratterizzata da un rischio di
lieve/molto lieve entità a carico di entrambi gli arti”.
Scheda 45 - Applicazione della punta sulla tomaia
L’operatore procede
“all’applicazione della punta sulla tomaia (parte superiore della calzatura) in
lavorazione, per realizzare un modello di calzatura femminile”.
È previsto l’utilizzo di strisce di nastro biadesivo e il compito esaminato è
inserito in manovia.
In questa attività per entrambi
gli arti si ha un rischio
medio a
partire da 6h di lavoro (e lieve a partire da 4h di lavoro). E gli interventi
di prevenzione sono simili a quanto già visto per l’attività di scarnitura.
Scheda 46 - Applicazione di rinforzo anteriore e fodera sulla tomaia
L’operatore procede
“all’applicazione di un rinforzo e della fodera sulla tomaia (parte superiore
della calzatura) in lavorazione, per realizzare un modello di calzatura
femminile” Anche in questo caso è previsto l’utilizzo di strisce di nastro
biadesivo e il compito esaminato è inserito in manovia.
Queste le fasi lavorative:
“prelievo dalla manovia della tomaia in lavorazione, per deporla su un banco di
lavoro adiacente; applicazione di un piccolo rinforzo sulla parte anteriore
della tomaia; applicazione della striscia di nastro biadesivo sul bordo interno
della tomaia; applicazione della fodera sulla tomaia; deposito di quanto
lavorato in manovia”.
Anche in questa attività per
entrambi gli arti si ha un rischio
medio
a partire da 6h di lavoro (e lieve a partire da 4h di lavoro). E gli interventi
di prevenzione sono ancora simili a quanto già visto per l’attività di
scarnitura.
Scheda 47 - Orlatura della fodera sulla tomaia
L’operatore procede “alla
cucitura della fodera sulla tomaia (parte superiore della calzatura) in
lavorazione per realizzare un modello di calzatura femminile”. Si ha utilizzo
di macchina da cucire a colonna e il compito esaminato è inserito in manovia.
Le fasi lavorative sono portate a
termine manualmente dall’operatore: “prelievo dei componenti in lavorazione
dalla manovia; - cucitura a macchina della fodera sulla tomaia (unicamente sul
bordo interno); deposito di quanto lavorato in manovia”.
Per tale attività si rileva un
rischio
medio per l’arto dx da 6h di
lavoro in poi e elevato per l’arto sx da 6h in poi (e medio da 4h). Tra i
fattori di rischio si fa riferimento alle “frequenze elevatissime da parte
dell’arto sx (azioni tecniche dinamiche)” oltre alla “stereotipia elevata a
carico di entrambi gli arti”. Inoltre il “gomito sx è in flesso-estensione per
meno di 1/3 del tempo di ciclo”.
Riguardo
alla prevenzione si conferma che è indispensabile programmare:
- “idonei tempi di pausa e
recupero;
- rotazione giornaliera del
personale adibito alla cucitura della fodera sulla tomaia su postazioni di
lavoro meno inficianti per il sovraccarico
biomeccanico agli arti superiori.
Con un’adibizione alla suddetta
attività inferiore a 4 ore giornaliere, la stessa potrebbe essere caratterizzata
da un rischio di lieve/molto lieve entità a carico dell’arto sx e di entità
molto lieve/accettabile per quello dx”.
Scheda 48 - Applicazione di fibbia su tomaia
Concludiamo con un’attività che
non presenta rischi elevati, ma medi.
Parliamo dell’attività in cui
l’operatore procede “all’applicazione e alla cucitura della fibbia sulla tomaia
(parte superiore della calzatura) in lavorazione per realizzare un modello di
calzatura femminile”. Si ha utilizzo di macchina da cucire a colonna e il
compito esaminato è inserito in manovia.
Queste le fasi lavorative portate
a termine manualmente dall’operatore: “prelievo dei componenti in lavorazione
dalla manovia; applicazione della fibbia sulla tomaia; cucitura della fibbia
con macchina cucitrice a colonna; deposito di quanto lavorato in manovia”.
Per questa attività si rileva un
rischio
medio per l’arto dx a
partire da 4h di lavoro e sempre medio per l’arto sx a partire da 4h di lavoro.
Anche in questo ultimo caso –
“dal momento che difficilmente possono essere ipotizzate modifiche
significative dei valori di produttività” e delle “modalità operative
(incremento del personale adibito al compito)” - gli interventi di prevenzione
vertono principalmente sulla programmazione di:
- “idonei tempi di pausa e
recupero;
- rotazione giornaliera del
personale adibito all’applicazione delle fibbie sulla tomaia su postazioni di
lavoro meno inficianti per il sovraccarico biomeccanico agli arti superiori”.
Si sottolinea che “con adeguate
pause e tempi di recupero e limitando inoltre l’adibizione alla suddetta
attività a meno di 6 ore giornaliere, la stessa potrebbe essere caratterizzata
da un rischio di lieve/molto lieve entità a carico di entrambi gli arti”.
Contarp Inail, “ Schede
di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori nei comparti della
piccola industria, dell’artigianato e dell’agricoltura”, edizione 2012,
pubblicazione realizzata da Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e
Prevenzione (Contarp) di Direzione Regionale Marche, Direzione Regionale
Liguria, Direzione Regionale Toscana; Autori: Ugo Caselli, Chiara Breschi,
Raffaella Compagnoni, Marina Mameli, Eleonora Mastrominico, Daniela Sarto con
la collaborazione di Silvia Mochi (formato PDF, 3.67 MB).
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di rischio da sovraccarico biomeccanico degli arti superiori: piccola
industria, artigianato e agricoltura”.
Tiziano Menduto
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